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Mi fermo ad un incrocio che ho sempre evitato, ma questa caffetteria all'angolo sembra fare al caso mio.

Ho sempre scartato questa zona perché si trova verso i quartieri ricchi e, solitamente, la gente altolocata con la puzza sotto il naso, non si ferma a perdere tempo con un pezzente come me.

Non ascoltano la mia musica e non lasciano la mancia, quindi solitamente desisto.

Ma oggi mi annoiavo e vado sempre negli stessi posti, così ho deciso di cambiare e riprovarci.

Non mi aspetto nulla, solo spero non mi insultino e non mi critichino chiedendomi di andarmene.

Mi appoggio al muro della caffetteria ed estraggo la mia chitarra dal fodero.

Ho una buona quantità canzoni tra cui scegliere e decido di optare per una a cui ho lavorato recentemente, mentre mi annoiavo al lavoro.

Quando suono penso a tutto e a niente. Lascio che la musica scorra nel mio corpo al posto del sangue, chiudo gli occhi e mi lascio inebriare dalla melodia.

Nel momento in cui li riapro però, la vedo. All'inizio credo sia solo la mia immaginazione, ultimamente penso spesso ai suoi occhi e, quando mi sorprendo a farlo, cerco subito di pensare ad altro.

Invece no. Se ne sta lì, ad ascoltarmi interessata, mentre scruta la mia figura con curiosità. Ora che la posso osservare meglio, da vicino, noto che è ancora più bella di quanto già avevo potuto constatare.

Ed è bella non solo fisicamente, è bella con quella sua aria da brava ragazza, è bella perché sono sicuro che dentro abbia un mondo che aspetta solo di essere scoperto.

È la prima volta che penso questo di una persona, una ragazza in particolar modo. Solitamente mi limito a cercare di capire come portarmela a letto. E spesso non è un'impresa così difficile.

Spero resti a sufficienza per appassionarsi alla mia musica e magari a me. Ma che cazzo mi prende? Devo aver battuto la testa o qualcosa del genere.

Continuo a suonare cercando di ignorare quegli occhi che mi sento addosso e che bruciano sulla mia pelle come carboni ardenti.

Dopo qualche canzone la vedo allontanarsi e una sensazione di panico mi attanaglia lo stomaco. Ho solo questa occasione per avvicinarla, per parlarle, per conoscerla.

Sfilo la chitarra che tengo a tracolla e la chiudo velocemente nella custodia.

«Aspetta!» le grido cercando di sistemare le mie cose come meglio posso. Il piccolo capannello di persone che si è formato attorno a me, mi guarda confuso, con aria interrogativa.

Non appena capiscono che non ho alcuna intenzione di proseguire il mio piccolo concerto, il gruppetto si scioglie velocemente, permettendo alla gente di proseguire nella loro vita frenetica.

Si gira velocemente senza fermarsi, non ha capito che mi stessi rivolgendo a lei. Spero non faccia crollare tutti i miei castelli e le mie aspettative sul suo conto.

In fin dei conti non la conosco: potrebbe essere un'arrogante ragazza di città che odia i ragazzi come me, o che adora l'idea di salvare un randagio come me dalla perdizione.

Non che io ne abbia bisogno, ma solitamente alle ragazze piace l'idea di poter modificare l'indole di uno stronzo infondendogli amore.

Corro verso di lei e le appoggio delicatamente la mano sul braccio. Trasalisce spaventata e si gira nella mia direzione.

I suoi occhi si piantano nei miei, attirandomi come una calamita, impedendomi di distogliere lo sguardo.

«Scusami, non volevo spaventarti» le dico sfoderando il mio sorriso migliore. E non intendo il ghigno malizioso che riservo alle ragazze.

ENERGY 2: Lottare per amoreWhere stories live. Discover now