2. HAILEY

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«Sono finite le cannucce grandi»

La voce di Ryan mi raggiunge non appena oltrepasso la porta del bar, e mi giro verso di lui.

«Ciao Hailey» scandisco bene le parole, prendendolo in giro mentre appoggio la giacca dietro il bancone «Dove sono finite le buone maniere?»

«Ciao Hailey» ripete a pappagallo, facendomi il verso prima di indicare un grosso contenitore vuoto «Sono finite le cannucce grandi»

Alzo gli occhi al cielo, afferrando un davantino dal gancio appendiabiti e procedendo ad allacciarmelo con cura in modo che non mi intralci i movimenti «Chi doveva occuparsi degli ordini questa settimana?»

«Chris» dichiara Ryan stizzito «Ma come al solito dice di aver "visto male" sul tabellone» mima le virgolette in aria, sbuffando.

Non posso trattenere una risata nel vederlo così scocciato, sporgendomi verso di lui per afferrare il porta cannucce vuoto.

«Andiamo, non è mica una tragedia» affermo semplicemente, cercando di stemperare la sua ira.

«No certo» ribatte secco «Lo dirai tu a tutte le ragazze rossettate di stasera che dovranno spiaccicare le loro labbra accuratamente disegnate direttamente sul bicchiere» commenta, gesticolando come un matto «Giuro che la prima che mi fa storie la mando direttamente la lui!» Annuncia ad alta voce «Sono stanco di sorbirmi le lamentele per colpa della sua negligenza»

Lo osservo in silenzio mentre si sfoga, accertandomi che abbia finito prima di intervenire.

«Non me la bevo» inclino la testa di lato e lo fisso intensamente, in un modo che so per certo lo infastidisce da morire «Vedo come lo guardi. Prendertela con lui non te lo farà piacere di meno»

I peli sulla lingua non rientrano tra le mie qualità, e non mi è mai pesato.
Per certi versi a volte mi farebbe bene essere meno schietta, ma è un'arte che devo ancora imparare.

Ryan è un mio caro amico, praticamente il migliore, ed è una di quelle persone che grazie al cielo, apprezza questa mia caratteristica.

Quando ho iniziato a lavorare qui ci detestavamo. Anzi, ci odiavamo proprio. Talmente tanto che a malapena riuscivamo a finire un turno insieme senza saltarci addosso.
Con il tempo però abbiamo imparato a volerci bene, e tra quello, e la quantità di ore che passiamo ogni giorno a stretto contatto, siamo diventati praticamente inseparabili.

«Sì beh, questo non centra niente con le cannucce» borbotta inacidito.
Sà che ho ragione, ma non ho tempo di farglielo notare che un viso familiare si avvicina al banco, con la sua solita anda supponente.

«Ciao» Taylor mi rivolge un ampio sorriso, appoggiandosi al banco con entrambe le braccia «Come sta oggi la mia rossa preferita?»

Non posso reprimere una smorfia di disgusto, soffocando una parolaccia «Come ieri» taglio corto, appoggiandomi al frigo delle birre in bottiglia dietro di me «Cosa ci fai qui? Il mercoledì non è esattamente il giorno adatto per la tua caccia»

Di solito lui e i suoi amici vengono nel fine settimana, quando tette e culi sono in bella vista, quindi è parecchio strano vederlo qui oggi.

Taylor solleva un angolo della bocca in modo strafottente «Ogni giorno è giorno di caccia» afferma semplicemente, stringendosi nelle spalle.

Alle sue parole socchiudo la bocca, guardandolo male. Vorrei dire di essere stupita, ma sarebbe una bugia.
«Sei disgustoso»

Il suo fisico atletico che sembra scolpito nel marmo e gli occhi castani più penetranti che abbia mai visto dicono l'esatto contrario, eppure non mi scompongo di una virgola. Non sarà il primo ragazzo incredibilmente bello che entra da quella porta, e non sarà nemmeno l'ultimo.

PROVA A RESISTERMIOù les histoires vivent. Découvrez maintenant