3. TAYLOR

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«Tutti fuori! Per oggi abbiamo finito!» grida il coach da bordo pista, fischiando due volte prima di farci segno di raggiungerlo «E la prossima volta vedete di essere più concentrati. La partita contro Harvard si avvicina e non voglio casini»

«Sì coach» rispondiamo in coro, avviandoci verso gli spogliatoi come una mandria di bufali inferociti.

Sul ghiaccio potremo anche sembrare agili come degli equilibristi, ma appena mettiamo piede, o meglio pattino, fuori dalla pista, siamo più simili a dei rinoceronti con i tacchi.

«Sempre le solite storie cazzo» sbuffa Luke, appoggiando non proprio dolcemente il culo sulla panca «Ma è possibile che non gli vada mai bene niente?»

Dean comincia a togliersi le imbottiture mentre Jace procede a liberarsi del primo pattino «Sai com'è fatto» afferma semplicemente, scostandosi una ciocca di capelli biondi con un cenno secco della testa prima di guardarlo «Ma in tutta onestà, credo che abbia ragione» ammette, scatenando lo stupore di Luke «Non guadarmi così» lo averte il biondo «Sto solo dicendo la verità, e lo sai. Non fare finta di non pensarla così anche tu»

Luke sbuffa di nuovo, appoggiando la testa al muro «Potrebbe dirlo in un altro modo» borbotta infastidito. Non darebbe mai e poi mai a Jace la soddisfazione di essere d'accordo con lui «Urlarci contro ogni secondo di ogni allenamento non ci trasformerà magicamente in campioni nazionali»

«Nemmeno starsene zitto lo farà» interviene Dean, togliendosi la maglietta e lanciandola nel borsone.

È sempre stato un po' la coscienza del gruppo, la voce della ragione che a volte non vorresti sentire. Non che sia un santo, parliamoci chiaro, però è sicuramente il più ponderato del gruppo, e questo ci ha evitato più di un guaio nel corso della nostra amicizia.

Per farla semplice io e Luke siamo le teste calde, Dean l'acqua fredda che ci tiene in riga, e Jace.. Beh, in tutti questi anni devo ancora capire dove collocarlo. Innegabile egocentrico, incurabile donnaiolo, capitano delle pessime idee, e con una strana ossessione per l'ordine, è il membro più incomprensibile del gruppo. Anche se non il più incasinato. Quel titolo appartiene sicuramente a Luke.

«Sempre il solito moralista» commento, facendolo ridere e cambiando argomento «Allora, a parte le cazzate, che si fa venerdì sera?»

«Mmh.. Red?» domanda Luke, un po' titubante.

«No, ci siamo sempre» ci fa notare Dean, continuando a cambiarsi lentamente «Vorrei cambiare per una sera, qualcuno ha altre idee?»

Io mi stringo nelle spalle, riflettendo su cosa proporre di nuovo, quando a Jace sembra venire un'idea «Ehi, ma non era venerdì che Reed dava la festa a casa sua?»

«No, quella è il 15» sottolinea Luke, scompigliandosi i capelli castani ancora gocciolanti di sudore.

Jace alza un sopracciglio, e io e Dean non possiamo trattenere una risata «Il 15 è venerdì»

Il nostro amico impiega qualche secondo a capire che abbiamo ragione, e quando lo fa, sgrana subito gli occhi «Oh»

A questo punto ridiamo tutti, e devono passare diversi minuti prima che io riesca a riprendere il fiato sufficiente per parlare «Allora andata?» chiedo al gruppo, guardandoli annuire uno dietro l'altro «Perfetto»

Nel giro di poco tempo finiamo di lavarci e cambiarci, e mentre gli altri sono già andati avanti io me la prendo comoda.

Sistemo il borsone su una spalla e accendo il telefono, dove l'icona delle chiamate mi ricorda di avere una chiamata persa.
Non perdo tempo e ricompongo velocemente il suo numero, sentendola rispondere dopo appena un paio di squilli.

PROVA A RESISTERMIWhere stories live. Discover now