13. TAYLOR

13.7K 487 124
                                    

«Logan!» la voce del coach arriva dal lato sinistro della pista «Allunga le braccia e stringhi quelle chiappe, quante volte te l'ho detto?» alzo gli occhi al cielo mentre eseguo le direttive e sistemo la postura come da indicazioni «Bene, ora fammi vedere quello che sai fare!»

Con gran piacere, lo accontento. Aggiro la figura di Hunter, proprio di fronte a me, e penetro nella difesa giocando con il dischetto come il gatto col topo. Jace mi si affianca nel giro di un secondo, ma io lo ignoro, piegandomi di lato e raschiando il ghiaccio con il ginocchio mentre guardo il disco piazzarsi dritto dentro la rete.

Il portiere, una delle nuove matricole in allenamento, sbuffa, e qualche istante dopo Jace compare di nuovo al mio fianco.

«Potevi passarmela» il suo sguardo la dice lunga su cosa stia pensando «Ero proprio accanto a te, e non dirmi che non mi hai visto»

Occhi azzurro ghiaccio mi rimproverano severamente, chiaro segnale che Jace è davvero infastidito. Sai che novità.

Gli rivolgo un ghigno eloquente, rigirandomi la stecca tra le mani «Ehi, non prendertela con me» dichiaro, indicando con un cenno il bordo pista «Il coach voleva una dimostrazione, e io gliel'ho data»

«Oh, non ho dubbi»

Vederlo così incazzato mi fa morire dal ridere, ma mi trattengo, gettandogli un braccio attorno alla spalla imbottita «Ti hanno mai detto che sei davvero carino quando ti arrabbi?»

La gomitata arriva istantanea sulle mie costole «Ti hanno mai detto che sei proprio un coglione?»

«Qualche volta»

Al fischio del coach ci dirigiamo verso gli spogliatoi, e una volta dentro, mi lascio cadere pesantemente sulla panca vicino ai ragazzi, procedendo a togliermi i pattini. Ci metto sempre un'eternità.

«Allora» Luke si gira verso il gruppo «Ho sentito che stasera il Red è chiuso, quindi potremmo andare al Dairy, quello sulla sedicesima» propone, sfilandosi l'imbottitura dalle spalle «È piuttosto carino»

«Aspetta un attimo» Jace prende la parola con un sorrisetto che non lascia nulla all'immaginazione «Viene anche Allie?»

I guantoni di Luke non tardano ad arrivargli addosso, provocandogli una fragorosa risata «Non farti strane idee cazzone»

Dean a scuote la testa, ridendo a sua volta mentre ci riporta sull'argomento «Per me va bene. Devo chiedere a Jessie ma credo proprio che sarà d'accordo»

In effetti, ho visto poche persone festaiole come la sua ragazza, ed è sempre uno spasso vedere lei ed Allie divertirsi a far impazzire i loro ragazzi alle feste. Dean non è un tipo particolarmente geloso, ma le espressioni di Luke compensano alla grande.

«Ci sto» annuncio, pensando all'unica persona che vorrei portare con me «Come mi devo vestire?»

Jace si passa una mano tra i capelli, stringendosi nelle spalle «Basterà guardare come si veste Luke e fare esattamente il contrario. Sarai perfetto»

Luke si avventa su Jace alla velocità della luce mentre io e Dean ci pieghiamo in due, godendoci lo spettacolo.




Nel tragitto verso il dormitorio mi rigiro il telefono tra le mani, indeciso sul da farsi.

Dovrei chiamarla o andare di persona?

Voglio davvero che venga con me stasera, ma so che qualsiasi cosa uscirà dalla mia bocca dovrà essere ben formulata, perchè avrò una sola occasione. Con lei è sempre così. E se per la maggior parte del tempo è una cosa che mi piace, in momenti come questi vorrei davvero che fosse più semplice.

Proprio quando ho deciso, il mio telefono decide di scivolare dalla mia mano e schiantarsi per terra.

«Cazzo» mi chino per afferrarlo, e una volta appurato che lo schermo non ha subito gravi danni tiro un sospiro di sollievo.

«Quanta rabbia» il commento mi arriva dall'alto, cogliendomi di sorpresa  «Che ti avrà mai fatto quel pezzo di metallo?»

Un paio di stivaletti neri entrano nella mia visuale, e non mi serve alzare lo sguardo per sapere a chi appartiene questa voce ironica.
Ma lo faccio comunque.

Sollevo la testa verso l'alto, passando dai jeans sbiaditi alla camicetta a quadri, e infine, al suo viso. Una folata di vento si insinua tra i suoi capelli come se ne facesse parte, dandole un'aria così libera e selvaggia che per poco non sono io a schiantarmi di faccia per terra.

«Nulla» dico, faticando a ritrovare la voce e alzandomi in piedi «Diciamo solo che ha deciso di sfidare la gravità e ha perso alla grande»

Hailey sorride, e credo sia la cosa più bella del mondo.
Mi spavento non poco, quando mi rendo conto che farei qualsiasi cosa perché continui a guardarmi in questo modo per sempre.

La osservo qualche altro momento prima di parlare.

«Ho una domanda da farti» inizio, facendo un passo verso di lei «Più una richiesta, in realtà»

«Tu che fai richieste?» il sopracciglio di Hailey sfiora l'attaccatura dei capelli «Mi sorprende quanto il telefono che perde contro la gravità»

Una risata leggera mi solletica la gola, e vedendo la sua espressione rilassata mi convinco a proseguire «Stasera io e i ragazzi andiamo al Dairy»

Alle miei parole vedo il suo sorriso scemare un pochino, quindi decido di buttarmi. Ora o mai più.

Avanzo verso di lei, fino ad arrivare a toccarle le ginocchia con le mie e sentire il suo respiro su di me. La mia mano si muove da sola, trovando posto sulla sua guancia fresca.

In un primo momento si irrigidisce, ma dopo qualche istante, la sento rilassarsi sotto le mie dita.

«Mi piacerebbe che venissi con me»

Le nostre labbra sono così vicine che basterebbe un minuscolo movimento ad unire ogni partire del nostro corpo. O quasi.

I suoi occhi verdi si incastrano nei miei. Una pozza di smeraldo intenso, contornata da un nocciola così vivido che mi sembra di scorgere un paesaggio di boschi e montagne senza fine.

Resistere in questa posizione è una tortura dolce con il miele, e non so dire quanto tempo passi prima che Hailey decida finalmente di parlare.

«Va bene..» l'ansito nella sua voce rischia di farmi perdere la ragione quasi quanto il suo sguardo «Ma ad una condizione» dice, e io la ascolto attentamente «Il Dairy è decisamente troppo lontano da raggiungere a piedi»

Il mio cuore fa i salti di gioia mentre gli angoli della mia bocca si sollevano verso l'alto «Sarà un piacere passare a prenderti principessa»

Hailey si stacca lentamente da me, e io non posso fare a meno di sentire un vuoto dove prima c'era il suo corpo.

«Dimenticavo» aggiunge seria «C'è un'altra condizione»

«Sono tutt'orecchi»

Hailey incrocia le braccia, rivolgendomi il sorriso scocciato più finto di sempre «Non chiamarmi principessa»

PROVA A RESISTERMIWhere stories live. Discover now