45. TAYLOR

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In piedi accanto al lavello della cucina mi passo le mani sul viso, nel tentativo di darmi una svegliata.

Ho passato quasi tutta la notte a tenere d'occhio Hailey, per assicurarmi che non avesse un altro attacco o uno dei suoi incubi.

Mille domande mi affollano la testa, ma nessuna sembra mai adatta ad essere pronunciata ad alta voce.

Nonostante morissi dalla voglia di chiederle di più, per poterla aiutare, mi sono limitato a stare in silenzio. Sapevo che in quel momento aveva solo bisogno di qualcuno che le stesse accanto, e così ho fatto.

C'è qualcosa che non mi torna in questa storia ma tutte le volte che penso di scavare più a fondo mi ricordo di doverci andare piano.
Se insisto troppo, se mi spingo oltre la linea, c'è un alto rischio che Hailey mi chiuda la porta in faccia. E conoscendola, non so se sarebbe più in grado di riaprirla.

Vederla in quello stato, così vulnerabile e a pezzi... Dio, avrei fatto qualunque cosa per veder sparire quello sguardo vuoto. Perso nella nebbia.

Avrei davvero voluto darle il mio cuore.
Ma come ho detto ieri sera, è già suo.
E lo è da un po' ormai.

Credevo fosse troppo frastornata per capire il significato di quello che le stavo dicendo, il peso di quelle parole. Ma poi mi ha afferrato l'indice, come se fosse troppo spaventata di svegliarsi e scoprire che me n'ero andato.

Ed è stato quel gesto così piccolo, ma così profondo, che ha segnato la mia fine.

Ero consapevole già da un pezzo di provare dei sentimenti per lei, ma non avrei mai immaginato di poter amare con questa forza, con questa violenza. E mentre la guardavo dormire, ho passato ogni dannato secondo di silenzio a giurare.
A giurare che non avrei mai più permesso che soffrisse in quel modo. Che avrei fatto a pezzi il mondo per proteggerla, se fosse stato necessario. Per costruirne uno nuovo e senza spigoli.
Uno senza ombre. Solo per lei.

La sensazione è stata così forte e intensa che sono rimasto paralizzato.

"Anche il mio cuore è tuo"

Le sue parole mi rimbombano in testa persino ora, dopo che Hailey è uscita per andare a lezione, e io sono rimasto a casa da solo.

Non mi sono nemmeno potuto godere quel momento che i miei pensieri sono subito tornati a casa mia. A mia madre, a mio fratello... al b&b.

Ho sempre saputo che la cosa non poteva avere futuro, eppure non sono riuscito a resistere alla tentazione. Non sono riuscito a resistere a lei.

E adesso posso solo detestarmi mentre fisso la scatola di cereali che ho davanti, con la rabbia che consuma ogni centimetro della mia pelle, corrodendomi sempre più in profondità.
Con il cuore dolorante e l'anima divisa a metà.

La vibrazione del telefono mi distoglie dai pensieri, e non mi preoccupo di guardare chi è prima di portarmi lo schermo all'orecchio.

«Ciao Ty» la voce di Kade risuona all'altro capo della linea «Come stai?»

Dal suo tono posso percepire una punta di tensione, e capisco subito che non si tratta di buone notizie. Sono rare le volte in cui ci sentiamo solo per chiacchierare.

«Tutto bene» mento, aggrappandomi con le mani al bordo del lavandino «Tu? C'è qualcosa che non va?»

«No no, non preoccuparti» posso quasi figurarmelo mentre cammina avanti indietro per la sua camera, completamente divorato dall'ansia.

PROVA A RESISTERMIWhere stories live. Discover now