52. HAILEY

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Mi sveglio avvolta da un profumo intenso di cibo, e il mio stomaco esulta di felicità.
Scostando la coperta per sollevarmi però, mi rendo conto che manca qualcosa.
O meglio, qualcuno.

Dopo la cena di ieri sera ho deciso di restare a dormire, e devo dire che non avrei potuto fare scelta migliore. In effetti, non ricordo di aver mai dormito così bene come stanotte. Ero un po' preoccupata all'inizio, ma non ne avevo alcuna ragione.

Taylor mi avrebbe lasciato tutto lo spazio del mondo se solo lo avessi chiesto, e nel vederlo rannicchiarsi sul bordo del letto ho capito che lo avrebbe fatto sul serio. Si sarebbe lasciato cadere sul pavimento pur di permettermi di dormire tranquilla, e la cosa mi ha scaldato il cuore in un modo che non credevo possibile.

Così l'ho afferrato per la maglietta e l'ho tirato verso di me, azzerando lo spazio tra di noi e accoccolandomi al suo petto. Credo di aver sentito il suo respiro tremare in quel momento, ma non ne sono sicura. In ogni caso ho preferito non indagare. Se non altro per evitare di unirmi a lui e scoppiare a piangere di nuovo.

Non so in quale momento della notte ci siamo divisi, ma Taylor non è più qui adesso.

Allungo una mano sul materasso, percependo ancora il suo calore nel posto in cui evidentemente si trovava fino a poco fa.

Con uno sbadiglio spaventosamente lungo mi siedo sul letto, scostando le coperte e mettendo i piedi sul pavimento fresco. Mentre mi alzo lo sguardo mi cade sulla sveglia, appoggiata sul comodino, e mi sfugge un'imprecazione.

Sono le due del pomeriggio.

Com'è possibile che abbia dormito così tanto? Certo io mi sveglio sempre tardi , anche per via del lavoro al Bar, ma questa è tutta un'altra storia.

Non mi preoccupo nemmeno di indossare un paio di calzini prima di attraversare il salotto e dirigermi verso la cucina, da cui proviene un profumo meraviglioso.

«Buongiorno principessa» Taylor solleva lo sguardo dalla padella in cui sta cuocendo delle uova «Dormito bene?»

Chiudendo gli occhi per un secondo, e annusando il tripudio di spezie che impregna la stanza, annuisco «Come non mi capitava da tanto tempo»

Taylor sorride con enfasi «Anche io» dichiara, puntando i suoi occhi castani sui mei piedi nudi «Lungi da me dirti di coprire qualunque parte del tuo corpo ma...» riprende con una smorfia «Non hai freddo?»

Abbasso lo sguardo per un attimo prima di riportarlo su di lui e stringermi nelle spalle «Al momento no» ammetto con un ghigno «Credo di aver rubato tutto il tuo calore stanotte»

Taylor scuote la testa, scoppiando in una piccola risata bassa che mi fa avvampare all'istante «Sempre a disposizione»

Facendo qualche passo avanti cerco di tenere a bada le mie voglie, che al momento non riguardano solo il cibo «Sai, potrei farci l'abitudine» dico con finta naturalezza «A te che mi prepari la colazione intendo»

«Anch'io» dice, tornando a sbattere le uova con vigore e lanciandomi un'occhiolino da sopra la spalla «A te che giri scalza in casa mia intendo»

Ho un sussulto, ma cerco subito di camuffarlo «Sembri di buon umore»

«Lo sono infatti» lo guardo prendere le uova strapazzate e dividerle equamente in due piatti «Non hai lezioni oggi vero?»

Scuoto la testa «No, perché?»

Taylor appoggia i piatti sul pianale dietro di noi «Perché ho intenzione di rapirti»

Sollevo un sopracciglio, fingendo indifferenza «Beh, se la metti così non sembra un piano così allettante» mento, ben consapevole che sarebbe più che un piacere farsi rapire da lui.

PROVA A RESISTERMIWhere stories live. Discover now