Two demons , One power

E se non fosse finito...

I tre amici iniziarono a camminare verso casa ma una catena afferrò i polsi sia di Jade che di Matthew bloccandoli. "Che cazz..." sussurrò Jade per poi girarsi e guardare Annabelle che disse: "Perché hai scelto lei Matthew" la ragazza tornò nella sua forma umana. Aveva i capelli mossi , neri come la pece e due occhi azzurri. Aveva l'aspetto di un angelo... che però non si meritava il suo titolo.
Il ragazzo osservò Annabelle per poi dire: "Hai tradito la mi fiducia... pensi che non mi sia dimenticato di quel giorno ? Mi hai deriso davanti a tutta la scuola, preso in giro per anni facendomi credere che tu ricambiassi i miei sentimenti ..." gli occhi del biondo divennero verdi. "E grazie a te io ho distrutto mondi, galassie, cuori e vite. Non mi pento di averti ucciso quella volta e mai mi pentirò del gesto... era ciò che ti spettava!" Urlò Matthew mentre tirava la catena sul polso. "Mi chiedo come hai fatto a diventare la regina angelica, sei risultata innocente solo perché sei stata sgozzata senza motivo secondo le norme angeliche, ma in realtà la mia motivazione era più che valida"
Annabelle singhiozzò: "Mi ammazzeresti di nuovo...rimane il fatto, che cosa renda speciale lei" Il dito di Annabelle andò dritto su Jade che la guardava con cattiveria e tentava di spezzare le catene.
Il biondo guardò Jade: "Jay Jay è da sempre stata una buona amica, quando ci siamo conosciuti è stato per caso. Anche se in realtà ci conoscevamo meglio di altri. Eravamo nemici, solo che non ne eravamo al corrente. Da un lato tentavamo di ucciderci per ottenere potere, da un'altro ci divertivamo a controllare bambini e a parlare. Ma nonostante tutto lei ha cercato di salvarmi più volte, compreso oggi. Perché non mi vede solo come Hyperion il re dei demoni ma come Matthew Houston, il ragazzo che comunque la ha sempre sostenuta e voluta bene" le parole di Matthew erano così serie, tanto che Jade sussurrò: "Ma allora tu mi ami veramente ?"
Gli occhi del biondo brillarono, si girò verso di lei e disse: "Si Jade, io ti amo... penso di avertelo dimostrato donandoti i miei poteri, ti avevo spiegato che poteva usarli solo chi mi amava e a quanto pare il mio sentimento è ricambiato" sorrise Matthew mentre la guardava.
Jade stava per avere un collasso, una persona finalmente la amava... stentava a crederci.
Annabelle tornò a fissare la rossa e aumentò la presa sulla catena di Jade fino a farle sanguinare il polso. Basta... "Fanculo" la rossa spezzò la catena, si trasformò e prese Annabelle per il collo: "Ti stavi divertendo a farmi male eh ?! Vediamo chi sarà a provare dolore. Mi basta semplicemente premere un pochino sul tuo collo..." Jade ridacchiò per poi premere le dita sul suo collo aprendo una lieve ferita. Matthew guardava la scena e disse: "Jade per favore non ucciderla, potresti rischiare la vita se uccidi un reale angelico" , la voce del biondo pareva disgustata a dire che lei fosse una reale. La porcospina appena il ragazzo disse così, mollò la presa stringendo i pugni, si diresse poi piano verso il biondo e tagliò con i suoi artigli le catene attorno ai polsi. Il ragazzo si alzò piano per poi dirigersi verso Annabelle che era visibilmente scocciata: "Lei cos'è ?!" Urlò per poi tirare uno schiaffo in pieno viso a Matthew. Jade pensò oh merda... la ammazza.
La sua teoria non andò molto distante visto che Matthew si trasformò nella sua forma di riccio. Le puntò alla tempia la pistola. In quel preciso istante ricaricò: "Vuoi sapere veramente che cazzo ha Jade che te non hai ?! Un cuore ! Sarai un angelo ma almeno lei si è fatta avanti per tutto il mondo, ha protetto innocenti, ha sconfitto nemici ed è riuscita ad amare un fottutissimo assassino come me ! Cosa che tu non saresti lontanamente in grado di fare !" Urlò il re dei demoni con la pistola caricata mentre guardava l'angelo.
Gi dal canto suo sembrava completamente rossa in viso, il demone la aveva descritta con violenza all'angelo. Per la prima volta aveva realmente compreso il significato di amare.
"Ma ha anche ucciso gente senza ritegno, Isabelle per esempio..."
A sentire quel nome gli occhi dell'eroina iniziarono a brillare mentre lei abbassava la testa.
Hyperion si girò a guardarla: "Jade..."
La riccia guardò il suo passato antagonista: "Non mi pento di averla uccisa, ha reso la mia vita un'inferno e a causa sua io sono proprio un demone. Voi angeli non fate altro che distruggere tutti noi, le nostri madri hanno sofferto a causa di angeli. Mia madre è diventata un demone  mentre sua mamma sposò un demone. Non aspettatevi alcuna compassione da noi, a causa vostra noi siamo così" ringhiò la riccia dagli aculei blu mentre si incamminava verso Hyperion. Prese la mano di quest'ultimo , le alzò verso il viso di Annabelle e davanti ai loro occhi una fiamma azzurra e una verde iniziarono a manifestarsi. Il demone aprì un portale con l'altra mano e quando videro l'angelo sgranare gli occhi la colpirono col fuoco alla pancia facendola cadere dentro alla porta magica che conduceva al paradiso.
I due ragazzi si guardarono ancora trasformati, finché Gi non si avvicinò, fece abbassare Hyperion e gli dette un bacio sulle labbra.
Il demone rimase piacevolmente esterrefatto da questo atto e non esitò a prendere i fianchi dell'eroina per continuare quel bacio. Era un bacio sentito, che mostrava tutti i sentimenti che entrambi avevano sempre respinto l'uno per l'altro. Hyperion preso dalla foga la prese in braccio appoggiandola al muro, i suoi occhi diventarono rossi e a quel punto Gi si staccò ridacchiando: "A cuccia bel demone". Quest'ultimo si leccò le labbra: "Le tue labbra sono peggio del serpente tentatore" sussurrò. Poi Hyperion si schiarì la voce e disse: "Ti amo Jade..." arrossì e guardò per terra.
La ragazza gli prese il mento e disse: "Ti amo anche io Matthew" gli dette un'altro bacio a stampo per poi dire: "Basta che non mi scopi qui eh , non ho voglia di farmi sbranare da un re dei demoni. Non voglio immischiarmi in questo problema"
"Mi sa che ti sei già immischiata Jay Jay. Ma proprio in un problema serio" rise Matthew per poi darle un'altro bacio finché camminarono verso casa.