Capitolo dieci.

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«Ti fermi mai ogni tanto per respirare, Rora?», mugolò Chandra, comodamente sdraiata sul nostro divanetto a due posti

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«Ti fermi mai ogni tanto per respirare, Rora?», mugolò Chandra, comodamente sdraiata sul nostro divanetto a due posti.

Bloccai la mia corsa frenetica per un istante e presi un respiro profondo, poi tornai di carica verso la scrivania per raccogliere i fogli volanti. «Visto? Detto, fatto».

«Dico sul serio, R. Hai due occhiaie talmente brutte che, se non ti conoscessi come conosco la mia vagina, finirei per giocarmi le chiappe che ti sei data alla ketamina».

«Siamo in vena di complimenti oggi», ridacchiai, tirando l'elastico della coda alta. Piccoli ciuffi rossi mi ricadevano sul viso. «Non devi andare in piscina?».

Nel frattempo che Chandra finiva di masticare un mikado, con quei piedi nudi che si agitavano all'aria, mi preoccupai di preparare il borsone. Avevo l'allenamento di atletica leggera e, una volta finito, avevo tutte le intenzioni di chiudermi in biblioteca per studiare.

A causa di alcune complicazioni, la domanda, l'AMCAS, per Harvard quell'anno era diventata disponibile con mesi di ritardo. In genere l'applicazione si apriva verso maggio, ma stavolta era slittata fino a fine ottobre.

Ed era stata una vera fortuna per me, che avevo avuto tutto il tempo per esercitarmi al meglio con i test, sia il MCAT che il GPA. In entrambi il mio punteggio corrispondeva al massimo, ma non ero ancora sicura. Perciò continuavo a esercitarmi ed esercitarmi.

Non potevo permettermi di perdere quel maledetto posto alla HMS. Tutto quello che facevo, lo facevo per Harvard e non avrei permesso che i sacrifici miei e dei miei genitori andassero alla deriva.

«No, a quanto pare qualche stronzetto del primo si è divertito ieri sera con schiuma e coriandoli, perciò oggi stanno ripulendo tutto», borbottò.

«E non hai trovato nient'altro da fare anziché startene lì a poltrire e lamentarti della tua stessa angoscia?».

Chandra gemette. «In realtà sto riflettendo su quali potrebbero essere i nostri costumi di halloween».

«Ma mancano tre settimane ancora!».

«Lo so, ma ho come l'impressione che Kris abbia pronto il suo da almeno quattro mesi».

Roteai gli occhi divertita e mi issai il borsone sulla spalla. «La vostra faida è arrivata sul serio a tal punto? E poi si può sapere perché la odi così tanto?».

Chandra e Kris non si erano mai sopportate, fin dal primo giorno in cui le avevo presentate. Ma, considerando i legami che avevano entrambe sia con me che con Drew, erano costrette a stare nello stesso gruppo e uscire insieme spesso e volentieri.

In realtà, era più Chandra a soffrire la presenza di Kris. Quest'ultima rispondeva soltanto al fuoco.

«La reputo troppo superficiale, una viziata di prima categoria», si limitò a dire, rimirandosi lo smalto blu fresco di passata. «Non riesco a farmela andare giù».

Athos. Tessitrice di FavoleWhere stories live. Discover now