Capitolo dodici.

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Sulle note di Toxic, accomodati al nostro tavolo nella zona vip, una dolce concessione da Hamish e il portafoglio strapieno di Kris, io e quest'ultima continuammo a guardarci negli occhi in segno di sfida

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Sulle note di Toxic, accomodati al nostro tavolo nella zona vip, una dolce concessione da Hamish e il portafoglio strapieno di Kris, io e quest'ultima continuammo a guardarci negli occhi in segno di sfida.

Poco distante da noi, sul palco in piena regola, si stavano esibendo delle ragazze in una delle più sexy pole dance che avessi mai visto, mentre le luci calde e sui toni del rosso le illuminavano.

Avevo dovuto mostrare il mio documento falso all'ingresso per entrare, considerati i miei maledetti diciannove anni, così come Chandra che ne avrebbe compiuti ventuno soltanto a Febbraio. Che scocciatura.

«Allora?», sorrise civettuola Kris, le labbra strette attorno alla cannuccia d'acciaio per succhiare il suo Margarita. «Che cosa ha in serbo per me la tua mente malvagia, Rora Buona Alba Lebowski?».

Assottigliai le palpebre. «Ci sto ancora pensando».

Un bagliore di eccitazione le illuminò le iridi oscure, mentre la bocca si inarcava un sorriso malizioso. «Fai pure del tuo peggio, tesoro».

Risi di cuore e accavallai le gambe, lasciate scoperte dai pantaloncini in pelle che stavo indossando. Nel locale faceva talmente caldo, che mi ero pentita di non aver scelto un vestito più leggero.

«In tal caso, vado io», si intromise Chandra, finendo tutto d'un sorso l'angelo azzurro. «Inutile che cerchi di nasconderti, bel maschione. Ti ho già puntato», disse e puntò l'indice laccato di viola contro Hamish, che nel frattempo era sprofondato nel divanetto magenta.

«Mi rifiuto, non ha alcun senso questo gioco», si lamentò lui.

«Un gioco infatti non deve avere senso, deve soltanto essere divertente».

«Ha ragione, baby», biascicò Drew al suo fidanzato. «E poi hai accettato tu di venire, perciò adesso dovrai subirti le conseguenze le tue scelte».

«Scherzi, vero? Col cazzo che ti lasciavo venire in questo posto da solo, senza di me».

Drew sospirò, poi gli afferrò il viso per schioccargli un prepotente bacio a stampo. «Mi arrapi da morire quando fai il geloso».

Eloise si schiarì la voce, quindi scoppiammo tutti a ridere mentre Hamish, nonostante le luci soffuse, arrossì per via dell'imbarazzo e si accostò maggiormente al suo ragazzo.

«E va bene, giochiamo», borbottò. «Avanti, scatenati, Sanders».

Chandra ridacchiò e, picchiettando i polpastrelli sulla rosa tatuata che aveva sul gomito, inclinò la testa. «Ti sfido a tirarlo fuori dai pantaloni. Ho sentito leggende nei corridoi, piccolo McDravhion, e sono curiosa di verificare».

Hamish si paralizzò letteralmente, sbiancando in volto. Drew, dalla sua parte, non mostrò un minimo accenno di fastidio, tutt'altro. Il nostro amico quasi si strozzò dalle risate, al che lo seguimmo tutte.

Athos. Tessitrice di FavoleWhere stories live. Discover now