Capitolo tredici.

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"In questi giorni ho fatto un po' di fatica per trovare un argomento di cui parlare, qualcosa su cui discutere come mio solito

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"In questi giorni ho fatto un po' di fatica per trovare un argomento di cui parlare, qualcosa su cui discutere come mio solito.
Sono tre anni ormai che il mio primo pensiero è farvi sentire la mia voce, rappresentarvi in questo college e anche al di fuori, riportarvi tematiche che spesso vengono sottovalutate o lottare per difendere i nostri diritti.
Sono tre anni che mi arrabbio e urlo, tre anni che mi sveglio prima dell'alba per far sì che ogni giorno sia diverso dal precedente, sperando che nel mio piccolo io possa contribuire a renderlo migliore.
E voi, come è giusto che sia, vi aspettate sempre che io sia qui pronta ad ascoltarvi e comprendervi, a fare del mio meglio; perché non sono ammessi sbagli e deludere le aspettative è sempre così fottutamente facile.
Il punto è proprio questo, le aspettative sono spontanee ma anche pesanti e nessuno potrà mai rispettarle: o si deludono o si superano.
Spesso pretendiamo che una determinata persona si comporti con noi nello stesso modo in cui noi ci comportiamo con lei.
Spesso pretendiamo che i nostri desideri siano gli stessi di chi ci circonda.
Lo so, un po' contorto ma non riesco a dirlo meglio.
Il punto è che siamo tutti diversi, di conseguenza aspettarsi che qualcuno agisca in un modo piuttosto che in un altro, soltanto perché lo desideriamo noi, perché per noi è giusto, è sbagliato.
Non possiamo cambiare gli altri, sono gli altri a doverlo volere.
E sapete quanto è pesante per qualcuno sentirsi addosso questa pressione?
Sfinisce, logora, consuma.
Fa paura.
Fa davvero tanta paura deludere le persone che credono in noi.
Come quando alle medie ti becchi la prima insufficienza, che alla fine a te non importa nemmeno perché non ti è mai piaciuto studiare, ma ci stai male per le speranze mal riposte dei tuoi genitori.
Come quando sei al tuo primo appuntamento e il menù del ristorante che ti sei premurato di scegliere, pure se tu sei più tipo da fastfood, non piace al tuo partner.
Come quando sei un'autrice bestseller e la tua ultima pubblicazione non genera i consensi augurati.
Capite cosa sto cercando di dirvi?
Le aspettative sono normali, ma anche egoiste. Più che bene, fanno male.
E io lo dico da perfetta incoerente che vive sommersa da queste stupide aspettative, che senza non ci sono mai stata, le indosso come fossero il mio vestito migliore a cui sto attentissima a non sporcarlo, ma spero che voi, al mio contrario, riusciate a sbattervene le palle.
Siate coraggiosi, buttate fuori il fiato e non permettete all'ansia di avere la meglio su di voi.
Per oggi dalla vostra Rora Lebowski  è tutto, folks.
E non mi scuserò stavolta per aver fatto flop.
Motto del giorno: siate voi stessi e seguite il vento.
Buona Alba".

Dopo aver premuto il bottone per interrompere la registrazione, lasciai andare un respiro profondo e mi tolsi le cuffie.

Everglow sostituì la mia voce, gentile concessione della mia playlist mattutina, e appoggiai la schiena alla sedia, massaggiandomi le tempie.

Avevo un mal di testa pazzesco. Il weekend trascorso era stato un tormento, due interi giorni a sentir sbraitare Kris su quanto Vergo fosse uno stronzo e a passarle fazzoletti ogniqualvolta le veniva da piangere.

A quanto pare, il bel quarterback si era lavato le mani dalla sua sfuriata uscendosene con un semplice "eri ridicola, e ho pensato di salvarti da un simile imbarazzo". Poi aveva ben pensato di mollarla proprio all'ingresso del locale, per sgattaiolare via con la sua ragazza di turno, rimorchiata al night club.

Athos. Tessitrice di FavoleWhere stories live. Discover now