Capitolo quindici.

41.7K 1.3K 762
                                    

«Guarda tu»

Oops! This image does not follow our content guidelines. To continue publishing, please remove it or upload a different image.


«Guarda tu».

«Ogni volta che fai così mi sale la voglia di prenderti a schiaffi», sbuffò Chandra, tenendo il mio cellulare in mano, dall'altro lato del tavolo. «E sai perché?».

Mantenni gli occhi chiusi e strinsi le dita attorno alla forchetta. «No e non voglio saperlo».

«E io te lo dico lo stesso», borbottò, mi colpì la mano con la sua, facendomi squittire. «Sei la tipica stronza secchiona che piagnucola dicendo di non aver studiato, e puntualmente, puntualmente cazzo, te ne esci con il massimo! Io non ci sto, R. Non ci sto».

Me la immaginai a scuotere la testa, mentre Drew ridacchiava in sottofondo e la appoggiava, rubandomi il cibo dal vassoio che non potevo vedere.

«Punto primo, io studio. Cristo, non faccio altro. Punto secondo, voglio solo che tu mi dica il mio punteggio, quindi smettila di tenermi sulle spine e di criticarmi e vuota il sacco!».

«Anche pretenziosa la ragazza», mugugnò Drew, impegnato a mangiucchiare qualcosa.

«Non sai quanto. Allora, CeCe? Dimmelo!».

«Questa è una buffonata, un chiaro simbolo di umiliazione nei miei confronti. Grazie per avermi ricordato quanto faccio schifo rispetto a te», continuò a borbottare Chandra, al che aprii gli occhi soltanto per fulminarla. «E va bene! Il tuo SAT è rimasto invariato, ovvero 1589, anche se dubito che ti servirà e continuo a chiedermi per quale ragione tu l'abbia fatto...»

Il SAT era soltanto una formalità, veniva richiesto per l'ammissione al college, di conseguenza lo avevo già dato quando ancora frequentavo il liceo. Ma meglio prevenire che curare, se avessi fatto un punto in più sarebbe stato soltanto un vantaggio.

«GPA?».

«Una media di 3,96. Sei una A, in caso avessi ancora dubbi».

Storsi la bocca. Nelle simulazioni ero arrivata perfino a 4. Avrei potuto fare di meglio.

Chandra e Drew, captando i miei pensieri, rotearono gli occhi e scossero la testa increduli. Ma loro non capivano. L'ammissione ad Harvard non era una gara, si trattava di una vera e propria guerra.

Tamburellai le unghie sul tavolo d'acciaio della mensa e buttai fuori il fiato. «E il MCAT?».

Solitamente i risultati venivano consegnati un mese dopo lo svolgimento del test, almeno per quanto riguardava il Medical College Admission Test, tuttavia visti di già i ritardi e la serie di problematiche che c'erano state mi erano arrivati a distanza di pochi giorni.

Athos. Tessitrice di FavoleWhere stories live. Discover now