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"Avanti, svegliati sorellina." Mio fratello Dylan incombe nella mia stanza e si getta bruscamente sul mio morbido materasso.
"Ancora cinque minuti." Bisbiglio tra uno sbadiglio e l'altro. Ieri sono andata a dormire molto tardi, pur sapendo che oggi sarebbe stata una giornata molto impegnativa. Devo andare in ufficio dai miei perché dobbiamo presentare la nuova collezione, perciò c'è molto lavoro da fare.
"Chanel? Dylan? È pronta la colazione!" Urla mia madre dalla cucina.
"Ragazzi, sono pronti i pancakes!" Un'improvvisa ondata di energia invade il mio corpo. Mi alzo istintivamente dal letto seguita da mio fratello e corriamo al piano di sotto, rischiano di cadere tra le scale. É ormai una tradizione: ogni sabato la mamma cucina quei meravigliosi dolci.
Sento l'odore del caffè inondare le mie narici e quando arrivo in cucina vedo la tavola colma di delizie: caffè, succo di frutta, pancakes e sciroppo d'acero. La combinazione perfetta.
"Buongiorno!" Dice mio fratello prendendo posto a tavola dopo aver dato un bacio a nostra madre.
"Oggi c'è molto lavoro da fare, ragazzi." Afferma mio padre, bevendo il caffé. Decido di prenderne un po' anche io. È una giornata colma di impegni, perciò mi serve energia che in questo momento non ho.
"Non berne molto, C. Sai che effetto ti fa." Dylan prende la mia tazza e la poggia dall'altra parte del tavolo.
"Dammi quella tazza." Cerco di afferrarla, ma mia madre mi precede. Ne beve un sorso e si siede accanto a mio padre, cominciando a mangiare il primo pancake. Quando bevo il caffè, tendo a sentirmi molto male. Ma puntualmente mi ritrovo a berlo perché mi piace.
"Will, oggi ci saranno i casting!" Mia madre si porta una mano sulle labbra in segno sorpresa.
Mio padre sbuffa e da un'occhiata all'agenda per aggiungere anche questo impegno. La nostra casa di moda sta cercando altri modelli per le nostre sfilate, perciò oggi ci toccherà selezionarli. Non mi dispiace, in realtà. Di solito i ragazzi che arrivano sono alti, muscolosi e bruni perciò non mi annoio per niente.
"Cavolo, oggi c'è davvero tanto da fare. Dobbiamo sbrigarci." Mio padre si alza e ci incita a imitarlo con un gesto della mano. Lo seguiamo e decido di andare a prepararmi.
"Tranquillo, papà. Per Chanel non sarà un problema assistere ai casting. Vero, sorellina?"
Lo fulmino con un'occhiata scatenando una fragorosa risata. Non smetterà mai di essere così.

Faccio una doccia e lavo i capelli. Ultimamente sto usando uno shampoo che sa di vaniglia. Amo questo profumo.
Impiego circa venti minuti e quando finisco comincio ad asciugarmi. Lavo i denti e pettino i capelli prima di asciugarli.
Di solito, quando vado all'atelier, indosso abiti abbastanza eleganti. Oggi ho deciso di indossare un vestito bianco, lungo fino sopra le ginocchia. Amo questo vestito: aderisce sui fianchi ed evidenzia le mie forme. Stavo riflettendo se fosse adatto indossare gli stivali alti di pelle, ma fa fin troppo caldo qui a Los Angeles.
Sistemo i capelli e metto un filo di eye-liner e mascara sugli occhi. Un rossetto nude sulle labbra e via!

Il tragitto in macchina è molto breve e intanto mi perdo a guardare le palme sormontare la spiaggia. Oggi ci sono molti ragazzi. Alcuni giovani a beach volley, altri si divertono in mare ed altri ancora fanno surf.
Prendo il telefono ed invio un messaggio alla mia migliore amica, Jessica. Le chiedo se nel pomeriggio le piacerebbe andare in spiaggia. Guardare questi ragazzi divertirsi, mi ha ispirata. Non ci vado dalla settimana scorsa e ho proprio una gran voglia di nuotare e fare giochi in spiaggia.
Mi risponde quasi subito. Dice che stasera organizzano un falò sulla spiaggia. L'idea non è male. Di solito queste feste sono molto divertenti: alcuni si divertono con giochi di gruppo altri fanno il bagno sotto la luce della luna e altri ancora bevono talmente tanto che ad un certo punto non ricordano il loro nome.
"Sai che c'è una festa, stasera?" Chiedo a mio fratello mostrandole il messaggio di Jess. Annuisce e prende il telefono. Invia un messaggio ad alcuni dei suoi amici per avvisarli.
"Ci andiamo?" Domanda.
"È una buona idea. Jessica dice che ci divertiremo."
"Questo è sicuro."
Sorrido e torno a guardare il traffico scorrere sull'asfalto.

"Buongiorno a tutti!" Entro in atelier e saluto i dipendenti.
"Buongiorno, signorina Taylor." Ho sempre odiato il fatto che mi dessero del "lei" e ho chiesto loro di trattarmi come se fossi una di loro un centinaio di volte. Ma non mi danno ascolto.
Sono sempre stati molto gentili con me e mio fratello, perciò mi sento a mio agio qui.
"Signorina, sono iniziati i casting. Può andare a vederli se vuole. Sua madre mi ha detto che vorrebbe che uno di voi partecipasse alla selezione."
Annuisco e ringrazio la donna vestita con un tailleur bianco, molto elegante. Adeline è sempre stata molto raffinata.
Mi dirigo verso la sala dove si stanno tenendo i casting. Si sente un brusio provenire da dietro le quinte. Probabilmente sono molto agitati. Li capisco. È un giorno molto importante.
"Sono iniziati?" Chiedo ai giudici.
"Non ancora. Mancano dieci minuti."
Decido di andare dai candidati, così da poter dare loro qualche incoraggiamento.
"Ciao a tutti!" Sento bisbigliare tra loro le ragazze che mi guardano curiose. Riesco a vedere qualche occhiata anche da parte dei ragazzi che sembrano rimanere sorpresi. al mio arrivo.
"Io sono Chanel Taylor. La figlia di William ed Elizabeth Taylor. Sono passata per vedere come ve la passate."
Una ragazza alta, capelli biondi ed occhi azzurri si fa avanti e mi rivolge un sorriso che io ricambio subito.
"Siamo ansiosi di cominciare anche se ti confesso che abbiamo molta paura. Questa notte non ho chiuso occhio." Le sfugge una risatina ed io la seguo. Avevo immaginato. È normale che si sentano così. Dopotutto stanno per partecipare ai casting di uno dei brand più importanti negli Stati Uniti e nel resto del mondo.
"Lo capisco, ragazzi. Avere ansia però non porta a nulla ricordatevelo. Se avete paura, lei vi confonderà e non vi farà vivere a pieno questa esperienza. I giudici sono gentili e poi ci sarò anche io a guardarvi e ad assicurarmi che non vi mangino."
Sorridono timidamente e comincio a guardarli uno per uno. C'è un ragazzo molto alto, capelli ricci e biondi. Ha gli occhi marroni e un naso perfetto. La sua corporatura è muscolosa ed imponente.
Un'altra ragazza ha i capelli rossi e gli occhi di un blu oceano. Ha delle lentiggini sparse sul naso e sugli zigomi. Sembra una fata.
Continuo ad osservare fino a quando vedo lui. Alto, pelle abbronzata. Ha i capelli castani e gli occhi marroni. Un marrone speciale, però, che mi ha sempre impressionato. Alla luce diventano sempre color miele, proprio come i miei.
"Tu che ci fai qui?" Domando a Carter Stewart con un tono dì voce irritato.
"Dovrei farti la stessa domanda anche io, signorina Taylor." Sa che odio quando mi chiama così eppure continua a farlo da anni.  Carter è il figlio di Adele e Walter Stewart. Loro possiedono un'importante azienda e sono gli ingegneri più conosciuti negli Stati Uniti.
"Sono la figlia dei fondatori di questa casa di moda, Stewart. Mi sorprenderei se non ne facessi parte anche io."  È così antipatico, strafottente. Lui e mio fratello sono amici da anni, ma lui ed io non abbiamo mai avuto un rapporto di amicizia.
"I casting possono cominciare." La signora Adeline interrompe i miei pensieri e ci dirigiamo verso la sala.

SPAZIO AUTRICE:
Ringrazio _Claire_Dee per la copertina!❤️

Spero che questa storia entri nei vostri cuori come è entrata nel mio. ❤️

XOXO
A

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HEAD AND HEARTWhere stories live. Discover now