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"Quindi... abbiamo deciso che..." Landon barcolla da circa dieci minuti, pronunciando frasi senza senso. Evan cerca di sorreggerlo se pur anche lui sia in condizioni pietose.
"Ma quanto è bello Carter?" Jessica continua a bere la vodka. Provo a toglierla di mano, ma lei non me la cede.
"Dammi questa bottiglia."
Carter è steso sul divano. Guarda il soffitto, ma non parla.
Da quando i ragazzi hanno portato l' alcool la serata è andata a rotoli. Landon ha cominciato a bere e non ha più smesso, nonostante Evan gli sottraesse spesso la bottiglia dalle mani. Carter e Dylan li hanno seguiti, anche se mio fratello abbia cercato di trattenersi. Io non ne ho assaggiato nemmeno un goccio. Preferisco guardare gli altri cominciare a delirare e ridere fino a non poterne più.
Fortunatamente i miei genitori non sono in città, altrimenti non so cosa avrebbero detto guardando tutto questo.
Decido di andare fuori a controllare che non ci siano giornalisti piazzati in giardino. Prendo una felpa ed esco. Sono le tre del mattino e Los Angeles conserva le luci e il via vai frequenti durante il giorno.
Tira un vento freddo. Strofino il palmo della mano sul braccio, provocando attrito e mi fermo a guardare le stelle che oggi sembrano essere tante. Spero che Carter non abbia sentito la frase che Jess ha pronunciato poco fa in preda agli effetti della vodka. Sono sicura che lei non ne sarebbe felice e domani mattina si lamenterà di aver bevuto fin troppo.
"Ho bevuto troppo..." Landon barcolla verso di me, tenendo una bottiglia di vetro tra le mani.
Rido per l'espressione di disgusto che ha sul volto. Sembra che stia per vomitare, perciò faccio qualche  passo indietro.
"Eh già..." Trattengo una risata portandomi una mano sulle labbra.
Si avvicina sempre di più mentre cerca di rimanere in equilibrio. Lo osservo mentre tento di capire se sia sul punto di buttare fuori tutto quello che ha ingerito fino ad ora.
Si ferma a qualche centimetro da me, continuando a guardarmi.
"Stai bene?" Gli domando.
"Sí." Risponde avvicinandosi sempre di più. Cosa sta facendo? Il mio corpo si irrigidisce e guardo i suoi occhi, i quali sembrano essere del tutto impenetrabili.
Posa le mani sulle mie guance, accarezzandole.
"Landon, che fai?" Domando. I nostri volti sono troppo vicini. Non si allontana da me, nonostante io stia cercando di staccarmi dalla sua presa.
"Landon, devo andare." Ripeto.
"Sai che sei proprio bella?" Continua lui, questa volta a due millimetri dalle mie labbra.
"Lo sa, Collins. Altrimenti non sarebbe Chanel Taylor."
La voce di Carter rompe il silenzio che fino ad un secondo fa c'era in giardino. Mi giro a guardarlo ed é appoggiato al tronco della grande palma accanto alla piscina.
"Carter." Dico tirando un sospiro di sollievo.
"E adesso rientra in casa. Oppure vuoi che ti ci porti io?" Guarda Landon dritto negli occhi. Il suo sguardo mi fa rabbrividire.
"Va bene... va bene... vado. Scusami, signor LA VIOLENZA È LA MIA ARMA DEL CUORE." Landon si dirige verso il salone di casa mia, dove ci sono gli altri. Dalla grande vetrata riesco a vedere Jessica stesa sul divano e Dylan accanto a lei. Probabilmente stanno dormendo. Evan, invece, va ad aprire la porta al suo amico.
"Grazie." Dico a Carter sorridendo.
Scuote la testa. "Non c'è di che."
Rimaniamo in silenzio per qualche secondo. Alzo la testa per guardare il cielo stellato, in cerca di una costellazione che sono certa di non trovare.
"Ci sono tante stelle, vero?" Riflette Carter. Mi giro a guardarlo e annuisco.
"Sí, davvero tante."
"Sai che la presenza di tante stelle sta a significare che domani mattina ci sarà un sole splendente?"
"Beh, potremmo andare in spiaggia." Propongo. Sarebbe bello andarci tutti insieme.
"Sì. Si può fare."
Sorrido. I nostri sguardi si incrociano per due secondi provocandomi dei brividi che cerco di ignorare.

Jessica si sta alzando dal divano e dalla corsa che fa verso al bagno temo che stia per vomitare. La raggiungo e appena si piega sul water per buttare fuori tutto, le prendo i capelli.
Cerco di non guardare, altrimenti il mio stomaco ne risentirebbe.
"Che schifo." Dice non appena finisce, alzandosi per sciacquarsi il viso con dell'acqua fresca.
"Credo sia meglio che tu vada a dormire."

La accompagno nella mia stanza e le rimbocco le coperte augurandole una buona notte.
"Ho detto qualcosa di cui potrei pentirmi?" Domanda.
"No. Hai solo esposto i tuoi apprezzamenti verso Carter."
"COSA?!" Urla. Le faccio cenno di abbassare la voce, ma la sua espressione impressionata non va via.
"Tranquilla, non penso ti abbia sentito. Era ubriaco anche lui."
"Dici?"
"Sì."
Chiude gli occhi ed io mi stendo accanto a lei, cercando di prendere sonno. Non riesco a non pensare alla scena di Landon ubriaco che prova a baciarmi nonostante io cerchi di fargli capire che non era mia intenzione.
"Sarà stata tutto l'alcool che ha bevuto durante la serata" mi dico per tranquillizzarmi.

La mattina dopo, sento delle voci provenire dal piano di sotto. Mi giro e vedo che Jessica non c'è. Decido di scendere a controllare che gli altri stiano bene, perciò mi alzo dal letto e vado in bagno a darmi una sistemata.

"Buongiorno!" Esclamo entrando in cucina. Dylan sta cucinando i suoi soliti pancakes e Carter sta versando del succo di frutta nei sei bicchieri di vetro posizionati in fila indiana sul bancone. La mia migliore amica taglia della frutta con l'aiuto di Landon ed Evan.
"Ciao, Chanel." Dicono tutti. Sembrano non avere problemi di nessun tipo legati alla serata di ieri sera.
"State bene?"
"Sí. Abbiamo vomitato tutti stamattina, ma stai tranquilla ho pulito tutto." Risponde mio fratello con un sorriso soddisfatto che mi provoca una fragorosa risata.

Dopo aver finito i meravigliosi pancakes di Dylan, mi alzo per sparecchiare. Landon mi aiuta a lavare i piatti, senza dire una parola. Temo si ricordi di quello che è successo ieri sera, anche se era ubriaco fradicio.
"Senti, Chanel... mi dispiace per ieri sera. Non so cosa mi sia preso." Sospira mentre ripone una forchetta nel mobile accanto a me.
"Non preoccuparti." Gli rivolgo un sorriso per tranquillizzarlo.
"Ti va di uscire una di queste sere?"
Questa proposta mi spiazza a tal punto da lasciar cadere il piatto nel lavello, provocando un rumore assordante.
"Sí. Ci organizziamo." Sorrido ancora una volta e lui ricambia gentile.

Hola! ❤️
Come state? Ma vogliamo parlare di Carter e del suo ingresso improvviso in giardino? In quante avremmo voluto essere Chanel? 😍 Commentate e fatemi sapere!

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Bye💕

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