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"È lì. Ha avuto un attacco di panico. Ma non credi sia troppo tardi per chiederlo?"
Landon lo guarda, senza parlare.
Carter lo sorpassa, chiudendo la porta, lasciandoci soli in un silenzio imbarazzante, un'aria colma di tensione.
Il ragazzo biondo si avvicina a me, passo dopo passo, silenziosamente.
"Chanel, come stai?"
Gli sorrido.
"Bene." Lui si siede dove fino a qualche secondo fa Carter Stewart stava cercando di farmi tirare fuori respiri profondi e cauti per cacciare via la paura.
Mi prende la mano e si gira a guardarmi.
"Scusami. Non sapevo cosa fare. Poi è arrivato lui e ti ha portata qui."
"Non fa niente." Gli rispondo. Non è facile vedere qualcuno vivere questi momenti e va bene trovarsi impreparati a volte.
Decido di alzarmi, assalita da un silenzio assordante coperto dal sottofondo della musica che arriva dal piano di sotto e mi dirigo verso la porta per raggiungere gli altri.
"Andiamo?" Mi giro verso Landon e lo vedo venire verso di me per accompagnarmi.

Appena arrivati, cerchiamo gli altri. Mentre mi faccio spazio tra la folla, incrocio gli occhi della mia migliore amica che mi colgono di sorpresa.
"Ciao." La saluto, temendo quello che potrebbe dirmi.
"Stai bene?" Ha un tono di voce tranquillo, pacato, privo di qualsiasi irritazione che mi porta ad allontanare ogni paura.
"Sì. Tutto bene. Dove sono gli altri?" Domando. Landon è andato a prendere qualcosa da bere, perciò ho perso anche lui. Mi indica un divano, vicino ad una grande vetrata. Riesco a vederli.
"Senti, Jess, scusa. Non deve essere stato facile vedere il ragazzo che ti piace cercare di calmare la tua migliore amica da un attacco di panico."
Scuote la testa.
"Non preoccuparti. Per me l'importante è che sia riuscito a farlo."
La abbraccio, stringendola forte, mentre il volume della musica diventa sempre più alto, portandomi a muovere i fianchi a ritmo. Ho bisogno di scatenarmi.

Prendo un bicchiere di champagne da un vassoio appoggiato sul tavolo e lo bevo tutto d'un fiato.  Ne bevo un altro di qualcosa che trovo sul tavolo e piano piano sento l'adrenalina percorrere ogni centimetro del mio corpo.
Le paure, le ansie, tutto ciò che è successo qualche minuto fa è sparito. Ha lasciato posto ad un'incredibile spensieratezza, felicità sospetta, ma meravigliosa.

"Che ti prende, C?" Tra le note di una canzone spagnola, sento la voce di mio fratello. Mi gira la testa e sono sudata, ma continuo a saltare nonostante i tacchi alti e le persone attorno.
"Sono felice!" Grido sperando mi senta. Non so da quanto stia ballando, ma è una sensazione stupenda.
"Viva la libertà!!!" Continuo a dire. Sento una risata che pare essere quella di Evan e ad un tratto Jessica e Candice si uniscono a me. Ci muoviamo a tempo, muovendo i fianchi, le braccia e i capelli. Canto a squarciagola quella canzone del quale non ricordo il nome. Probabilmente sto intonando parole inesistenti, ma la amo ugualmente.
"Chanel, credo sia meglio andare a casa." Dylan si avvicina a me, cercando di afferrarmi.
Non voglio andarmene.
Penso, ma non so se ho davvero pronunciato quelle parole.
"Tieni questo capello, fatti una coda e indossa degli occhiali da sole. O ci vedranno."
Continua a ripetere. La musica mi scorre nelle vene e la sento rimbombare nel cervello. Cambiano canzone. Ce n'è una americana, ma non so di chi sia. La gente si muove, salta e canta senza preoccuparsi. Alcuni barcollano, altri vomitano sull'erba curata del giardino ed altri ancora si gettano in piscina.

Guardo il ragazzo accanto a mio fratello.
"Carter." Dico, attirando la sua attenzione.
"Fratellino, dobbiamo ringraziare Carter. Altrimenti non saremmo qui e io non mi starei divertendo."
Il ragazzo con la camicia bianca ride divertito.
"Sì, ma adesso andiamo a casa. O finirai per vomitare." Mi guardo intorno, alla ricerca di Evan che fino a qualche secondo fa era accanto a mio fratello. Lo trovo in piscina. Sta vomitando.
"Ora che mi ci fai pensare, credo di dover vomitare." Rispondo mettendo una mano sullo stomaco.
"Andiamo." Continuo a ballare, senza pensare all'insistenza di Dylan. Perdo l'equilibrio e cado tra due braccia robuste, muscolose, protettive. Mi sento quasi al sicuro. Apro gli occhi e alzando lo sguardo riesco a vedere dei capelli castani ribelli e delle labbra che sembrano essere morbide. Gli occhi di Carter sono incastrati nei miei. La musica ora è solo un rumore di sottofondo e non riesco a sentire altro che il suo cuore. Sposta una ciocca di capelli dietro l'orecchio ed io osservo le sue labbra, desiderosa di baciarle.
"Il tuo cuore fa TUM TUM. TUM TUM." Scoppio in una fragorosa risata.
"Andiamo a casa, Chanel." Dylan mi recupera dalle braccia del suo migliore amico ed io decido di ascoltarlo anche se vorrei restare qui ancora un po'.
"Aspetta, D. Ci stiamo divertendo."
Mi svincolo dalla sua presa e continuo a lasciarmi andare, tra tutta quella gente. Mi sembra di vedere qualcuno, oltre la vetrata, scattare una foto con una macchina fotografica che sembra essere costosa, ma non ci penso. Ballo fino allo sfinimento.

Spazio autrice.
Ciao a tutti! Come state? 💕
Vi é piaciuto il capitolo? Fatemi sapere nei commenti, amo leggerli! Comunque, sto lavorando al cast, se avete idee su attorio attrici, fatemi sapere. 💕
Ig: headandheart_wattpad_
❤️

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