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"Live as if you
were to die
tomorrow"

Carter
Chanel prende posto sulla poltrona dove prima era accomodato suo fratello.
Ci guardiamo per un istante, in imbarazzo. Riesco a palpare la tensione presente in questa stanza, si percepisce attraverso tutti i cinque sensi.
Lei si guarda le mani, ma poi alza lo sguardo, rivolgendomi un sorriso accogliente.
"Quindi? Come stai?"
"Ho dolori in tutto il corpo, ma bene."

Resta in silenzio, guardandomi. Torna a guardare il pavimento ed io sono certo di aver visto la sua espressione cambiare. Si incupisce, nonostante qualche secondo fa fosse felice al punto tale da sembrare sollevata.
"Che succede?" Domando, tentando di guardarla negli occhi.
Tiene ancora la testa bassa, per poi passarsi una mano sulla guancia rigata da una lacrima.
"È colpa mia, Carter. Io non riesco a vederti in queste condizioni."

Scuoto la testa, mentre una delle cose che temevo maggiormente si verifica sotto i miei occhi.
Sapevo che si sarebbe sentita la causa di tutto e che questo l'avrebbe portata a soffrire.
Ma la verità è che nessuno ha colpe in questa storia, a parte quel pazzo giornalista che è piombato nelle nostre vite improvvisamente, non permettendoci neanche di prepararci psicologicamente ad un simile avvenimento.

"Tu non hai colpe, Taylor. Nessuno di noi le ha."
Piange ancora, come se volesse tirare fuori tutto quello che ha subito nell'ultimo periodo.
"Scusami, è solo che ho avuto tanta paura. Abbiamo avuto tanta paura di perderti."
Tenta di giustificarsi. Vorrei poterla abbracciare, ma sono vincolato da una serie di fili, flebo.
"Sono qui, C. Non mi avete perso."
Ha le mani sul viso, come se tentasse di nasconderlo.
"Tu sei qui, dopo aver passato l'inferno e quella che piange sono io."
Ride di se stessa, nascondendo la tristezza e i sensi di colpa che la inondano.

Provo rabbia vedendola così.
"Vieni qui." Le dico, facendole segno di posizionarsi accanto a me, sul letto. Mi fissa. Non emette suoni.
"Dove?" Impacciata, si alza dalla poltrona verde accanto al materasso e si siede accanto a me. Ho la schiena appoggiata alla spalliera del letto, il braccio sinistro è soggetto ad una flebo. Con il destro, le accarezzo la spalla, portandola lentamente ad appoggiarsi sul mio petto.

"Proprio qui. Sentilo. Il mio cuore che batte. Sono vivo." La tranquillizzo, una mano appoggiata sulla sua testa che lentamente scivola lungo i suoi capelli castani, morbidi e profumati.
"Sei vivo." Ripete, rassicurandosi.
"Sai, anche io ho avuto tanta paura." Confermo, guadagnandomi il suo sguardo. Ed è proprio in questo momento, mentre ascolta il mio cuore battere regolarmente, che alza il mento verso di me. Finalmente mi guarda, attenta. Non cambia direzione, i suoi occhi sono nei miei. Non penso di aver mai sentito il mio cuore battere così forte come ora.
"Ho temuto di morire." Continuo, ignorando tutte le sensazioni che sto provando. Non deve accadere niente di tutto ciò. Io sto con la sua migliore amica. Lei mi odierebbe se la facessi soffrire.

"Mi hai sentita? Quando sei arrivato qui?" Capisco che si sta riferendo al momento in cui mi stavano portando in sala operatoria ed in un secondo, quell'immagine confusa, quei suoni, si proiettano nuovamente nella mia mente.

"Sì. Tremavo dalla paura, ma ho sentito la tua voce." Questa volta, la guardo anche io.

Ha dei lineamenti dolci, ma marcati allo stesso tempo, una carnagione olivastra domina i suoi colori. Gli occhi scuri diventano color miele grazie ai raggi del sole che penetrano nella stanza e sfiorano i nostri corpi. E così, mi ritrovo ad osservare quelle iridi cioccolato, mescolate a del miele, che tremano quasi sotto quel contatto visivo.

"Mi hai detto sei vivo. Non stai morendo. Sei qui con me. Non so perché, ma ho l'impressione di averle sentite da qualcun altro queste parole."
Sorrido, prendendola in giro.
"Me lo dici sempre quando ne ho bisogno. Ho pensato servisse anche a te sentirtelo dire."
Risponde, sincera. Un angolo delle sue morbide labbra tende verso l'alto.
"Sì, mi ha fatto bene."

In quel momento, in tutto quel frastuono, tra tutte quelle voci autoritarie, necessitavo di sentirmi dire che avrei continuato a vivere.

Il silenzio torna ad impadronirsi di questa stanza. Le passo una mano sulla guancia, poi sui capelli.
"Carter, perché ti sei fatto sparare? Perché non hai lasciato che prendesse me? Sei pazzo."
Scuoto la testa. Non voglio sentire nient'altro.
All'improvviso, una scarica di adrenalina mi percorre il corpo.
Prendo il suo viso ed unisco le mie labbra alle sue.
Non mi importa se dopo mi ammazzerà, non mi importa se mi odierà e non mi importa se mi dirà che abbiamo sbagliato. Non mi interessa quello che succederà dopo.
Sono nato e cresciuto sostenendo che alle conseguenze bisogna pensarci quando si hanno. Io sono in un letto d'ospedale, con una cicatrice sull'addome perché un uomo ha deciso di spararla ed io di cambiare le sue organizzazioni.

Non ho altro a cui pensare.
La bacio, con delicatezza. Le nostre labbra si muovono all'unisono, con movimenti lenti. Le sue sono morbide come le immaginavo ed hanno un sapore dolce. Appoggio una mano sulla sua guancia e lei fa lo stesso con me.

Un bacio carico di passione, che mi fa sentire appagato.
Il cuore che batte. Forte. A testimoniarlo c'è quel macchinario accanto a noi. Mi chiedo se il suo stia facendo lo stesso.

"Cosa stiamo facendo?!" Si allontana, spaventata quasi. Si alza e va vicino alla finestra.
"Non avremmo dovuto, Carter. Perché lo abbiamo fatto?"
Sapevo che avrebbe reagito in questo modo. Non ha tutti i torti. Ha appena baciato il ragazzo della sua migliore amica.
"Chanel, non agitarti."
Tento di dirle, ma non serve a nulla. Sa di aver commesso un errore.
"Lei è la mia migliore amica, Carter! E io sono fidanzata."

Avevo rimosso questa informazione. Lei e Collins hanno ancora una relazione a quanto pare.
"È stato un orribile sbaglio. Non è successo nulla."
Parole taglienti, che mi deludono.
"Credo sia meglio che io vada." Prende la sua borsa ed esce dalla stanza, lasciandomi esterrefatto.

Credo che mi stiate amando e odiando contemporaneamente ahah! Ci meritavamo tutti un loro bacio e finalmente è arrivato. Non aspettavamo altro. Vero? <3

Ig: headandheart_wattpad_

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