|46| Che succede?

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"Anche se ti scrivo tutto questo mi mancano le
parole per esprimerti tutto quello che provo per te,
perché questo è così grande che neanche le parole
potrebbero spiegarlo completamente."

CHANEL
Siamo sedute sul morbido materasso del mio letto. Heidi e Candice sorseggiano una cioccolata calda, mentre io divoro una crêpes che ho cucinato nel giro di pochi minuti.
"Allora, raccontaci di questo viaggio..." La fidanzata di mio fratello mi incita a parlare mentre si sistema in una posizione più comoda.
"Vi abbiamo raccontato tutto." Ribatto, ripensando a me e Carter che mostriamo le foto del viaggio ai nostri amici, sotto i loro sguardi curiosi e gli occhi colmi di ammirazione e felicità.
Sono rimasti tutti piacevolmente sorpresi da tutti quei ricordi indelebili e non hanno fatto altro che ripeterci quanto fossero contenti per noi e per quel senso di libertà provato per poco tempo.

"Sicura? Proprio... tutto?" Heidi mi lancia uno sguardo di intesa, facendo lo stesso con Candice che saetta lo sguardo da me a lei.
Un calore troppo forte riscalda le mie guance che non tardano ad assumere le sembianze di due pomodori fin troppo maturi.
"Beh..." Sussurro, priva del coraggio necessario ad emettere qualsiasi suono. Ciò che è successo è meraviglioso e sono contenta di poterne parlare con due amiche fidate, ma provo un imbarazzo talmente grande da impedirmi di parlare.

"Oh mio Dio!" Urlano entrambe, muovendo goffamente le gambe sul materasso per starmi il più vicino possibile.
"Calme!" Rido imbarazzata e prendo un sospiro enorme prima di ammettere:
"Sì. È successo."
Le loro urla di euforia riempiono la stanza e per poco non le colpisco con un cuscino prima che riescano a svegliare mio fratello che dorme dall'altro lato della parete.
"Raccontaci tutto."
"Eravamo su una piattaforma di legno innalzata sull'acqua dell'oceano delle Maldive e ridevamo così tanto che per un secondo mi sono fermata a guardarlo. Ho osservato i suoi lineamenti, la luce nei suoi occhi provocata da quel sorriso, ma che non lo abbandona mai persino nei momenti di dolore. Ho osservato quel sorriso così puro, le linee che disegnava sul suo viso ed il suono della sua risata. E poi gliel'ho detto. Gli ho detto che lo amo."
Mi fermo un secondo, persa in quei magici ricordi, in quel racconto che pare essere una fiaba per bambini in cui c'è una principessa che vuole evadere dal suo regno ed un principe pronto a salvarla, a rendere tutto l'impossibile, possibile.

Gli occhi delle mie amiche sono puntati su di me, sognanti.
"E lui?"
"Continua." Mi incitano impazienti, mentre affondano in sincronia un biscotto al cioccolato nella bevanda calda che sorseggiano da un po'.
"Lui ha smesso di ridere. Mi ha guardata dritto negli occhi, in silenzio. Per un momento ho temuto che si fosse spaventato, che magari non era il momento giusto o che, ancora peggio, non sentisse lo stesso per me."
"Ma..."
"Ma mi ha detto che mi ama, con una voce colma di vita. Sembrava che tutte quelle emozioni, tutti quei sentimenti, tutto quell'amore, fossero racchiusi in quelle lettere, in quelle parole pronunciate, in quei secondi serviti a pronunciarle. E mi ha baciata. E poi, è successo ciò che è successo. Mi sono sentita amata come mai prima. Il mio cuore non aveva mai battuto così forte e la mia pelle non aveva mai percepito così tanta delicatezza e così tanto amore. È stato bellissimo."

Il silenzio si è ormai impadronito di questa grande stanza e dei sorrisi sono dipinti sui volti di Heidi e Candice, che non smettono di scrutarmi e accarezzarmi le mani, i capelli.
"È meraviglioso. Voi siete meravigliosi, Chanel." La dolcezza indistinguibile di Candice mi scalda il cuore, per non parlare di quella di Heidi che mi dice:
"È un sogno."
"Lo so. Lo è davvero. È sapete qual è la cosa più bella? Che quel sogno è allo stesso tempo realtà."
"E poi? Dopo tutto questo? Com'è stato svegliarsi insieme?"
"Eravamo felici."
"Poi... per altre due volte durante la settimana." Ammetto ancora una volta, con le guance in fiamme.
"Non ci posso credere." Ridono entrambe incredule e poi, decidiamo di stenderci per prendere sonno.

"Sono felice che abbiate trovato il vostro modo di vivervi." Sussurra Candice mentre mi abbraccia forte, quasi togliendomi il respiro.
"Lo sono anche io. Lui è così speciale per me... non riesco neanche a trovare le parole per spiegarvelo."
"Non cercarle. Se non le trovi è perché il tuo cuore custodisce gelosamente quel grande sentimento, nascondendo tutti i modi per parlarne. È impossibile incontrarle. È impossibile scovarle. Ma lui le conosce. E le traduce tramite i suoi battiti, tramite i tuoi occhi che brillano e le vostre anime che si cercano."
E mi addormento con quelle parole, sognando di lui.

***
Due giorni dopo, siamo stesi sul divano del lussuoso salotto di casa Stewart. Ho la testa appoggiata sul suo petto che si alza e si abbassa lentamente mentre le sue mani scorrono tra i miei capelli castani.
"Guardiamo un film?" Propone.
"Non sarebbe male. Romantico, però." Insisto. Conoscendolo mi avrebbe fatto guardare uno dei film d'azione per cui lui e Dylan vanno pazzi.
"Va bene, per questa volta vinci tu." Esulto mentre si alza ad accendere la tv.

Il film "Titanic" mostra le sue prime immagini sullo schermo ed io, come al solito, non aspetto altro che vedere Jack Dawson ed i suoi bellissimi capelli biondi.
"Eccolo!"
"Sono quasi sicuro che guardi il titanic solo per lui..." Sbuffa Carter, provocando la mia risata.
"Sei geloso?"
"Affatto." Risponde secco, per poi guardarmi con la coda dell'occhio e sorridere.
"Non mi dispiacerebbe avere una relazione con lui..." Lo prendo in giro, desiderosa di percepire una sua reazione.
"Ah sí?"
"Sì." Lo sfido.
"Ah sì?" In un secondo, sono travolta da un solletico interminabile e dal suono della mia risata, accompagnata dalle mie mani che tentano di spingerlo via.
"Smettila!" Grido, ridendo a più non posso.
"Carter!"
E rido, rido, rido. Lui con me.
Fino a quando una sensazione di nausea mi pervade costringendomi ad alzarmi istintivamente e correre verso il bagno.

Apro la porta e mi getto sul water, buttando fuori tutto ciò che avevo nello stomaco. Sento i passi del mio fidanzato muoversi veloci verso di me ed in un secondo due mani afferrano i miei capelli, scostandomeli dal viso.

Quando, finalmente, quella sensazione orribile lascia il mio stomaco, tiro lo sciacquone e appoggio la testa al muro, seduta sul pavimento.
"Ti senti bene?" Lo sento chiedermi, tra un dolore lancinante alla testa ed una debolezza incredibile alle gambe.
"Ora va un po' meglio. Ma non del tutto."
"È colpa mia? Forse il solletico era troppo forte. Scusa." Leggo il senso di colpa nelle sue iridi e mi affretto a rimediare prima che sia troppo tardi.
Scuoto la testa.
"Non è colpa tua. È da un po' di giorni che ho questa nausea insopportabile."
"Hai mangiato qualcosa che ti ha fatto male? L'altro giorno ha cucinato Dylan... potrebbe essere stato lui?" Un sorriso divertito passa sulle labbra di entrambi. Mi fermo a pensare. Dopotutto non ho mangiato nulla che possa avermi fatto male e la cucina di Dylan non è così terribile...
Ma poi, un sospetto mi pervade.
Un dubbio che avrei preferito non avere.
Penso al ciclo mestruale e conto per almeno sei volte i giorni passati dall'ultima volta che l'ho avuto. Ed ogni volta è una certezza in più che mi stronca.
Ho un ritardo.

SPAZIO AUTRICE:
BAM! Ritorno col botto, eh? Pagherei per vedere le vostre facce in questo momento.😂
Mi mancava scrivere e parlare con voi. Sono stata in Spagna per un po' di tempo con la scuola ed ora sono tornata, pronta a sfornare tanti nuovi capitoli con tanti nuovissimi colpi di scena.
Siete pronti?

XOXO
A🫶

Ps. Voi come state? Raccontatemi qualsiasi cosa. Vi leggo!

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