|40| Scappiamo via

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VIVI.

CARTER
"Benvenuti." Elizabeth ci accoglie con un sorriso in casa sua e, non appena entriamo, abbraccia felice mia madre.
"Come va, Beth?" Le chiede lei. Non si vedono dalla sera del ballo delle debuttanti a causa di impegni lavorativi di entrambe e non sono abituate a non vedersi per così tanto tempo.
"Bene, anche se sono un po' agitata per l'arrivo dei miei genitori. Sai quanto può essere critica mia madre." Adele la zittisce con un cenno della mano che spinge la sua amica a ritornare alla tranquillità e alla spensieratezza di qualche giorno fa.
"Lo so bene, ma Mia sa essere anche molto dolce. Vedrai che sopravviverai."
"Lo spero." Sospira Elizabeth. Mi sembra di vedere due ragazzine in preda alla paura di essere scoperte dopo aver fatto qualcosa che gli era stato proibito.
"Buonasera!" William fa la sua comparsa nella stanza e saluta mio padre con una pacca sulla spalla dopo aver lasciato un bacio sulla guancia a mia madre.
"Ciao, Will."

Mi guardo intorno in cerca di Chanel, ma non la vedo.
"Quale dei miei due figli stai cercando?" Il padre della mia fidanzata attira la mia attenzione scatenando i sorrisi dei suoi amici.
"Se stai cercando mia figlia la troverai nella sua stanza. Si stava spruzzando del profumo." Muove la testa in direzione delle scale e mi invita a salire. Sorrido e lo ringrazio imbarazzato, salendo le scale più veloce che posso per sottrarmi dagli sguardi curiosi dei quattro.

Quando arrivo vicino alla camera di Chanel mi fermo di colpo per ammirarla di nascosto. È seduta su una poltrona di fronte ad una scrivania dove sono posti ombretti, diverse tonalità di rossetti e profumi. Si spazzola i capelli mentre osserva pensierosa la sua immagine riflessa nello specchio e, dopo un po', si spruzza del profumo sul corpo.

È talmente bella che ne rimango incantato e non mi rendo conto che ho smesso di respirare da un po'. Ci faccio caso solo quando il mio cervello mi porta a prendere un grosso respiro.
I capelli che le ricadono lunghi lungo le spalle, i lineamenti dolci del suo viso e la forma perfetta delle sue morbide labbra che si adagiano dolcemente su un volto che possiede due occhi scuri che emanano amore e dolcezza, mi tolgono il respiro.

Ad un tratto, stacca gli occhi dal suo riflesso e si accorge della mia presenza.
"Hey." Sorride attraverso lo specchio ed io entro finalmente nella stanza per raggiungerla.
"Mi stavi spiando?" Appoggio le mani sullo schienale della poltrona. Adesso vedo anche me nello specchio e per un secondo mi fermo a pensare quanto siamo belli insieme.
"Sì." Ammetto, incatenando i miei occhi nei suoi.
"Perché?" Domanda lei, arrossendo.
"Perché sei perfetta. E mi sono incantato a guardarti." Alza la testa verso di me sorridendo compiaciuta ed io appoggio le mie labbra sulle sue in un bacio veloce.

Si alza, portandomi ad allontanarmi dalla poltrona e si posiziona davanti a me. Porta le sue braccia intorno al mio collo ed io le circondo la vita con le mie.
"Oggi ti presenterò alla mia famiglia." Mi dice guardandomi intensamente. Annuisco energicamente.
"Già."
"Stai attento. I Taylor non sono così tranquilli come credi."
"Non lo credo infatti." La prendo in giro. So che sanno essere molto esigenti, ma non mi preoccupo. Conoscono i miei genitori da anni e sono sicuro che sapranno essere gentili con noi.
"Sai, temo molto quello che potrebbero chiedermi o dire. Sai come sono." Abbassa lo sguardo e riesco a scorgere del senso di inadeguatezza nei suoi occhi fissi sul pavimento.

Afferro il suo mento con la mano e lo alzo per far sì che torni a guardarmi.
"Sei una ragazza con infinite qualità. Rispondi alle loro domande mostrandogli quali progetti hai per il tuo futuro e vedrai che non li deluderai." Sollevo un angolo delle mie labbra.
"Ci sarò io con te. E quando ne avrai abbastanza andremo in giardino a prendere una boccata d'aria e resteremo lì fino a quando non sarai pronta a tornare dentro."
Lei fa cenno di "sì"con il capo e mi sembra di vedere i suoi lineamenti rilassarsi. In punta di piedi si stringe a me ed io non posso fare a meno di darle tutto il coraggio e la forza di cui sono capace attraverso il mio calore, la mia presenza.

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