|42| L'inizio di tutto

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CARTER
Siamo in auto da qualche minuto e Chanel non ha ancora proferito una parola. È per questo che decido di parlarle, per chiederle se c'è qualcosa che la turba. Magari questa follia, questo viaggio organizzato su due piedi l'ha destabilizzata. Non so neanche cosa sia successo al suo rientro in casa.

"Hey? Tutto bene?" Le chiedo, staccando un attimo gli occhi dall'asfalto per guardarla. Il suo viso è rilassato, al contrario di qualche momento fa. Le tracce di trucco sparse sul suo viso a causa dell'ultimo attacco di panico sono sparite. I capelli accarezzano i suoi lineamenti e le labbra accennano un sorriso sereno mentre i suoi occhi seguono le luci della città. È così pura. Infinitamente bella.

"Sí. Ora sí." Mi risponde, voltando finalmente lo sguardo verso di me.
"Anche io." Sapere che abbia raggiunto la tranquillità di cui ha tanto bisogno mi rende felice e sereno allo stesso tempo. Da mesi a questa parte, mi capita di vederla in quei momenti in cui la paura vince su di lei causandole attimi tremendi. Ma, fortunatamente, tante altre volte mi ritrovo ad osservarla mentre sorride, perché, per quanto possa non crederci, è forte. Chanel Taylor ha tanta forza dentro da stupire chiunque.
"A che pensi?"
"A quanto sia fortunato ad averti nella mia vita." Le sorrido e le prendo la mano, mentre ci lasciamo Los Angeles alle spalle diretti verso l'aeroporto.

CHANEL
Abbiamo raggiunto la pista in poco tempo. Abbiamo deciso di viaggiare con il jet privato degli Stewart, così da non affrontare la folla dell'aeroporto con tutte le conseguenze che essa avrebbe portato.

"Salve a tutti. Scusate per il mancato preavviso, ma io e la mia fidanzata abbiamo pensato che una fuga non avrebbe fatto male a nessuno." Carter cerca di affievolire il nervosismo che potrebbe essere nato nelle hostess e nei piloti che, all'una di notte, si ritrovano su una pista di volo pronti a decollare a causa di una nostra insolita decisione.
"Non preoccupatevi. Siamo felici di potervi aiutare." Risponde un uomo sulla cinquantina alto e dai capelli brizzolati che pare essere il pilota. Le assistenti di volo sorridono, come a dargli ragione.
"Grazie mille, davvero." Dico timidamente.
"Vi ringrazio di cuore. Vi prego di non parlare a nessuno della nostra partenza. Nessuno sa niente di noi, a parte le nostre famiglie ed i nostri amici intimi." Da come parla Carter, capisco che il rapporto che c'è tra lui e l'equipe di volo è basato sulla fiducia. Sembra si conoscano da anni e il fatto che il mio fidanzato non si sia fatto troppi problemi prima di parlargli della nostra relazione, me lo conferma.

"Sì, Carter. Walter ed Adele ci hanno chiamati poco fa per avvertirci."
"Perfetto."
"Vieni." Mi prende affettuosamente la mano per condurmi su uno dei sedili in pelle di un marrone scuro. Sono molto comodi, come quelli che ci sono nel jet privato dei Taylor.

"Allacciate le cinture. Si parte per le Maldive!" Annuncia Mark, il pilota dell'aereo, dalla cabina. Sento l'adrenalina percorrere ogni singolo centimetro del mio corpo e, da come sorride Carter, capisco che anche lui si senta come me. Il jet cammina sulla pista, fino a quando, non appena trovata la via giusta, si ferma prima di accelerare come non mai. L'inerzia spinge le nostre figure sul sedile. Stringo la mano di Carter e mi volto per sorridergli, sperando con tutta me stessa che riesca a vedere tutta la felicità che sto
provando in questo preciso istante. Perché è impagabile, infinita.

Lui incastra i miei occhi nei suoi e sussurra:
"Sei felice?"
"Sì." Rispondo semplicemente, ma con tutto l'amore di cui sono capace. È una semplice parola, due lettere che insieme formano un'affermazione importante. Sono felice. Davvero felice.

꧁❤︎︎꧂
È da ore che siamo in viaggio. Sapevo che il tratto che avremmo percorso per raggiungere l'aeroporto di Malè ci avrebbe portato via del tempo, ma non credevo così tanto tempo!

HEAD AND HEARTOpowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz