|55| Love in the dark

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You have given me something that I can't live without

You mustn't underestimate that when you are in doubt

Please, don't fall apart
I can't face your breaking heart

We're not the only ones, I don't regret a thing
Every word I've said, you know I'll always mean
It is the world to me that you are in my life

CARTER
Un tonfo. Un enorme tonfo preceduto da un clacson disperato e poi, il silenzio. Guardò fuori dalla finestra, allarmato, ma non riesco a trovare Chanel a causa delle palme che mi coprono la visuale. Esco di casa e batto i piedi sul prato del giardino in una corsa veloce e affannosa.
Esco in strada e ciò che mi ritrovo davanti mi riduce in brandelli. Il cuore comincia a battermi forte nel petto, la testa gira vorticosamente mentre le gambe tremano, minacciando di dover cedere.

Chanel è a terra, sanguinante e priva di sensi. Una Maserati nera l'ha appena investita. Il proprietario esce dall'auto con le mani tra i capelli ed un espressione di panico sul volto.
No. No ti prego. Penso, o forse parlo ad alta voce. Cado in ginocchio accanto a lei e tento di chiamarla.
"Chanel?" Nessuna risposta.
"CHANEL?!" Grido, con il terrore nella voce. La prendo tra le mie braccia ed involontariamente una mano finisce sul suo ventre, quello in cui c'è il bambino.
"Il bambino." Rifletto tra me, cercando di allontanare i pensieri negativi che mi assediano la mente.
"Aiuto!" Urlo, come se accanto a me non ci fosse un uomo vestito in giacca e cravatta che parla disperato con i soccorsi che a quanto pare non arriveranno in meno di mezz'ora.

In lontananza vedo la figura di Evan correre verso di noi.
"Cosa... cosa è successo? Chanel?" Domanda incredulo. Non ho la forza di rispondere. Chanel non apre gli occhi e non fa altro che sanguinare.
"Carter?" Sento la voce di Evan divenire ovattata, così come quella dell'uomo che ha causato l'incidente.
Stringo Chanel tra le mie braccia e la chiamo, la chiamo e la chiamo. Ma quando noto che non ottengo una risposta, lacrime colme di paura mi rigano il viso, creando gocce che ricadono anche sul suo.

"È colpa tua? Eh?! Bastardo!" Grida il mio amico in preda alla rabbia mentre due ambulanze giungono in nostro aiuto, dopo qualche minuto di attesa.
"Vi prego aiutatela. È la mia fidanzata. Lei è..." La mia coscienza mi ricorda che non stiamo più insieme, che la nostra storia è finita circa un'ora fa, ma tento di scacciare questa voce.
"Sappiamo chi siete. Stia tranquillo signor Stewart, é in buone mani."
Annuisco, ma salgo con loro sull'ambulanza. Mi sembra di rivivere la scena della sparatoria, con la differenza che ora sono io quello che le tiene la mano mentre lei è bloccata su una barella.
"Chanel, ci sono io con te. Ti prego ascoltami." Mi porto la sua mano sulle labbra e la bacio delicatamente, bagnandola delle mie lacrime.

Ho paura. Ho il terrore che possa accadere loro qualcosa. Il bambino è ancora una minuscola particella all'interno del suo corpo, ho paura che non possa farcela. E se quell'urto così forte lo avesse ucciso?
"Dottore... Lei é..." Ci penso mille volte prima di pronunciare quelle parole. Nessuno lo deve sapere, nessuno è ancora a conoscenza di quel segreto che teniamo proteggiamo da qualche settimana. Ma lei è incinta e questo bambino deve vivere. I medici devono saperlo, così potranno fare qualcosa per proteggerli entrambi. Per legge, sono tenuti a mantenere il segreto professionale, perciò li pregherò di farlo.
"Cosa, signor Stewart?" Mi incita a parlare, mentre si impegna a tenere monitorato il suo stato.
"Lei è incinta." Rispondo. Lui alza lo sguardo verso di me, istantaneamente, come se avesse sentito qualcosa che mai si sarebbe aspettato.
"La prego di non far uscire questa notizia dall'ospedale. Lo comunichi alla sua equipe affinché possano fare il possibile per salvarli... e..."
"Va bene, Carter. Stia tranquillo." Tenta di calmarmi il medico, posando mi una mano sulla spalla. Non riesco a placare quel panico incontrollabile che mi inonda il petto con una violenza tale che potrebbe uccidermi, se potesse.

HEAD AND HEARTWhere stories live. Discover now