5 - Divento uno stupido pipistrello

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Il giorno dopo non mi svegliai, per il semplice fatto che quella notte non mi ero nemmeno addormentato. Da quando ero tornato a casa dopo la serata di allenamento una serie di stupidi dolori avevano continuato a tormentarmi senza permettermi di dormire. Mi ero comunque imposto di restare a letto tutta la notte, nella speranza di addormentarmi nonostante il male, inutile dire che fallii miseramente.

La sveglia mi trapanò il cervello fino a farmi venire la nausea. Mi voltai dall'altra parte con un grugnito e spensi la sveglia a tentoni. La luce fioca della stanza che filtrava dalle tapparelle mi stava dando il mal di testa.

Oggi era il grande giorno del concorso. Chissà come se la stava passando Hua Cheng, chissà se era riuscito a riposare. Sperai almeno che avesse dormito un po' di più di me. Mi tirai su a sedere e ricaddi sdraiato soffocando un gemito nel cuscino.

Okay, quello era decisamente un giorno no. Allungai a fatica una mano fuori dal letto alla ricerca dei miei antidolorifici. Li trovai, stavo per aprire la scatola quando realizzai che erano passate solo 24h da quando avevo preso l'ultimo e il medico mi aveva raccomandato di aspettare almeno 48h tra una dose e l'altra.

Merda.

Non riuscivo nemmeno ad alzarmi dal letto, come avrei fatto ad andare a lavorare?
In quel momento il telefono sul comodino squillò.

- Mamma?

- Pronto tesoro. Come stai?

- Bene.
Dissi con la voce rotta e soffocata dal cuscino.

- Non sembra. Ce la fai ad andare a lavorare?

- No, ma in qualche modo devo andare comunque.

- Tesoro! Ne abbiamo già parlato, Mei Mei ti ha detto e ridetto che se qualche giorno stai male, puoi stare a casa.

- Sì, ma...

- Niente ma. Ora scrivo a Mei Mei e le dico che oggi non vai.

- Mamma...

- Shhh, ascoltami tesoro, se vuoi guarire devi prenderti cura di te. Oggi riposati.

- Sì, mamma.
Mormorai, mi sentivo un po' stordito, un po' per le fitte alle gambe che non la smettevano di diminuire, un po' per la mancanza di sonno.

- Hai dormito sta notte?

- Non proprio.

Sua madre sospirò stancamente: - Xie Lian, tesoro, ho trovato un altro dottore che può darci qualche risposta... È importante sentire pareri diversi.
Ora fu il mio turno di sospirare con stanchezza. Un altro dottore, evvai. Ormai mi pareva che il mio corpo appartenesse più ai medici che a me.

- Va bene.

- Prendo appuntamento?

- Va bene, mamma. Ora proverei a dormire...

- Certo tesoro, buon riposo.

Mise giù, la sua voce piena di preoccupazione mi aveva fatto sentire solo peggio, stavo cominciando a sentirmi un peso per mia madre e per la mia famiglia. Dovevo renderli fieri e felici di me, eppure eccomi lì ad arrancare a fatica verso il bagno alla ricerca dei miei sonniferi. Presi doppia dose, nella speranza di riuscire ad addormentarmi. Mi sdraiai a letto di nuovo senza mettere nessuna sveglia, sentivo ogni fibra del mio corpo dolente e pesante. Non potevo solamente smettere si esistere per un po'?

Non potevo continuare a vivere così.

Restai immobile, imponendomi di non piangere per il dolore, finché il sonnifero fece effetto facendomi sprofondare in un sonno denso e finto, ma incredibilmente pieno di pace. Finalmente.

Memorie d'autunno || HualianWhere stories live. Discover now