20 - Seconda colazione nella città dei fiori

162 25 13
                                    

Stavamo uscendo dall'ospedale, Hua Cheng camminava al mio fianco perso nei suoi pensieri. Io stavo ripensando a tutto quello che mi aveva detto la dottoressa, troppe informazioni in troppo poco tempo. Di colpo il mio stomaco brontolò rompendo il silenzio tra di noi. Hua Cheng si lasciò scappare una risata tenera.

- Gege, hai fame?

- Forse un po'.

- Ti va se andiamo a fare colazione da qualche parte?

- Mi piacerebbe molto, ma non ho un centesimo con me.

- Te la offro io.

- No, allora non preoccuparti.

Hua Cheng mi guardò con le sopracciglia alzate, imbronciato. Non potei non sospirare e arrendermi.
- Okay, va bene. Andiamo.

Lui sorrise. Bastava così poco per renderlo felice. Mentre camminavamo fianco a fianco verso la macchina e poi salivamo accantonai il pensiero della visita. La presenza di Hua Cheng era capace di distrarmi, ci conoscevamo da poco tempo, ma ormai eravamo diventati ottimi amici, non pensavo sarei riuscito a legarmi così tanto e così in fretta ad una persona dopo aver perso i rapporti con Feng Xin e Mu Qing. Eppure con San Lang tutto era stato incredibilmente facile, mi sentivo amato, coccolato e compreso e anche un po' in colpa perchè non sapevo se riuscivo a far sentire Hua Cheng allo stesso modo.

Parcheggiò la macchina davanti a un piccolo café, l'insegna sulla porta aveva scritto con caratteri eleganti "città dei fiori".

- Eccoci qui, gege.

- Città dei fiori?

Hua Cheng rise sotto i baffi, scese dalla macchina e mi aprì la portiera.

- Sono il proprietario.

Rimasi a bocca aperta. Questo ragazzo era davvero... Strabiliante? Allucinante? Non riuscivo a trovare il giusto aggettivo per descriverlo. Era più piccolo di me, ma viveva in una villa splendida, era il proprietario di un grazioso caffè ed era un ballerino di fama internazionale. Non potei non sentirmi un po' una nullità in confronto a lui.

- L'ho comprato qualche anno fa, appena ho raggiunto la maggiore età, con la mia eredità e l'ho fatto sistemare.

San Lang aprì la porta del negozio e la tenne aperta per me. Forse Hua Cheng era così ricco perché veniva da una famiglia benestante? Questo pensiero mi fece sentire ancora peggio, i miei genitori erano ricchissimi, ma per una serie di motivi tra cui la mia testardaggine io vivevo in un piccolo appartamento affittato ad una vecchia gattara e antipatica.

- Buongiorno.
Ci salutò un giovane ragazzo dietro al bancone, lo riconobbi subito. Era Mercuzio, l'amico di Hua Cheng che aveva recitato in Romeo e Giulietta.

- 'Giorno.
Risposi allegro al saluto, il giovane mi sorrise, ma appena riconobbe Hua Cheng dietro di me raddrizzò le spalle, come un soldato davanti al suo comandante. - Buona giornata, signore.

- Xie Lian ti presento Yin Yu, la persona che manda avanti questo posto.

- Ciao!

- È un piacere conoscerla signore.
Yin Yu chinò il capo. Per qualche motivo il suo tono mi fece sentire un vecchio.

- Oh, dammi pure del tu.
Mi affrettai a dire, ma Yin Yu parve ignorarmi. Mi guardai attorno, il locale, sebbene da fuori sembrasse piccolo, internamente era molto più grande, eleganti sale in stile orientale ornate di nero, rosso e oro si snodavano dall'ingresso verso l'interno dell'edificio, in un angolo c'erano pure delle scale che portavano al piano superiore e al piano inferiore. Qua e là, seminascosti da elaborati paraventi c'erano clienti intenti a chiacchierare e mangiare.

Memorie d'autunno || HualianWhere stories live. Discover now