48 - E muoio. Di nuovo.

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Jun Wu a quelle parole si voltò verso di me e sorrise gentile:
- Ho appena acquistato la QingTing per salvarla dalla chiusura. Sono io il proprietario di questa scuola ora e Hua Cheng mi spiace informarti che non sei più il benvenuto.

Il mondo mi crollò addosso. Me lo aspettavo ormai, eppure, come al solito, non ero pronto.

Dopo un attimo di smarrimento feci un passo avanti verso Jun Wu, sconvolto:

- Come... Perchè?

- Oh, Xie Lian non guardarmi come se fossi il cattivo della storia, sto salvando questa scuola e sto salvando te.

Guardai Jun Wu confuso, lui lasciò andare Veronika, fece un passo avanti, un altro ancora, fino a fermarsi di fronte a me. Aveva sempre il suo gentile sorriso sulle labbra, alzò una mano per accarezzarmi una guancia:

- Curare una malattia come la tua è dispendioso, molto dispendioso. Specialmente quando è accompagnata ad un caso psichiatrico difficile come il tuo.

Avvertii qualcuno muoversi dietro di me, forse Mu Qing e Feng Xin, forse Hua Cheng. Mi avevano salvato troppe volte nella mia vita ormai, erano stati sempre al mio fianco per sostenermi, ma in quel momento, nella mia disperazione, capii che non avevo bisogno di essere salvato.
Alzai una mano e allontanai le dita di Jun Wu dal mio viso.

Lo guardai freddamente, poi lanciai uno sguardo a mio padre ancora seduto alla scrivania. Teneva lo sguardo basso, con imbarazzo, feci un passo indietro. Tremavo. E per la prima volta da molto tempo non tremavo per la mia malattia, tremavo di rabbia, dolore, tristezza e per l'adrenalina che mi stava tenendo in piedi.

- Hai venduto questa scuola per me?

- Sei mio figlio! Cosa dovrei fare?

- Prima di tutto credermi! Hai venduto questa scuola inutilmente per curare una malattia che non ho! Non sono pazzo, non ho un disturbo psichiatrico.

- Xie Lian...

Provò a dire Jun Wu gentilmente, lo fulminai con un'occhiata e tornai a guardare mio padre.

- E la malattia di Lyme? È una malattia cronica, papà. Sai cosa vuol dire? Non posso guarire, non del tutto.

Non sapevo se fosse effettivamente vero, avevo fatto ricerche e trovato informazioni contrastanti, eppure dirlo ad alta voce fece rompere qualcosa dentro di me, le speranze che coltivavo da quando mi ero ammalato andarono in pezzi. Non avevo possibilità di tornare come ero prima.

- Xie Lian!

Mi rimproverò mio padre. Lo ignorai, perchè per una volta che mi stava ascoltando, volevo che ascoltasse tutto. Tutto.

- Se tu avessi ascoltato me e non lui. - Indicai Jun Wu che aveva un'espressione contrita sul volto. - Non saresti arrivato a questo, non saresti arrivato a vendere l'accademia perché saresti consapevole che non c'è n'è bisogno.

- Non ho ascoltato solo Jun Wu!
Si difese mio padre sempre più rosso di rabbia.
- Abbiamo anche contattato i più famosi psichiatri europei.

- Che, immagino, vi abbia indicato Jun Wu. Papà, ti sei fatto fregare. E sai cosa fa male? Sapere che ti hanno fregato utilizzando la mia fragilità.

Mio padre fece per ribattere, ma le parole gli morirono in gola, realizzai di avere gli occhi lucidi, ma non mi fermai. Mi voltai verso Jun Wu.

- Tu mi disgusti. Speravo di aver trovato un amico in te, un confidente, una persona gentile. Invece sai cosa vedo ora? Un uomo reso folle dalle sue fragilità, un uomo triste e insoddisfatto della sua vita che ha bisogno di demolire gli altri per sentirsi qualcosa.

Il volto di Jun Wu si contrasse in un'espressione orribile, poi si rilassò di nuovo in un'espressione di pietà.

- Puoi pensare quello che vuoi di me, Xie Lian. Mi rende triste che non vedi che tutto questo l'ho fatto per te.

Mi venne quasi da ridere per l'esasperazione, le persone erano attorno a noi silenziose, troppo sconvolte per dire qualcosa. Guardai Hua Cheng, il mio Hua Cheng, Sun Yang gli stava impedendo di saltare addosso a Jun Wu e massacrarlo. Sarebbe stata una scena divertente, ma scossi la testa per invitarlo a calmarsi e sorrisi, poi tornai a rivolgermi verso Jun Wu.

- No. Non te l'ho mai chiesto.

- Un pazzo non chiede di essere curato, ha semplicemente bisogno di aiuto.

- Jun Wu, non sono pazzo. Tu lo sei e provo pietà dell'uomo che sei diventato, davvero. Se hai bisogno di aiuto ci sono.

Provavo davvero pietà per quell'uomo reso cieco dalla fama e dai riflettori. Crescere nel mondo della danza non è semplice, può essere corrosivo, estenuante, devastante ed io la sapevo molto bene. Davanti a me vedevo solo un bambino che non riusciva ad essere abbastanza e, nella sua immaturità, aveva bisogno di trascinare nella sua miseria chiunque osasse essere felice. Sorrisi con gentilezza intendendo ogni mia parola.

Un istante dopo mi ritrovai riverso sul tappeto persiano dell'ufficio di mio padre con la guancia che bruciava. Jun Wu mi aveva appena tirato una sberla così forte da farmi barcollare e inciampare sui miei stessi piedi. Prima che potessi anche solo realizzare cosa fosse successo, Sun Yang lasciò andare Hua Cheng. Mi aspettavo che Hua Cheng saltasse addosso a Jun Wu e gli tirasse un pugno (voleva farlo da troppo tempo, ne ero pienamente consapevole). Mi sbagliavo. Fu Sun Yang, il mio vecchio insegnante a prendere Jun Wu per il bavero della camicia a tirargli un pugno.

- Come osi trattare così il mio studente? Tu brutto...

Prima che le cose potessero degenerare ulteriormente mi alzai da terra e allontanai Jun Wu da Sun Yang. Jun Wu mi guardò con soddisfazione e compiacimento.
- Andatevene, tutti voi, non siete i più benvenuti nella mia accademia.

Intimò Jun Wu. Hua Cheng, Mu Qing e Feng Xin fecero per ribattere, ma alzai una mano e scossi la testa. Non aveva senso discutere. Non qui e non ora, ero certo che sarebbe finito in un bagno di sangue con non poche conseguenze legali e mi faceva male ammetterlo, ma sapevo riconoscere una causa persa quando ne vedevo una.

- Andiamocene.

Uscii dalla porta con passo deciso, i miei amici mi seguirono borbottando lungo il corridoio. Mio padre rimase dentro probabilmente doveva firmare le ultime carte. Avevo gli occhi che bruciavano di lacrime, il cuore pesante. Quando uscimmo dall'accademia, il sole era già tramontato e il cielo sempre più scuro minacciava pioggia. Faceva freddo, l'inverno era alle porte. E per la prima volta in più di vent'anni non riuscì a rallegrarmi dell'arrivo di quella bellissima stagione.

La vita mi aveva portato via l'ennesima cosa che amavo. Appena la porta a vetri si chiuse alle nostre spalle mi appoggiai a Hua Cheng e lascia che mi stringesse tra le braccia. Le lacrime cominciarono a scendere copiose sul mio viso e sul cappotto di Hua Cheng. Feng Xin, Mu Qing e Sun Yang si unirono all'abbraccio.

Stavo morendo, di nuovo. Eppure in quel pesante senso di morte che mi stava trascinando verso il basso riuscivo a cogliere qualcosa di più, riuscivo a percepire una piccola luce. Era speranza. Una piccola nuova speranza.

Non sapevo come, ma credevo che le cose avrebbero potuto migliorare.

A. A.
Onestamente Jun Wu merita le peggio cose ):
A prestooo

Memorie d'autunno || HualianWhere stories live. Discover now