34 - Mi prendo un armadio in testa

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Non appena entrai nella QingTing il famigliare odore di legno e ricordi mi investì, quel luogo mi metteva sempre nostalgia. Era il mio giorno libero, niente lavoro al mercatino dell'usato e mi ero accordato con Feng Xin e Mu Qing per aiutarli a preparare il ballo d'inverno. Dovevo andare nell'aula sette. Attraversai l'ingresso, sorpassai gli spogliatoi femminili e mentre stavo superando gli spogliatoi maschili, la porta si aprì appena, una mano mi afferrò e mi trascinò dentro. Quasi mi aspettavo di trovarmi davanti San Lang con un'espressione divertita sul viso. Non era San Lang, mi aveva trascinato nella stanza Feng Xin, Mu Qing era accanto a lui.

- Xie Lian, ascoltami.
Sentenziò Mu Qing, scambiandosi uno sguardo strano con Feng Xin, perché avevano l'aria di due cospiratori?

- Ti vedi ancora con Hua Cheng?

- Viviamo insieme, quindi sì. Quotidianamente.

- Cazzo.
Imprecò Mu Qing, poi mi prese per le spalle e mi guardò con serietà: - Ascoltami bene. Devi smetterla. Devi evitarlo. È uno stalker psicopatico, sei in pericolo.

Mi allontanai da Mu Qing. Ero esasperato:
- Ancora con questa storia? Non è carino accusare gli altri senza prove.

- Veramente... Abbiamo delle prove.
Mi rispose Feng Xin avvicinandosi agli armadietti.

- Cosa?

- L'ultima volta quello lì deve aver lasciato il suo armadietto aperto per sbaglio, non volevamo spiarci dentro, ma quando siamo arrivati era spalancato, quindi...
Borbottò Feng Xin, stava provando a giustificarsi. Sospirai con esasperazione. Cosa poteva esserci di tanto terribile in un armadietto? Feng Xin senza tante cerimonie aprì lo sportello, rivelando il "grande segreto" di Hua Cheng.

- Ah.
Davvero non ho parole per descrivere la mia reazione in quel momento. Ero scioccato, semplicemente senza parole.

Non c'era un singolo spazio dell'armadietto che non fosse tappezzato di mie foto e cuori e fiori bianchi e ritagli di giornali e riviste raffiguranti articoli su di me. C'era perfino una piccola scultura che mi ritraeva mentre ballavo. Il mio cuore prese a battere all'impazzata.

Alcune foto sembravano vecchie, consumate. Chissà da quanto tempo San Lang le conservava.
La mia prima reazione fu di chiudere l'armadietto di colpo. Chissà quanto sarebbe stato imbarazzante per Hua Cheng sapere che avevo curiosato tra le sue cose, sapere che Mu Qing e Feng Xin avevano visto tutto. Quando sbattei lo sportello i miei due amici sobbalzarono.

- Hai visto?! È pazzo.
Chiese Feng Xin agitato.

- Pazzo di te. È uno stalker.
Aggiunse Mi Qing.

In quel momento qualcuno alla mie spalle tossì.

- Salute.
Risposi istintivamente. FERMI TUTTI. Mu Qing era alla mia sinistra, Feng Xin alla mia destra, questo voleva dire che dietro di me non c'era nessuno? Mi girai di scatto rischiando un colpo di frusta al collo. Appoggiato contro la porta, con un'espressione indecifrabile, ma che non prometteva nulla di buono, c'era Hua Cheng.

Il suo sguardo era intriso di voglia omicida, non potei non sentirmi male.
Feng Xin e Mu Qing si pararono davanti a me, protettivi come erano un tempo.

- Fermo lì, tu.

Hua Cheng non disse nulla. Si limitò a fare qualche passo avanti. Io non sapevo se mi sentivo male per lui o per me. Provai a parlare, ma Feng Xin sbottò più velocemente: - Non ti avvicinare più a Xie Lian. Sei un pazzo.

Lo sguardo di Hua Cheng si posò su di me, io ero bloccato tra gli armadietti e i miei due amici. Dovevo dire qualcosa, ma non sapevo cosa dire. Presi coraggio:
- Basta.

Sospirai, cercai di spostarmi per andare incontro ad Hua Cheng, ma non mi ero reso conto che l'anta dell'armadietto sopra la mia testa era aperto. Presi lo spigolo in piena fronte e caddi all'indietro, mentre il suono del metallo colpito rimbombava nelle mie orecchie, assordandomi. Cadendo sbattei la nuca per terra, e l'ultima cosa che vidi prima di perdere i sensi furono i volti in preda all'agitazione di Feng Xin e Mu Qing. Poi fu tutto nero.

___

Ouch...
Fu la prima cosa pensai non appena mi risvegliai. Mi sembrava di avere la testa grande il doppio, faceva un male cane, qualcuno mi stava premendo del ghiaccio sia sulla nuca che sulla fronte dandomi un po' di sollievo. Strinsi forte le palpebre prima di aprire gli occhi, dopo un attimo di smarrimento riconobbi attorno a me l'infermeria dell'accademia. Inutile dire che con quel posto avevo molta familiarità.

- Sei sveglio finalmente, gege.
Sussurrò una voce dolce accanto al mio orecchio.

- San Lang.
Sorrisi, poi scoppiai a ridere.

- Tutto bene? Gege, ci sei? Perchè ridi?

- Mi sento così stupido. Come ho fatto a spiaccicarmi per terra in quel modo ahahahah.

- Gege, non è divertente.
Si imbronciò San Lang. Allungai una mano verso la mia fronte che, oltre a pulsarmi per il dolore, bruciava, sotto le dita di Hua Cheng tastai una garza. Il mio sguardo si fece interrogativo.

- Ti sei tagliato.
Borbottò San Lang, non apprezzando per nulla la situazione.

- Oh, ma sì, un taglio in più non fa molta differenza. Mu Qing e Feng Xin?

- Sono con Sun Yang, se non fosse stato per lui quei due non mi avrebbero permesso di restare con te.

- Oh.

Il mio sguardo si fece pensieroso. Non riuscivo a togliermi dalla testa l'immagine dell'armadietto di Hua Cheng e nonostante il colpo in testa non riuscivo a smettere di pensare. Potevo essere io la persona che amava fin da quando era un bambino? Potevo essere io la persona che Hua Cheng amava, ma non era a conoscenza dei suoi sentimenti? Potevo essere io la persona che lo teneva in vita? Potevo essere io la persona che desiderava sposare?

Non riuscivo a frenare i miei pensieri. Più negavo, più ci pensavo. In fondo Hua Cheng non aveva mai definito il sesso della persona che amava, ero stato io a dare per scontato che si trattasse di una ragazza.

- San Lang...

- Hm?
Quando i nostri sguardi si incrociarono il mio cuore si strinse. Pareva più triste, solo e desolato che mai. Povero San Lang.

- Gege, possiamo... Solo dimenticare quello che è successo? Dio, com'è imbarazzante. Giuro che non ho mai avuto cattive intenzioni nei tuoi confronti.

- San Lang...

Stavo per chiedergli se ero la persona che amava, perché se ero davvero io, per una volta nella vita avrei avuto fortuna. La porta si spalancò in quel momento. Entrarono mio padre e Jun Wu, assieme a Ling Wen.

Non mi sfuggì lo sguardo carico d'odio che si scambiarono Jun Wu e San Lang.

- Xie Lian, stai bene?

Chiese preoccupato Jun Wu, prendendomi una mano. Annuii piano, piuttosto seccato per essere stato interrotto.

- Hua Cheng, Sun Yang ti sta aspettando per la lezione.
Disse Ling Wen.

Dannazione. Avrei dovuto aspettare per potergli parlare.

- Ti aspetto qui.
Gli sussurrai, la mia voce suonò un po' seccata e Hua Cheng mi rivolse uno sguardo da cane bastonato. Mi sentii subito in colpa, non ero seccato a causa sua. Mi dispiaceva solo non riuscire a chiarire il prima possibile la situazione tra noi. Hua Cheng uscì dalla stanza a capo chino, non appena si chiuse la porta alle spalle il mio cuore si strinse per la tristezza.

Ero piuttosto sicuro, che durante la lezione, Hua Cheng non avrebbe ballato bene ed era tutta colpa mia e della mi sfortuna. Dannazione.

A. A.
E finalmente al capitolo 34 le cose cominciano a farsi interessanti (:

Memorie d'autunno || HualianWhere stories live. Discover now