40 - Incontro con i russi psicopatici pt.2

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Avrei tanto voluto dimenticare quanto era successo con Katrina e dedicarmi completamente con Hua Cheng all'allenamento, però mezz'ora dopo che l'ex insegnante di San Lang aveva lasciato la stanza qualcuno bussò alla porta. Andai ad aprire facendo cenno a San Lang di continuare con gli esercizi.

Oltre la porta c'era una bella ragazza, con i capelli chiari, occhi azzurri, probabilmente russa a giudicare dalla bandiera dipinta sulla manica della sua felpa bianca. Per quel giorno di russi ne avevo abbastanza, sospirai:
- Buongiorno signorina, posso aiutarla?

- Sì, stavo cercando un vecchio amico. Hua Cheng è qui?
Il suo forte accento russo mi rese un po' difficile capire cosa stava dicendo.

- Uhm...
Mi voltai per indicare con lo sguardo San Lang dietro di me, lui stava guardando, anzi uccidendo con lo sguardo la ragazza bionda.

- Hua Cheng! Ciaoo!
La ragazza entrò nella stanza prima che potessi fermarla e abbracciò con slancio il mio San Lang. Lui si irrigidì e provò a scrollarsela di dosso.

- I tuoi modi bruschi non sono cambiati, vedo. Ti sono mancata?

- Nemmeno un po', lasciami andare ora.
Ringhiò Hua Cheng guardandomi impotente. Io gli feci cenno di calmarsi e di sorridere, non volevo che trattasse male gli altri a causa mia. Hua Cheng strinse gli occhi prima di distogliere lo sguardo. Sospirò e le sue labbra si tirarono in un sorriso finto e poco convinto, nonostante la sua richiesta la ragazza non aveva lasciato andare il suo braccio.

- Sai, ci sono rimasta male quando sei sparito senza salutarmi. Non mi hai nemmeno scritto un messaggio né chiamato dopo che te ne sei andato. Ti sembra il modo di trattare la tua quasi-ragazza?

Rischiai di strozzarmi con la mia stessa saliva a quelle parole, mi ritrovai a tossire e soffocare attirando un po' troppo l'attenzione su di me. La ragazza si girò a guardarmi, i suoi occhi si illuminarono.

- Oh, scusa. Mi sono dimenticata della tua esistenza.
Grazie, eh.
Mi guardò un altro istante poi si appese al braccio di Hua Cheng agitata.

- Mi sbaglio, o lui è Xie Lian? È Xie Lian, Hua Cheng? È davvero lui?
San Lang annuii con un'espressione tesa.

- È il mio insegnante.

- Dio mio, ho sempre desiderato conoscerti.
Cinguettò allegra la ragazza senza staccarsi da Hua Cheng, quando smisi di soffocare nella mia saliva la guardai e domandai:

- È un piacere conoscerti, tu chi saresti?

- Hua Cheng non ti ha mai parlato di me? Che tristezza... Sono Veronika Smirnov, una delle migliori allieve di Katrina.

- Complimenti. Come mai voi siete qui in Cina, se posso chiedere?

- Oh, il proprietario della QingTing sotto consiglio di Jun Wu ha organizzato uno scambio con la mia accademia, in Russia.

Storsi la bocca, come al solito mio padre non mi aveva detto nulla.

- Jun Wu?
Domandò Hua Cheng seccato, gli bastarono due parole per attirare di nuovo su di sè l'attenzione di Veronika. Riprese a stringerlo e a blaterare in maniera civettuola. Stavo perdendo la pazienza.

- Sì, sta sera siamo a cena a casa sua. Immagino che anche tu sia invitato, alla fine è un ritrovo di tutti gli allievi della scuola Nureev.

- Purtroppo non posso venire. Ho un impegno irrimandabile.

Che bugiardo, non solo quella sera non avevamo impegni, ma Hua Cheng non era nemmeno stato invitato.

- Che tristezza, speravo di passare un po' di tempo con te. Mi sei mancato davvero tanto.

Memorie d'autunno || HualianWo Geschichten leben. Entdecke jetzt