47 - La mia sfortuna non ha davvero fine

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Non aveva idea di come facevo sempre a finire in situazioni assurde, eppure mi ero di nuovo ficcato in un guaio bello grosso.

- Xie Lian.
Chiamò Hua Cheng con una punta di panico nella voce, mentre gli occhi dei ballerini lì presenti si fissavano tutti su di me.

- Che diamine state facendo.
Sbottai freddamente, mi avvicinai a grandi passi a loro, consapevole che sembravo un condannato a morte che saltava sul patibolo contento di essere impiccato.

- Ha provato a stuprarmi, mi stanno solo difendendo.
Cinguettò un po' troppo allegramente Veronika. Strinsi i pugni cercando di soffocare la voglia di cancellare la sua esistenza dalla faccia della terra.

- Oh, ma non dire cazzate, per favore.
Non ero solito dire parolacce, quella mi era scappata. - A Hua Cheng non piaci per niente, sarebbe più probabile il contrario, lo sappiamo tutti qui.

Veronika alle mie parole divenne rossa per la rabbia e scoppiò in un pianto finto. Veramente un esibizione attoriale penosa, se Xia Cheng potesse sentirla probabilmente si metterebbe a vomitare. Henry e Alexander si scambiarono uno sguardo che non riuscii a interpretare.

- Pft, sei suo complice vero?
Esclamò agitata una ragazza accanto a Veronika, il suo sguardo sconvolto si spostó da me a Hua Cheng con urgenza. - Stai difendendo quel maniaco.

Oh no, la situazione stava prendendo davvero una brutta piega. Scossi la testa. Avevo come l'impressione che stavo per essere preso a pugni, quando da dietro l'angolo (lo stesso dal quale ero arrivato io), sbucarono Mu Qing e Feng Xin in compagnia di Sun Yang.

- Che diamine sta succedendo qui?
Non ero mai stato così felice di sentire la voce di Feng Xin. Henry seguito dai suoi compagni di corso si allontanarono contro voglia da Hua Cheng e io gli fui subito accanto. Stava sanguinando dal naso e aveva il viso un po' gonfio, ma tutto sommato non sembrava messo troppo male. Lo strinsi un un abbraccio ignorando tutto e tutti.

- Stai bene?

- Sì.
Mormoró e mi si strinse il cuore. Su. Yang si fece avanti, mi superó e si mise tra me e i ballerini stranieri.
- Cosa accidenti pensavate di fare picchiando uno studente della QingTing.

- Stavamo solo difendendo Veronika.
Tentó di giustificarsi Alexander. Il mio ex insegnante scoppió in una risata tenera, come se avesse davanti un bambino capriccioso che sta incolpando il fratellino per un malanno.

- Credo che la nostra cara Veronika non avesse bisogno di aiuto. Hua Cheng ha gusti ben diversi e non alzerebbe mai un dito su una ragazza.

Veronika pestó il piede per terra, quando parló la sua voce era molto più acuta del solito:
- Come osi? Non capisci cosa io abbia passato e poi è la mia parola contro la sua.

Sun Yang scosse la testa con un sorriso morbido:
- Temo che sia la tua parola contro quella della telecamera, cara.
Veronika ammutolì, Henry e Alexander impallidirono.

- Credo che Ling Wen non avrebbe problemi a mostrarci il contenuto delle registrazioni. Volete andare a chiedere chiarimenti?
Insistè gentile Sun Yang, io tra tutti sapevo quanto il mio insegnante potesse esser subdolo. Veronika scosse la testa e fece un passo indietro, senza parole. Prima che potesse trovare una scusa migliore Mu Qing parlò:
- Credo che dovremmo denunciare la situazione al direttore. Uno studente è stato picchiato e l'accademia ha regole molto strette riguardo a simili aggressioni.

- Sono d'accordo. Xie Lian, andiamo da tuo padre.
Avevo assistito passivamente alla scena fino a quel momento, tanto che quando Feng Xin mi parlò ci misi un po' a rendermi conto che ero stato coinvolto.

- Sí, hai ragione.
Strinsi a me Hua Cheng con fare protettivo.

- Io non... Non serve.
Balbettò Henry.

- Avanti non fare il bambino, Sydney, stavi solo difendendo un'amica, non hai nulla da temere. Giusto?
Lo stuzzicò Sun Yang strappando una risatina ad Hua Cheng.

Henry restò in silenzio per un lungo istante scambiandosi un'occhiata con Veronika. Lei tirò platealmente su con il naso e finse di asciugarsi gli occhi:
- Henry, andiamo.

Pareva così sicura di sé e subito un terribile presentimento mi fece contrarre lo stomaco. Era in torto, ne ero sicuro. Hua Cheng non le aveva fatto nulla, eppure perché pareva così sicura di se? Aggrappandomi al braccio di Hua Cheng e seguendo il mio ex insegnante di danza entrammo nell'accademia, diretti all'ufficio di mio padre. Cercai di non agitarmi quando vidi Veronika sussurrare qualcosa all'orecchio di Henry e lui sorridere compiaciuto.

Sun Yang bussò alla porta e aspettò pazientemente con un sorriso sereno sulle labbra. Io rivolsi un'occhiata tesa a Hua Cheng. Aveva il naso che sanguinava e una luce omicida negli occhi, nemmeno lui pareva tranquillo.

I miei brutti presentimenti aumentarono quando ad aprirci la porta non fu mio padre, ma Katrina. Alle sue spalle potevo vedere Jun Wu seduto di fronte s mio padre, l'antica scrivania in mogano che era appartenuta a mio nonno tra di loro. Mio padre alzò la testa verso di noi. Pareva affranto, aveva profonde occhiaie e pareva più vecchio dell'ultima volta in cui lo avevo visto.

- Cosa sta succedendo?

Chiese mio padre. Feci per parlare, ma Veronika mi spinse di lato con forza e si gettò drammaticamente tra le braccia di Jun Wu.

- Jun Wu! Hua Cheng voleva farmi del male, per fortuna Henry mi ha difeso.

Hua Cheng stava per ribattere e probabilmente commentare quanto avrebbe effettivamente potuto farle male, ma io gli pestai il piede per impedirgli di parlare. Eravamo già abbastanza nei guai così, non c'era bisogno di creare ulteriore confusione.

- Non è vero!
Provai a protestare io, quando gli sguardi indignati di Katrina, mio padre e Jun Wu si posarono sul mio ragazzo.
- Hua Cheng non ha fatto male a nessuno, è stato Henry che l'ha picchiato senza motivo.

- Non lo farei mai!
Si giustificò Henry alzando le mani in aria con un'aria di finta innocenza.

Sun Yang sospirò ed entrò nella stanza spiegando la situazione, non riuscii a concentrarmi sulle sue parole: Jun Wu aveva una strana espressione sul viso e Katrina si era appena scambiata un'occhiata significativa con Henry che non ero stato in grado di decifrare.

Deglutii, mentre sentivo i miei polmoni ad ogni respiro farsi più pesanti. L'aria sapeva di catastrofe imminente e dopo essere stato perseguitato per anni dalla sfortuna sapevo ormai rendermi conto quando il mondo era pronto di crollarmi addosso.

- Basta guardare le telecamere di sorveglianza.
Concluse alla fine Sun Yang, io guardai mio padre scuotere la testa.

- Mi spiace, Sun Yang.
Mormorò mio padre stancamente.

- Basta la tua autorizzazione, papà.
Supplicai io, sempre più agitato.

Mio padre scosse la testa di nuovo e mi guardò affranto: - Vorrei tanto aiutarvi, ma purtroppo non son più il proprietario di quest'accademia.

Jun Wu a quelle parole si voltò verso di me e sorrise gentile:
- Ho appena acquistato la QingTing per salvarla dalla chiusura. Sono io il proprietario di questa scuola ora e Hua Cheng mi spiace informarti che non sei più il benvenuto.

Il mondo mi crollò addosso. Me lo aspettavo ormai, eppure, come al solito, non ero pronto.

A. A.
Allora, che dire. È difficile riprendere una storia lasciata incompleta dopo un anno, anche perchè il mio stile di scrittura è cambiato notevolmente e sto cercando di non farlo troppo notare. L'inizio di questo capitolo è stato scritto più di un anno fa, la fine ora. Spero non si noti troppo (':
COMUNQUE conto di finire questa storia in circa 5/10 capitoli, per fortuna avevo fatto l'intelligente mossa di segnarmi la scaletta (:
A prestooo

Memorie d'autunno || HualianWhere stories live. Discover now