49 - Non insultare il mio ragazzo

76 13 7
                                    

Quella sera ero seduto con Hua Cheng sulla veranda di casa sua. Oltre i vetri la pioggia scendeva a dirotto.

Sedevamo in silenzio con una tazza di tè caldo tra le mani. L'occhio rosso di Hua Cheng brillava di rabbia. Non appena eravamo tornati a casa si era chiuso in un ostinato silenzio, probabilmente per evitare di sbottare o dire cose che non intendeva.

Prima di andarcene dall'accademia avevo promesso a Sun Yang che lo avrei chiamato il giorno dopo, che avremmo cercato assieme una soluzione. In più lo spettacolo d'inverno si stava avvicinando e Jun Wu non poteva di certo permettersi di far fare tutte le coreografie da zero ai suoi nuovi allievi. Non era umanamente possibile.

Hua Cheng sbatté improvvisamente la tazza che aveva tra le mani sul piccolo tavolino di legno e vetro tra di noi. Sobbalzai. Lui mi guardò desolato:

- Scusa Gege... È solo che è...
Deglutì e non finì la frase. Mi alzai dalla sedia nel quale ero sprofondato, appoggiai la mia tazza accanto alla sua e lo strinsi tra le braccia.

- Va tutti bene, San Lang. Va tutto bene.

- Come fai a dire che va tutto bene? Jun Wu ti ha detto delle cose orribili, ha strappato l'accademia alla tua famiglia e ti ha dato la colpa e ancora io sono rimasto lì a guardare. E sai cos'è peggio, che ho promesso a me stesso che ti avrei reso felice perché mi hai salvato quando ero un bambino e continui a farlo.

- San Lang...

- Anche oggi mi hai salvato e io sono rimasto lì a guardare come un idiota. Ti ha picchiato, cazzo e io gliel'ho lasciato fare.

Hua Cheng si allontanò da me con un'espressione colma di disgusto. Disgusto verso lui stesso, capii e mi si strinse il cuore. Mi feci avanti gli afferrai il volto tra le mani e lo costrinsi a guardarmi negli occhi.

- Non ti permetterò di essere così disgustato del mio ragazzo. Della persona che mi ha offerto un luogo dove stare, che mi ha sempre supportato e creduto, che si è presa cura di me anche quando era più difficile. Non ti lascerò provare disgusto verso la persona che mi ama e che io amo.

Hua Cheng abbassò lo sguardo imbarazzato, poi strinse i pugni.

- Come puoi dire così dopo quello che ho fatto oggi?

- Cos'hai fatto?

Hua Cheng puntò i suoi occhi nei miei, uno rosso e l'altro nero, entrambi brillanti come stelle, fece per parlare, ma io lo interruppi:

- Quello che hai fatto è stato esserci per me nonostante tutto, è stato amarmi in silenzio per tutto questo tempo senza pretendere nulla, quello che hai fatto è stato dare tutto te stesso in ogni occasione senza pretendere di ricevere nulla in cambio. Katrina, Jun Wu, chiunque altro ti abbia mai fatto sentire sbagliato è un idiota. Ogni giorno ti ammiro sempre di più e come non potrei farlo? Sei una persona stupenda nonostante tu sia cresciuto in una situazione terribile. E ti ammiro per questo, ammiro la tua forza e la tua dedizione, ammiro come aiuti sempre. Ma permettimi per una volta di sostenerti come tu hai sostenuto me per mesi. Lasciami dire e dimostrarti che ti amo.

Per la prima volta nella mia vita vidi Hua Cheng restare senza parole. Gli occhi umidi e le labbra semi aperte. Baciai le sue labbra e gli accarezzai il viso:

- Ti meriti molto più di quello che pensi.

Lo abbracciai di nuovo, stretto, sperando che le mie parole potessero essere servite a qualcosa perché non avevo altro da offrire. Ancora stretto tra le braccia di Hua Cheng colsi un fiocco di neve attraversare lo spazio scuro davanti al vetro della veranda. Il rumore della pioggia era cessato e aveva lasciato spazio al silenzio delle prime nevicate.

- Guarda San Lang.

Indicai il fiocco di neve con gli occhi spalancati per lo stupore, mentre un'emozione di conforto mi scaldava il cuore. Hua Cheng fissò oltre il vetro, la neve aveva cominciato a scendere copiosamente. Afferrai il cappotto che avevo gettato sulla mia sedia e in ciabatte uscii trascinando Hua Cheng con me.

La prima nevicata dell'anno.

Dopo tutto quello che era successo la accolsi come un abbraccio confortevole.

- Gege!

Mi rimproverò Hua Cheng, mentre lo trascinavo sotto la neve. Sorrisi e lo baciai, lo baciai profondamente.

- Non puoi essere triste, sta nevicando.

Lo rimproverai con tenerezza e lo baciai di nuovo. Lo baciai fino a strappargli un sorriso, alla fine Hua Cheng mi prese tra le braccia e mi fece volteggiare, mentre attorno a noi, lentamente gli alberi e l'erba si coloravano di bianco. L'unicità di quel momento mi riempì l'anima, aveva lo stesso sapore della danza, il vero sapore della danza.

Mi illuminai e ancora stretto tra le braccia di Hua Cheng, gli presi il volto tra le mani con un sorriso.

- Ho un'idea!

- Cosa?

- Mettimi giù, per favore.

Hua Cheng mi appoggiò delicatamente per terra, io gli rubai il telefono dalla tasca (il cellulare di Hua Cheng aveva un audio migliore del mio' e feci partire Once upon a December.

- Posso chiederti di ballare per me?
Domandai con un sorriso, Hua Cheng ricambiò il sorriso e così sotto la neve, alla leggera luce dei lampioni e della veranda di casa sua si mise a danzare la coreografia che da tempo stavamo preparando insieme.

Guardare Hua Cheng danzare come gli avevo insegnato era quasi come danzare du nuovo, mi inebriava della stessa emozione vibrante, magica, riuscivo ad assaporare l'arte di nuovo. Ebbi l'irrefrenabile bisogno di immortalare quel momento così, mentre Hua Cheng ballava e la musica andava avanti presi il mio cellulare e feci partire la registrazione completamente innamorato di quello che avevo davanti.

Il mio mondo era crollato innumerevoli volte, ero morto innumerevoli volte. Ma il miracolo era rendersi conto che ogni morte portava con sè rinascita, novità e speranza.

Realizzai, mentre guardavo Hua Cheng ballare e lanciarmi occhiate innamorate e divertite di tanto in tanto che nella tristezza, nel dolore, nelle disperazione che mi attanagliavano il petto c'era un'ineguagliabile senso di gioia mista a speranza e nella mia mente risuonava la domanda:

"Cosa verrà dopo?"

A. A.
SONO COSÌ CARI CHE POTREI PIANGERE. Ho tipo il bisogno di rileggere questa novel (:

Memorie d'autunno || HualianWhere stories live. Discover now