42 - Russi al mercatino dell'usato

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L'universo mi mandò un messaggio esattamente due giorni dopo la serata durante la quale ero stato particolarmente male.

Ero al lavoro, stavo sfogliando un vecchio libro dietro il bancone, in attesa che qualcuno dei clienti all'interno del negozio si facesse avanti per pagare o chiedere aiuto.

Sentivo canticchiare Shi QingXuan nel retro del negozio, stava sistemando qualche scatolone arrivato da poco e pareva davvero di buon umore, probabilmente quella sera aveva un appuntamento con Ming Yi. Era sempre allegra quando dovevano vedersi, erano adorabili.

Di colpo mi venne in mente che non l'avevo mai aggiornata sui progressi della mia relazione con Hua Cheng, avrebbe reagito esageratamente, me lo aspettavo.

Si avvicinò alla cassa una signora con una bambina per mano, appoggiò un vecchio peluche sul bancone.
- Vorrei comprare questo per mia nipote.

- Certo, le faccio subito lo scontrino.

- Aspetti un secondo per favore, può metterlo da parte? La mia altra nipote, quella più grande, deve ancora scegliere il suo regalo.

- Certamente.

- Per caso c'è un bagno?
Rimasi stupito dalla domanda dell'anziana.

- No mi scusi.
- Capisco, è un problema se la mia nipote più grande resta qui mentre porto la mia piccolina al bagno nel bar qui di fronte?

- Ehm...

- Nonna, mi scappa tanto.

- Un secondo, tesoro. La prego! Mia nipote è gentile ed educata, non causerà problemi ve lo assicuro. È nella sezione bambini e sta guardando i libri.

- Va bene... Credo.

- Grazie mille, giovanotto. Gentilissimo!

La nonna per mano alla bambina uscì dal negozio, io mi voltai verso la porta che dava sul retro.
- Shi QingXuan puoi andare a controllare un secondo la bambina nella sezione bambini, non voglio che si faccia male.

- Siamo diventati un asilo?
Brontolò il mio collega raggiungendomi nel negozio.

- Ehm, quella vecchietta aveva bisogno di aiuto.

- Sei troppo gentile Xie Lian, ora vado.

- Grazie.

In quel momento la campanella sopra porta tintinnò e annunciò l'arrivo di nuovi clienti, mi girai verso l'ingresso con un sorriso sulle labbra:
- Benvenuti, buongiorno.

Era appena entrato un gruppo di sei ragazzi di etnie diverse, ad una prima occhiata notai che avevano tutti il fisico da ballerini, non erano della QingTing. Notai poi sulla felpa di uno la bandiera russa. Il cuore prese a battermi fortissimo, stavo cominciando ad avere un brutto presentimento.

Non risposero al mio saluto, si guardarono seri attorno un istante, poi il primo del gruppo si avvicinò a me con un sorriso da volpe.
- Ma allora è vero... Katrina ha ragione, anche le stelle più brillanti possono cadere.

- Uhm... Le stelle non cadono, esplodono e muoiono se mai. Non l'hai studiato a scuola, Henry Sydney?
Commentai educatamente.

Nonostante avessi smesso di ballare non avevo smesso di tenermi informato su ciò che accadeva nel mondo della danza. Sapevo che da poco Henry Sydney, un ballerino inglese iper dotato era stato preso da Katrina come studente. Ora avevo lui davanti con i suoi capelli castano chiaro e i suoi occhi blu.

- Sei più bello di quanto sembra dai giornali, peccato per la simpatia.
Commentò lui gelidamente. I ragazzi attorno a lui ascoltavano la conversazione in silenzio, li conoscevo quasi tutti: erano ballerini di fama internazionale, nessuno però era lontanamente bravo come il mio Hua Cheng.

Memorie d'autunno || HualianWhere stories live. Discover now