24 - Sono un po' troppo giovane per sposarmi

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Qualcuno bussò alla porta del bagno, sobbalzai. Mi ero assopito di nuovo, era evidente che avevo un enorme bisogno di dormire.

- Gege, ti lascio i vestiti qui fuori, ti aspetto in cucina.

- Arrivo subito.
Appena sentii i passi di Hua Cheng allontanarsi lungo il corridoio scivolai fuori dalla vasca piena di acqua calda e schiuma profumata, mi avvolsi nell'accappatoio nero che mi aveva indicato prima Hua Cheng. Aveva il suo profumo. Forse era davvero il suo accappatoio, arrossii al pensiero, poi scossi la testa per allontanare quell'idea. Non era possibile.

Mi asciugai per bene, poi recuperai i vestiti fuori dalla porta. Erano abiti di Hua Cheng, mi stavano piuttosto grandi. Provai uno strano senso di imbarazzo a mettere le sue mutande e la sua canottiera,

Strinsi il laccio dei pantaloni neri della tuta il più possibile per non farli cadere, poi sopra indossai una maglia bianca e una pesante e soffice felpa di pile, la felpa era di un bel violetto, lo stesso colore del glicine fiorito. Probabilmente era l'unico capo d'abbigliamento non rosso o nero nell'armadio di Hua Cheng. Infilai per ultime le calze, alte e spesse. Mi asciugai rapidamente i capelli, lasciandoli spettinati e raggiunsi San Lang in cucina. Lui era seduto al bancone con un libro in mano e gli occhiali neri che gli avevo visto indossare ogni tanto in bilico sulla punta del naso, non appena alzò lo sguardo constatai che non indossava le lenti a contatto, il suo occhio rosso brillava sotto la luce della cucina. Sul tavolo, di fronte a lui era apparecchiato per me e il piatto era colmo di brodo con i noodles caldo e fumante.

- Per te.
Mi disse.

- Grazie.
Mentre mi avvicinavo al tavolo non mi staccò gli occhi di dosso nemmeno un istante.

- Vanno bene i vestiti?

- Benissimo.
Mi sedetti di fronte a lui e ingoiai un cucchiaio di brodo caldo, un piacevole calore si diffuse dal mio stomaco in tutto il resto del corpo, mi affrettai a prendere un altro cucchiaio e poi un altro ancora.

- È buonissimo.

- Sono contento che ti piaccia.

Sorrise lui, chiuse il libro e prima che potessi leggere il titolo lo appoggiò lontano. Bevvi un altro cucchiaio di brodo caldo, mi sentivo quasi rinato, tutto quello che era successo quella sera mi pareva distante, lontanissimo. Cominciavo a pensare che la mia vita era sempre stata così, io e Hua Cheng e che tutto il resto fossero solo incubi.

- Gege, ho un problema.

- Oh?

San Lang si portò la mano alla guancia e mi rivolse un'occhiata indecifrabile prima di parlare.

- La camera degli ospiti è attualmente... Inagibile.

- Ah... Posso sempre cercare un bed and breakfast qui vicino a poco prezzo.
Mi fulminò con lo sguardo.

- Non serve. Il mio letto è a due piazze, ci stiamo. Mi dispiace non avere la camera pronta per gege, solo che non mi aspettavo di dover accogliere ospiti.

- Non vorrei essere invadente.

- Non lo sei assolutamente. Non molto tempo fa mi hai ospitato nel tuo letto, lasciami ricambiare il favore.

Annuii trattenendo una risata, la situazione era piuttosto comica: io avevo ospitato Hua Cheng per sdebitarmi con lui per avermi fatto dormire nel suo letto quando mi ero addormentato alla lezione di danza, lui ora cercava di ricambiare un favore che gli avevo fatto per ricambiare a mia volta un favore. Eravamo due casi persi.

- Posso davvero restare qui per un po'?

- Anche tutta la vita se lo desideri.

Per poco non sputai il brodo. Mi sarebbe piaciuto davvero, ma... Mi sembrava un po' troppo. Borbottai un grazie imbarazzato.

- Secondo te devo ufficializzare il cambio di casa in qualche modo? Non sono per nulla esperto.

- Per ora ritieniti un ospite, se la situazione dovesse continuare che ne dici di sposarmi?
Sta volta sputai letteralmente il brodo, rischiai di schizzare Hua Cheng. Lui si scansò all'ultimo secondo poi scoppiò in una risata divertita.

- Stavo solo scherzando.

- San Lang! Non dovresti scherzare su queste cose.

- Scusa gege. Non lo farò più.

- Meglio per te.
Borbottai pulendomi la bocca imbarazzato, avevo fatto un disastro e schizzato tutto il tavolo. Ingoiai gli ultimi cucchiai poi sbadigliai, faticavo a tenere gli occhi aperti.

- Andiamo a letto? Sono quasi le due.

- Quasi le due?
Mugugnai, la mattina dopo dovevo andare al negozio alle nove, per arrivare là in orario dovevo prendere l'autobus alle otto e mezzo. Questo implicava che la sveglia doveva essere impostata attorno alle sette. Con meno di cinque ore di sono non ce l'avrei mai fatta ad esistere il giorno successivo.

- Domani mattina devi andare a lavorare?

Annuii strofinandomi un occhio. - Alle nove.

- Ti porto io. Così puoi dormire fino alle otto.

- San Lang...

Provai a protestare, ma lui mi mise a tacere con un cenno del capo. Recuperò il piatto e lo sciacquò velocemente, rimasi a guardarlo immobile, con un'espressione ebete in viso.

- Direi che è ora di andare a dormire gege, andiamo.

Seguii Hua Cheng fino in camera sua poi mi distesi nel lato del letto dove mi ero svegliato qualche tempo prima, sperando di non disturbare. La stanza era avvolta nella penombra, l'unica fonte di luce era una lampada a sale posizionata sulla cassettiera di legno scuro in un angolo della stanza.

A quella flebile luce, oltre le mie palpebre socchiuse, osservai distrattamente Hua Cheng indossare il suo pigiama rosso. Poi spense la luce. Ero convinto che non sarei riuscito a dormire, che mille pensieri mi avrebbero tenuto sveglio, ma avevo sottovalutato la mia stanchezza. Non appena la stanza piombò nel buio io chiusi gli occhi e la mia coscienza scivolò via, non mi accorsi nemmeno di Hua Cheng che si sistemava sotto il piumone al mio fianco, facendo cigolare le molle del letto. Ero davvero esausto.

A. A.
Devo essere sincera questo capitolo non mi entusiasma molto, ma sono così carini. Perdonate il ritardo (':

Memorie d'autunno || HualianKde žijí příběhy. Začni objevovat