21 - Tutti i migliori sono pazzi

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- Ottima lezione Hua Cheng, davvero. Stai facendo progressi enormi.

- Tutto merito tuo gege.
Risi dolcemente e poi scossi la testa.

- Per oggi abbiamo finito, ci vediamo domani.

- A domani, gege.
Hua Cheng recuperò il suo borsone e uscì dalla stanza da ballo. Sorrisi, nello specchio di fronte a me il mio viso appariva stanco, il mio sguardo segnato da occhiaie, il mio corpo più magro. Erano passati circa sei mesi da quando la malattia aveva fatto la sua comparsa e avevo già perso sei chili abbondanti. Che depressione.

Cominciai a sistemare i fogli e le matite che avevo sparso sul pavimento per spiegare alcune cose al mio studente e segnare alcuni passaggi della coreografia per il ballo d'inverno.

Era passato qualche giorno dalla visita, avevo cominciato a prendere alcuni medicinali, avevo prenotato le analisi ed ero pieno di speranza, i tempi di guarigione erano lunghi, ma potevo migliorare.

Erano circa le sei di sera, la QingTing a quell'ora era particolarmente affollata, sentivo il corridoio fuori dalla porta della piccola sala da ballo colmo di un allegro vociare. Osservai un foglio dove avevo annotato il testo di Once Upon a December e sorrisi, Hua Cheng era un vero talento e le nostre lezioni stavano procedendo a gonfie vele, ero davvero fiero di lui e di me.
La porta si aprì di colpo facendomi sobbalzare.

Due persone entrarono chiacchierando non molto amichevolmente, quando si accorsero di me ammutolirono.

- 'Sera ragazzi, ora vi lascio la sala, datemi un secondo.

Mi affrettai a sistemare nello zaino gli ultimi fogli. Appena mi alzai in piedi incrociai lo sguardo di Mu Qing e Feng Xin e accennai un saluto.

- Tu?? Che ci fai qui? Sei tornato a ballare?
A parlare era stato Mu Qing.

Io scossi la testa:
- Do lezioni private.

- A chi?
Chiese Feng Xin arricciando il naso, probabilmente sapeva già la risposta e non gli piaceva per nulla.

- Hua Cheng.

- Xie Lian!
Mi ammonì Feng Xin. Non ne sapevo la ragione, ma Hua Cheng non stava simpatico a nessuno, non potei non dispiacermi per lui.

- Non c'è nulla di male, è una brava persona.

- No, non lo è.
Sbottò Mu Qing.

- È uno stalker, è sadico. Non è per nulla il genere di compagnia adatta a te.
Aggiunse Feng Xin, mi fece strano vederli d'accordo su qualcosa per una volta.

- Ragazzi non siate così cattivi nei suoi confronti, non se lo merita. Mi sta aiutando davvero molto in questo periodo.

- Dei miei, Xia Lian...

Mu Qing alzò gli occhi al cielo e feci schioccare la lingua, io approfittai dell'attimo di silenzio che seguì a quel gesto per incamminarmi verso l'uscita della stanza. Non vedevo l'ora di tornare a casa.

- Io vad...
Non feci in tempo a finire la frase che andai a sbattere contro qualcosa, barcollai indietro strizzando. Subito pensai di aver sbattuto contro il muro, mancando la porta, ma appena aprii gli occhi mi resi conto di essere andato a sbattere contro qualcuno molto più alto di me.

- Xie Lian, ti cercavo!

- Ehi, Jun Wu.
Alle mie spalle Feng Xin e Mu Qing spalancarono la bocca, potei percepire il loro stupore anche senza voltarmi, li sentii bisbigliare agitati. Probabilmente non immaginavano di trovarsi davanti così improvvisamente il famoso Jun Wu.

- Passavo di qui e ho pensato di farti una sorpresa, hai finito qui?

- Appena finito, stavo andando via.

- Ti do uno strappo a casa?

- Se non è un disturbo per te, mi farebbe davvero comodo.

- Andiamo allora. Buona serata.
Jun Wu salutò i ragazzi dietro di me, io annuii e poi mi girai verso Mu Qing e Feng Xin, avevano entrambi una faccia da pesce lesso, mi scappò una risata e sventolai una mano in aria.

- Ci vediamo ragazzi, buona serata.

Mi incamminai verso l'uscita della QingTing assieme a Jun Wu, eravamo un duo imbarazzante. Lui, alto e bellissimo, pareva una stella e brillava di luce propria e io, che gli camminavo accanto, magro, zoppicante, con il volto stravolto dalla stanchezza e i capelli arruffati. Stare con Jun Wu mi faceva comprendere quanto io fossi imbarazzante e trasandato.

Salimmo sulla sua auto e lui mise in moto.

- Come stai, Xie Lian.

- Bene.

- Stavi facendo lezione o provando a ballare?

- Lezione, ad Hua Cheng.

- Com'è andata?

- Oh, molto bene.

- Ti piace quel ragazzo, vero?

Annuii osservando la città immersa nel buio sfilare fuori dal finestrino. Jun Wu sospirò: - Capisco, deduco che non posso farti cambiare idea al riguardo.

Scossi la testa.
- Hua Cheng, per come l'ho conosciuto, è una persona meravigliosa. Scoprire ora che è stato in passato un mostro, o che sarà in futuro un assassino, non cambierà la mia visione. Lo apprezzo per come è ora, con me.

- Parole sagge.
Ci fu un istante di silenzio, poi lo guardai di sottecchi.

- Ho incontrato un altro dottore.

- Ah sì?

- Mi è stata diagnosticata la malattia cronica di lyme.

- Interessante, come ti senti al riguardo?

Perché ogni chiacchierata con Jun Wu diventava una specie di seduta dallo psicologo?

- Bene. Sono contento di aver finalmente trovato un dottore che non mi prenda per pazzo.

- Tutti gli uomini sono pazzi, Xie Lian.

- Ma la follia non è la causa della mia malattia.
Dissi con sicurezza, lui storse le labbra. Notai la sua espressione contrariata alla luce dei lampioni fuori dal finestrino. Non provai rabbia, mi sentii solo un po' sconsolato, il mondo è pieno di persone testarde che credono solo a ciò che desiderano.

- Forse in parte lo è, ma tu non riesci ad accettarlo.

- I dolori che ho non sono causati dalla mia mente.
Ripetei lentamente, scandendo ogni parola. Arrivammo davanti al mio condominio, lui parcheggiò. Feci per scendere, ma Jun Wu mi fermò posandomi una mano sulla spalla.

- Tutti i migliori sono pazzi, Xie Lian. Non devi avere paura, io sono qui per aiutarti.

- Grazie, ma no grazie. Sono malato, non pazzo.

- Quando parlo di aiutarti non mi riferisco solo alla tua salute, se hai bisogno di un amico, un confidente, una spalla su cui piangere voglio che tu sappia che sono a tua disposizione.

- Grazie.
Mormorai, poi scivolai fuori dalla sua presa, non feci in tempo a mettere piedi fuori dalla macchina che una ventata di calore improvviso mi investì assieme ad un terribile odore di fumo.
Alzai gli occhi: dalla finestra della mia cucina fuori uscì una vampata di fuoco, rimasi sbigottito e in quel momento sentii la voce della proprietaria che viveva al piano di sotto chiamarmi furiosa.

- XIE LIAN, TU SEI UN UOMO MORTO, SAPPILO.

A. A.
Eh sì, vi lascio così. Con il fiato sospeso, non odiatemi (:

Memorie d'autunno || HualianDove le storie prendono vita. Scoprilo ora