12 - Sono un pessimo insegnante

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- Ci vediamo.
Salutai mia madre con un bacio sulla guancia e mio padre un con cenno del capo, poi presi il mio ombrello. Pioveva ancora a dirotto, dovevo andare direttamente all'accademia per la lezione di danza con Hua Cheng, probabilmente sarei arrivato fradicio come un pulcino. Stavo per uscire quando Jun Wu mi chiamò:

- Xie Lian, ti serve un passaggio? Devo andare in città anche io.

- Oh, ehm...
Mi avrebbe fatto davvero comodo, ma non volevo disturbarlo, in più ero sicuro che stare da solo con lui mi avrebbe messo a disagio. Stavo per rifiutare, poi guardai mia madre, davanti alla sua espressione incoraggiante e piena di speranze non me la sentii di rifiutare. Sospirai:
- Mi faresti un piacere, grazie.

Nel giro di dieci minuti mi ritrovai seduto nel sedile anteriore di un auto di lusso, probabilmente più costosa ancora di quella di Hua Cheng. La guida di Jun Wu era sicura e morbida, dalla radio proveniva della musica classica, strinsi il mio zaino e fissai la mia attenzione fuori dal finestrino, ero troppo imbarazzato per iniziare una conversazione.

- Dove ti porto?
Chiese dopo un po'.

- Devo andare all'accademia QingTing, ma se non è di strada lasciami pure da qualche altra parte.

- Ti porto là, non c'è problema. Devi fare lezione?

Annuii.

- Un giorno mi piacerebbe assistere a una delle tue lezioni.

- Per me andrebbe bene, dovrei chiedere anche ad Hua Cheng.

- Certo, però sei tu l'insegnante, se tu decidi una cosa il tuo studente non ha diritto di contestarti.

- No, ma...
Provai a protestare, sapevo che aveva ragione, ma non mi sembrava rispettoso nei confronti di Hua Cheng permettere ad uno sconosciuto di assistere alla sua lezione.

- Conosco il tuo allievo, Xie Lian.
Parlò prima che potessi trovare le giuste parole per esprimere il mio disappunto, lo guardia incuriosito.

- Ah sì?

- Anche io sono stato a Mosca per un po' a studiare danza e se posso vorrei darti un consiglio.

- Certo.

- Fai attenzione. Quel ragazzo è un po'... particolare. Non lasciare che si approfitti di te.

Ripensai a tutto quello che San Lang aveva fatto per me fino a quel momento poi scossi la testa. Ero sicuro che Hua Cheng non si sarebbe mai approfittato di me.

- Ecco siamo arrivati.
Disse Jun Wu accostando davanti all'ingresso dell'accademia.

Io scesi rapidamente dall'auto e lo ringraziai con un mezzo inchino: - Grazie davvero del passaggio, ci vediamo.

- È stato un piacere, a presto. Sabato sera, a teatro, c'è Romeo e Giulietta di Shakespeare in lingua originale, potremmo andarci insieme.

- Mi piacerebbe molto.

- Ci sentiamo, allora.

Jun Wu mise in moto e ripartì, al riparo della tettoia all'entrata dell'accademia lo guardai allontanarsi lungo la strada asfaltata. Di colpo sentii qualcuno appoggiarmi una mano sulla spalla.
- Chi era quello là?

Sobbalzai e mi voltai di scatto, dietro di me, vestito di rosso e spettinato come al solito c'era Hua Cheng. Aveva il suo borsone in spalla e un'espressione seccata in viso. Non lo avevo sentito arrivare. Una strana sensazione simile all'imbarazzo di essere colti sul fatto mentre si fa un crimine mi mandò in agitazione.

- È Jun Wu, me l'hanno appresent... ehm appena presentato i miei genitori. Ero a pranzo da loro e lui mi ha accompagnato qui perché pioveva.
Un istante dopo averlo detto mi chiesi perchè mai mi stessi comportando come se dovessi giustificarmi con San Lang.

- Jun Wu? Hm?
Hua Cheng fece schioccare la lingua con disappunto poi aprì la porta dell'accademia e le tenne aperta per me. Entrai velocemente e lui mi seguii.

- Se ti serve un passaggio la prossima volta chiama me.

- Ero un po' lontano.

- Non importa, se gege ha bisogno sono pronto ad andare a recuperarlo persino sulla luna.

Alla sua dichiarazione scoppiai a ridere e scossi la testa.
- Che gentiluomo, davvero. Ora basta chiacchiere e fila in sala a riscaldarti mentre io sistemo un paio di faccende burocratiche con Ling Wen.

- Come gege desidera.
Hua Cheng si allontanò ridendo sotto i baffi. Scossi la testa, si comportava come un bambino.

Lo raggiunsi in sala poco dopo, stava facendo qualche semplice esercizio di riscaldamento, si era già tolto la felpa. Rimasi un istante a guardare il suo invidiabile e perfetto fisico, lui si accorse del mio sguardo e mi indirizzò un sorriso ammiccante. Tossii leggermente a disagio e andai a sedermi in un angolo, ero semplicemente esausto, mi chiesi come avrei fatto a reggere anche l'ora e mezza di lezione con Hua Cheng che mi stava aspettando.

- Come stai?
Chiese San Lang avvicinandosi. Mi si sedette di fronte, il suo tono di solito provocatorio era pieno di preoccupazione.

- Sono un po' stanco, non preoccuparti. Vai pure avanti a fare qualche esercizio, poi se vuoi proviamo un nuova coreografia.
Alle mie parole si illuminò, balzò in piedi, mise la musica e sotto il mio sguardo attento cominciò a esercitarsi, lo osservai fare streching, fare qualche esercizio per rafforzare i muscoli delle gambe e gli addominali, di tanto in tanto commentavo o gli davo qualche consiglio. Mi stava venendo sonno, la musica in sottofondo non mi stava aiutando a restare sveglio. Osservai San Lang fare qualche esercizio alla sbarra.

- Alza di più la gamba.

- Così?

Scossi la testa, mi alzai e mi avvicinai, gli sfiorai la gamba destra sistemandogli la posizione, poi con due dita gli sollevai il mento. Lui mi guardò, stava trattenendo il respiro, io ricambiai lo sguardo stancamente. Rimasi fermo un istante, imbambolato, completamente perso nei suoi occhi.

L'antidolorifico non mi aveva dato alcun beneficio, mi aveva solo rimbambito, sembravo un cretino.

- Uh.

Sobbalzai poi gli sistemai la postura delle spalle con fare imbarazzato.

- Così è perfetto, ora muovi la gamba in avanti. E uno, due, tre...
Tornai a sedermi contando al ritmo della musica mentre lui eseguiva perfettamente l'esercizio. Appoggiai la testa al muro, Hua Cheng se la stava cavando egregiamente. Forse potevo permettermi un attimo di pausa, solo un attimo. Socchiusi gli occhi stanchi per la luce, il buio dietro le mie palpebre fu un sollievo incredibile per la mia mente esausta. Prima che potessi impedirlo mi abbandonai completamente a quella morbida e calda oscurità.

A. A.
Rieccomii, spero il capitolo vi sia piaciuto. Io amo sempre di più questi due, a domanii.

Memorie d'autunno || HualianWhere stories live. Discover now