La banalità del male.

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«Andiamo a casa tua, Rosa?»

«Sì, stiamo un po' lì e vediamo se abbiamo voglia di uscire.»

Rispose sovrappensiero l'amica, mentre guardava i vari scaffali del supermercato.

Mattia e lei erano usciti insieme dopo scuola; era un sabato pomeriggio qualunque, e dato che faceva troppo caldo (persino troppo per essere a Maggio), avevano deciso di tornare a casa.

Non a mani vuote però.

Infatti adesso cercavano qualcosa di buono da sgranocchiare magari davanti ad un film o durante un gioco che si sarebbero inventati una volta tornati a casa.

«Ma possibile che hanno levato quelle patatine? Ti giuro, erano ad un gusto buonissimo Matti, solo che non me le ricordo.»
Sbuffò la ragazza, dandosi qualche colpetto a palmo aperto sulla fronte.

Il ragazzo, poco più alto di lei, la guardò alzando un sopracciglio.
«Tu hai una pessima memoria.»

«Grazie eh.»

«Ma non ti ricordi nemmeno la marca?»

«No, mi ricordo che la confezione era rossa.»
Mormorò.

«Le patatine con le confezioni rosse sono solo queste.»
Indicò esasperato lui.

Ormai erano nella stessa corsia da dieci minuti, con Rosa che cercava delle patatine che a detta sua erano "la fine del mondo."

«Aspe', vado a cercare negli altri scaffali.»

E detto questo, se ne andò.

Mattia sospirò, guardando le confezioni del cibo salato davanti a sè. Cercò qualcosa che potesse piacere a lui, magari i pop corn o le patatine bianche -che erano fra le sue preferite-, ma mentre le cercava si perse di nuovo nei suoi pensieri.

Avere quattordici anni iniziava ad essere difficile.

Aveva così tanti pensieri per la testa, e aveva così tanta vergogna che non riusciva a chiedere una mano a nessuno, per discutere.

La notizia che dopo sarebbero andati a casa di Rosa lo rendeva felice da un lato, certo, ma dall'altro non sapeva bene come etichettare quell'emozione.

Perché avrebbe rivisto Marco, il fratello di Rosa.

E lui- era così bello.

Mattia non aveva dubbi che gli piacesse.

Ormai superata la seconda media aveva fatto i conti con il suo orientamento sessuale ed era partito per l'esplorazione delle cose che gli piacevano davvero.

Non era stato difficile capirlo, forse un po' di più lo era stato accettarlo.

Forse sarebbe stato più normale accettarlo se la persona per cui fosse così perso non fosse un diciannovenne.

Dio, cinque anni di differenza.

Marco non l'avrebbe mai guardato e teoricamente nemmeno lui avrebbe dovuto farlo.

Eppure... a lui piaceva.

Era sempre così gentile quando si incrociavano, e pure se Mattia non era in compagnia di Rosa, quando si beccavano per strada, Marco lo salutava con un caldo sorriso e la voce dolce.

E poi gli chiedeva come stava, cosa faceva e se stesse tornando a casa.

E se la risposta era sì, talvolta, si proponeva di accompagnarlo dicendogli che "tanto, è la stessa strada che devo fare io."

Come le Maschere di Pirandello. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora