Non so se stringerti o lasciarti andare.

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Christian fissava il niente.

Accanto a lui c'erano Alex e Luigi.

Il primo sonnecchiava tranquillo con le braccia conserte, in quella posizione di difesa che tanto si ostenava a mantenere addirittura nel sonno, mentre Luigi dormiva per metá supino sul divano.

Al centro rimaneva Stefanelli.

Lui aveva provato a dormire, ma com'era facile immaginare non c'era riuscito.

Il clima di quel periodo aiutava davvero molto il sonno; non era difficile sentirsi stanchi a quelle temperature e non era difficile aver voglia di riposare dopo la scaricata di emozioni che aveva avuto.

Ma a quanto pare non meritava nemmeno quel riposo.

Sembrava quasi che la sua mente volesse punirlo per chissà che cosa, forse per l'odio che prima aveva accennato Luigi, o forse chissà.

Fatto sta che riconosceva che quello fosse autodistruttivo.

Comunque, Alex era tornato a casa circa mezz'ora dopo lo sfogo del diciannovenne.

Aveva captato qualcosa di strano, ma dopo un "non ne voglio parlare" del moro, lui si era limitato a qualche battutina che aveva smorzato la tensione, gli aveva dato qualche pacca sulla spalla, e aveva acceso la televisione.

I tre amici rimasero in silenzio, come fratelli che si conoscono così bene da non aver più nulla da dire, e infatti rimasero in silenzio fino a crollare.

Tutti, tranne Christian.

Christian che mentre guardava il conduttore televisivo vestito bene in quella giacca grigia, pensava ad altro.

Pensava alla sua famiglia, alle sue azioni, alle parole che gli erano state dette e che aveva usato, al significato dietro il suo amore per Mattia.

Forse non lo amava sul serio, forse era solo dipendenza.

Forse la sua era dipendenza affettiva, forse amava solo l'amore che Mattia gli dava ma lui non ricambiava sul serio.

Forse era tutto finto, un'illusione, forse aveva frainteso tutto e aveva combinato un bel casino.

Dopotutto sarebbe più facile pensare che un tipo problematico come lui fosse capace di sviluppare dipendenza piuttosto che amore.

Amore.

Dio, si negava così tanto quella parola che non riusciva nemmeno a metabolizzare di essere capace di donarlo.

Credeva di non avere amore nel petto e non poterlo dare.

Ma l'amore si genera, non si ha già.

Forse l'amore in generale è solo una dipendenza ricambiata e nulla di più.

Forse lui sbagliava a farsi tutti quei complessi.

Fatto sta che prese il telefono, controllò la schermata principale e poi andò su whatsapp.

Nessuna notifica degna di attenzione.

Ergo, non c'era la sua notifica.

E quasi gli venne da odiare Mattia in quel momento, perché lui aveva bisogno di supporto e quell'altro non c'era.

Ma le persone si salvano prima da sole, gli ricordava Luigi.

Ma se si salvano da sole allora che senso hanno gli altri? Che senso ha l'amore?

Che senso aveva allora avere degli amici, che senso aveva ricercare solo la notifica di uno?

Sospirò, mentre si piegava in avanti e poggiava i gomiti sulle sue ginocchia.

Come le Maschere di Pirandello. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora