46.

390 22 8
                                    

-Jenna?- la voce profonda di Kylian mi risvegliò da quello stato di trance che mi aveva provocato l'attesa di una risposta da quella chiamata

-Kylian- mugolai ancora piangendo. Mi ero spostata un po' distante dalla casa di Neymar -ti prego puoi venirmi a prendere? Sono davanti casa di Neymar-

-si ma puoi spiegarmi che succede?- sembrò essersi preoccupato

-quando verrai te lo spiegherò-

Quella conversazione non andò avanti per molto, più che altro non la volevo dilungare io. Gli feci capire che avevo fretta e lui per fortuna non fece altre domande.

Continuavo a fare avanti e indietro in attesa di vedere la macchina di Kylian. Il clima rispetto a ieri era migliorato, faceva molto meno freddo.

Il mio cuore tremava, e il nodo alla gola non si era ancora slegato.

Chissà se mai Neymar mi perdonerà. Chissà a cosa stava pensando ora. Chissà che idea aveva ora su di me. Prova le stesse cose di prima?

Migliaia di domande mi frullarono in testa, ma a nessuna di queste riuscii a dare una risposta, perché me l'avrebbe saputa dare solo Neymar. Non potevo credere di aver tradito la sua fiducia.

Avevo custodito a lungo il mio cuore e finalmente ero riuscita a donarlo a lui, e lui stesso lo aveva donato a me, ma non ne avevo fatto buon uso. Mi sentivo così sporca, dovevo lavarmi subito, per togliermi di dosso tutto l'odore di alcol, togliermi i residui di quelle mani sconosciute su di me.

Stava per venirmi un conato, cercai di trattenerlo quando vidi arrivare la macchina di Kylian in lontananza. Stavo davvero male, solo a causa mia. Avrei potuto contenermi nel bere, avrei potuto non farmi sfiorare, ma non è successo.

La macchina di Kylian si fermò a pochi metri da me, dopo qualche istante di esitazione mi avvicinai, aprii la portiera ma improvvisamente il conato che ero riuscita a trattenere qualche secondo fa ritornò.

Stavolta non riuscii a trattenerlo e con esso, scese anche l'alcol che avevo ingerito la sera prima. Mi affrettai ad allontanarmi dalla portiera per poter rimettere, riuscii in tempo ad arrivare ad un cespuglio. La testa prese a girarmi sempre di più. Sentii la portiera di Kylian sbattere e poi dei passi sempre più vicini.

-Jenna che cazzo succede- corse da me, prendendomi i capelli per non farli sporcare -puoi spiegarmi? Non ci sto capendo un cazzo-

-ho tradito Neymar! Ecco lo volevi sapere e te l'ho detto!- urlai riprendendo a piangere, non penso che sarei riuscita a smettere di piangere per un po'

-cosa?- si allontanò da me, incredulo

-ero ubriaca, pensavo fosse Neymar, non so come ho fatto- si stava allontanando sempre di più -ti prego Kylian, anche tu no...- stava per andarsene ma poi ci ripensò

-sali in macchina, ti accompagno a casa- disse con tono duro, era arrabbiato, non ribattei, non volevo aprire una discussione con lui.

Salimmo in macchina, io sembravo una senzatetto, in condizioni terribili, sentivo ancora il vomito in bocca. Kylian invece era scosso da quella notizia, ma si vedeva dalla sua espressione che ne voleva sapere di più, voleva andare più a fondo

-come è successo?- chiese freddo

-io... non lo so neanche, ricordo a stento come sono avvenute le cose nonostante ricordo perfettamente i dettagli. Ho ancora l'immagine di qualcuno davanti a me, io che vedo Neymar al posto suo e inizio a concedermi. E con questa parola non fraintendermi, perché per concedermi intendo ballare. Dopo un po' questo inizia a prendermi per i fianchi, la situazione si fa sempre più tesa e solo quando lui posa le labbra sulle mie riconosco che quelle non sono le labbra di Neymar. Mi stacco disgustata, ma solo dopo mi rendo conto del gesto orribile che avevo compiuto...- terminai quella frase con il nodo alla gola che si faceva sempre più stretto, quasi a non volermi permettere di parlare.

Calò il silenzio.

Forse ora Kylian era contento di aver saputo la verità, o forse non mi credeva. Quel silenzio la diceva lunga su molte possibili opzioni plausibili, non mi restava che sapere quale.

-ti prego dimmi qualcosa- lo imprecai io

-cosa devo dire Jenna?- disse alzando il tono di voce -hai fatto un grosso e brutto errore, non dovevi, sarà difficile farti perdonare da Neymar- concluse.

Quelle parole sembrarono penetrarmi l'anima e risucchiarla -c'è comunque una possibilità?- chiesi distrutta, tanto che le lacrime mi avevano persino bagnato la felpa che indossavo.

Lo sguardo cadde proprio su questa, non mi ero accorta fossi vestita diversamente da ieri. Sarà di Neymar? Mi ha cambiata lui? Per forza...

-non te lo so dire- disse infine secco Kylian. Mi accorsi che fossimo arrivati solo quando lui si voltò verso di me e mi guardò, facendomi intendere di scendere. In un gesto fugace aprii la portiera e scesi da quella macchina -mi raccomando, non trattarti male, tutti possono sbagliare, Neymar lo capirà- mi disse prima di salutarmi. Mi rivolse un sorriso consolatorio e saettò via di lì.

Seguii con gli occhi la sua macchina fino a quando non la vidi sparire dietro una via.

Camminai a passi tutt'altro che svelti verso la porta di casa. Ad ogni passo sembrava che i piedi pesassero sempre di più, che le mie gambe fossero sostituite da un macigno enorme. Fortunatamente riuscii giusto in tempo ad arrivare alla porta. Infilai la chiave nella serratura e la girai tre volte prima di poter spalancare la porta.

La chiusi alle mie spalle e non appena lo feci, la mia schiena aderii su di essa scivolando verso il pavimento, permettendomi così di rimanere seduta per terra.

Mi abbandonai ad un pianto, per l'ennesima volta. Stavolta però avevo certezze, che prima non avevo. Sapevo che c'era una poca probabilità che Neymar mi perdonasse, nonostante io sperassi fosse alta, ma cosa dovevo aspettarmi? Se lo avesse fatto Neymar non saprei come avrei reagito.

Ritrovarsi in una situazione così complicata lo avrà messo in difficoltà persino nel lavoro, la cosa più importante per lui in questo momento, in cui ne vade il suo futuro, il suo rendimento e tutto ciò che gli riguarda. Non si meritava questo, non smetterò mai di dirlo.

Se solo gli avessi pronunciato quelle due parole prima magari ora aveva la certezza che io lo amo, che lo desidero, e desidero passare il resto della vita con lui.

Se una persona si ama non si tradisce. È vero, non voglio trovare giustificazioni a quello che ho fatto, ma l'ho fatto solo perché la mia testa non funzionava più ed era convinta che quel brutto essere fosse Neymar.

Stupida che sono.

Se solo non avessi bevuto adesso magari sarei potuta essere tra le braccia di Neymar o chissà, magari nel suo letto.

Presi il telefono, controllai le chiamate e i messaggi. Tra questi notai i messaggi di Rafa, che mi ero dimenticata completamente di avvisare.

Rafaella- Ney mi ha detto che ti ha portata a casa, tutto apposto?

Jenna- sisi tutto apposto

Mentii. Non dovevo aggiungermi qualcun altro da avere contro.

Pensai che in questo momento avevo bisogno di Carl, ma proprio oggi è partito in Spagna, per raggiungere un certo ragazzo con cui si stava sentendo. Avrei potuto chiamarlo, ma non volevo disturbarlo, di certo non posso stare ai miei comodi pensando siano anche quelli degli altri.

Mi alzai dal pavimento dove avevo passato una mezz'oretta piena e mi diressi in bagno per lavarmi. Mi tolsi lentamente quei vestiti non miei che avrei voluto tenere bene, per avere un ricordo di lui.

Strofinai freneticamente ogni angolo del mio corpo, con l'intenzione di eliminare ogni cosa successa ieri sera. Feci diventare persino la pelle rossa, creandomi irritazione. Mi immobilizzai sotto le gocce di acqua che mi cadevano sul corpo regolarmente.

Quando uscii dalla doccia mi sedetti per un momento. Presi la felpa di Neymar tra le mani e ci misi la testa dentro. Fui invasa subito dal suo odore buonissimo, di pulito, che ogni volta mi creava un'espressione di gratitudine.

Rimasi con la testa dentro quella felpa per un momento indecifrabile. Volevo sentire il suo profumo per sempre. Volevo godermi ciò che ormai avevo perso.

Lasciate una stellina😻⭐️❤️

Sei tutto ciò che voglio. || Neymar jrWhere stories live. Discover now