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Il chiarore della luce invernale era ormai alle porte. Davanti a me un panorama mozza fiato mi fece dimenticare di tutto. Ogni frammento di pensiero negativo svanì per un momento, mi limitai ad osservare incantata la torre eiffel, che mai avrebbe smesso di attrarmi.

Sembrava tutto così surreale, era accaduto così velocemente che nemmeno me ne ero accorta.

"signorina, aspetta un bambino, non ne era a conoscenza?"

Quelle parole risuonavano nelle orecchie come il rumore di una forchetta sul piatto, o come il gessetto sulla lavagna. Mai avrei immaginato di essere in dolce attesa, mai e poi mai.

Tutto quadrava perfettamente, prendevo regolarmente la mia pillola, ma evidentemente avevo dimenticato qualche giorno. Eppure non ero triste, dentro di me c'era solo molta confusione, molto disordine che andava al più presto sistemato.

Una lacrima mi rigò il volto liscio al pensiero del viso di Neymar. Avevo una tremenda voglia di vederlo, tutto mi portava a correre da lui, a fiondarmi tra le sue braccia, ma una parte continuava a scegliere il lavoro.

Alzai una mano verso il viso per poter asciugare quella lacrima così acida che sembrò bruciarmi la pelle.

Scacciai i brutti pensieri ed entrai velocemente di nuovo in casa, per potermi preparare ad andare in ufficio.

Ogni movimento sembrava pesante, come se avessi un macigno addosso da trasportare. Ogni passo sembrava un'impresa, mi sentivo esausta e stanca ma mi ostinavo a portare a termine la settimana, che presto sarebbe finita.

Quando dovetti vestirmi mi soffermai un momento davanti al grande specchio. Indossavo solamente l'intimo, così che potessi osservare ogni mia forma che si accentuava sempre di più. Per ora riuscivo ancora a mascherare la pancia, ma molto presto avrei dovuto svelarlo al resto dei miei cari e soprattutto al padre di questo bambino. La sola idea mi devastava.

Stavo mettendo l'ultimo indumento quando una notifica richiamò la mia attenzione, corsi subito a prendere il telefono. I miei occhi caddero prima sull'orario e successivamente sulla tendina del messaggio.

Il mio cuore gelò. Le mani iniziarono a tremare.

Neymar- sei ancora invitata al mio compleanno, mi farebbe molto piacere averti con me almeno per oggi

Quel solo messaggio era riuscito a cambiarmi l'umore. Sembravo felice ed entusiasta, anche se la sola idea di rivederlo mi mandava in tilt. Tutto quel casino lo avevo procurato solo ed unicamente io, lui meritava spiegazioni.

Mi ero persino dimenticata che giorno fosse oggi... mi ero dimenticata del suo compleanno.

Non risposi, aspettai che il mio corpo mi desse la giusta forza di reagire, ma niente arrivò allo stimolo necessario per compiere un movimento.

Il telefono mi cadde dalle mani, rimasi immobile. Per fortuna nulla si ruppe, però qualcosa in me si era rotto. Era come se quel qualcosa si fosse rassegnato, e avesse dato spazio ad un'altra cosa, che dovevo ancora capire cosa fosse.

...

Mi ero preparata al meglio. Ero riuscita a indossare l'abito che mi aveva comprato Neymar stesso quel giorno, in quel negozio.

Ora però volevo scappare, non avevo il coraggio di entrare in quel maledetto locale da cui proveniva solo molta musica.

Neymar

Il cuore batteva all'impazzata. La festa stava per iniziare, ma tutto girava attorno ad una sola cosa. Volevo vederla, speravo avesse accettato quell'invito che doveva essere più che ovvio se solo lei non mi avesse lasciato senza parole, quel giorno.

Sei tutto ciò che voglio. || Neymar jrOù les histoires vivent. Découvrez maintenant