70.-EPILOGO

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Neymar

Il nero non è mai stato il mio colore preferito. Ho sempre preferito colori più accesi come il giallo, o magari il verde. Eppure oggi tutto sembrava esser colorato di nero, ogni minimo dettaglio pareva ricoperto di un filtro grigiastro e spento, persino il mio cuore. Una grande cupola era riuscita a cogliermi di sprovvista, estraniandomi dal mondo esterno per chiudermi nel mio mondo di tristezza.

Mi affacciai alla grande vetrata, i miei occhi caddero subito sul mucchio di gente sottostante alla mia grande villa di 5 piani.

Ormai la mia carriera da calciatore era terminata da molti anni e vivevo di ciò che mi ero costruito da solo.

Tra tutta quella folla riconobbi subito il viso di mia figlia, così delicato e genuino da togliere il fiato. Sorrisi, ma la sua espressione mi fece subito ritornare alla realtà. A pochi metri da lei giaceva anche il più piccolo della famiglia, ovvero l'ultimo arrivato Johnny.

La confusione dentro di me era tanta, il vuoto non poteva essere colmato in nessun modo, forse solo il tempo avrebbe aiutato a rimarginare ogni ferita,
che piano piano si stava trasformando in un unico grande solco.

Feci un passo, ma il tempo sembrò fermarsi di getto quando i miei occhi incontrarono quel bracciale, custodito preziosamente dentro un cofanetto di vetro, che conservava ogni mio ricordo, che avrei voluto rivivere uno per uno come la prima volta.

Finché il tempo non passa non potrai mai renderti conto di quanto sia magnifico e prezioso ogni momento, ogni attimo va vissuto e trattenuto, perché non ti ritornerà mai indietro.

Il mio corpo sembrava leggero e inesistente, ma dentro di me la mia anima stava abbracciata ad un'altra, che non cessava di esistere nonostante tutto.

Sfregai le mani fredde tra di loro, cercando di scaldarle con il mio stesso fiato caldo, proveniente dalla bocca. Quando ne fui soddisfatto mi soffermai a guardare le mie mani, che non erano più quelle di una volta. Piene di rughette e vene quasi soppresse, conservavano comunque quel grande messaggio, che avrei voluto tatuare nel cuore.

Sei tutto ciò che voglio
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Osservai la lacrima cadere proprio su quel punto,
dovevo avevo inciso la mia condanna. La condanna più bella della mia vita. Bollente e acida, quella lacrima percorse interamente la mia mano, fino a cadere sul pavimento.

Era arrivato il momento. Il momento di affrontare la realtà, di viverla come ho sempre fatto. Niente però, era mai riuscito a farmi stare male come la tragedia di due giorni fa.

Feci un lungo respiro e con gli occhi colmi di lacrime dovetti raggiungere gli altri. Prima ancora di aprire la porta di casa osservai tutti gli ospiti con un espressione molto simile alla mia. Alcuni piangevano, altri avevano gli occhi lucidi e altri ancora si trattenevano le lacrime pensando che fosse la cosa giusta.

Aprii la porta. Tutti puntarono gli occhi su di me, rivolgendomi uno sguardo di compassione. Sembrai far tenerezza a tutti e questa cosa mi faceva sentire molto in soggezione.

Feci giusto un passo fuori casa che Luna si avventò su di me. Scoppiò a piangere. Forse si stava trattenendo da troppo tempo. Non riuscii a resistere e cedetti anche io. Le nostre lacrime si incontrarono.

-amore, so che è difficile, ma dobbiamo essere forti- presi il viso della mia piccola donna tra le mani -ricordi che aveva detto la mamma?- dissi con la voce tremolante

Lei annuì -siate forti, non vi voglio vedere piangere da lassù- disse, ripetendo le ultime parole di Jenna.

13 aprile.

La data di quando l'anima di Jenna ha cercato di aggrapparsi alla mia, ma non è riuscita a scampare la virtù della vita, il destino di ogni essere umano. La morte.

È stato due anni fa, quando Jenna è tornata a casa piangendo ma con il sorriso, annunciando a tutti noi di avere un tumore maligno. In quel momento rimasi scioccato, ma lei fu pronta a incoraggiarmi "farò la chemio e tutto si risolverà, ne sono sicura" mi aveva detto.

E da quel giorno quelle parole mi rimbombavano nella testa ogni notte. Io ci credevo, fino a quando lei non ci è più stata a calmarmi, a rassicurarmi che tutto sarebbe andato alla grande e che ne sarebbe uscita a testa alta come sempre.

Abbiamo appena celebrato il suo funerale.

Strinsi forte mia figlia. Si staccò dall'abbraccio ma rimase al mio fianco. Ne avevamo bisogno, avevamo bisogno dell'affetto reciproco. Mancava qualcuno però.

Ecco che arrivò anche Davi e l'altro figlio che mi aveva donato Jenna.

Facevo fatica a credere che non avrei più potuto sfiorarla, che non avrei più potuto sentire la sua risata, ammirare il suo sorriso, vedere la luce nei suoi occhi. Nulla mi era più possibile.

Tutto dipendeva da lei, ogni mia decisione teneva in conto anche Jenna. Ne abbiamo passate tante insieme e siamo riusciti a superare tutti gli ostacoli mano per la mano. Ma ora? Con chi sorpasserò questo grande vuoto che si è creato dentro di me, se l'unica persona che era in grado di farlo è anche la persona che l'ha provocato e che non potrò mai più vedere? Come lo supererò?

Non ci riuscirò. Ecco la risposta.

L'unica strada è quella dell'accettazione. Accettare la realtà, ma senza andare avanti.

Conoscerla è stato il dono più grande e se la mia vita potesse essere scritta in un libro il capitolo in cui ho incontrato Jenna sarebbe quello che non mi stancherei mai di leggere.

Lo rileggerei migliaia e migliaia di volte, fino a quando arriverei a sapere ogni frase a memoria. Ogni punto, ogni virgola e ogni citazione.

Ma le due parole "ti amo" le ho riservate solo a lei. Lei è stata l'unica donna che sono stato in grado di amare, con ovviamente anche Luna. L'unica che è stata in grado di farmi toccare le stelle, l'unica che è stata in grado di incontrare la mia anima, toccare il mio cuore con delicatezza e prendersene cura ogni giorno.

Pagherei oro per poterla vedere un'ultima volta, per poterle pronunciare quelle due parole all'infinito.

Ora non mi resta che passare il resto della mia vita con un grande peso al petto, con un grande solco che neanche il tempo riuscirà a far guarire, ma che riuscirà a cessare di esistere quando la mia anima incontrerà nuovamente quella di Jenna.

Quando anch'io volerò nella parte più alta del mondo, il paradiso.

fine.

Sei tutto ciò che voglio. || Neymar jrWhere stories live. Discover now