64.

417 13 8
                                    

9 mesi dopo...
Le fitte non terminavano più, mi ripetevo nella testa di respirare lentamente e prendere per bene aria, ma il mio cervello non voleva dare ascolto a quella vocina interiore che cercava solo di calmarmi.

Un attimo di tregua arrivò per fortuna, ma dopo solo qualche secondo ripartì un'altra fitta, ma stavolta il doppio più forte dell'ultima, non ce la feci più, socchiusi le labbra e mi uscì un urletto disperato.

La luce della camera si accese subito, Neymar spaventato si alzò subito dal suo lato del letto per poter venire a fianco a me. Non volevo svegliarlo, era l'ennesima notte che non dormiva.

-Amore, che cosa c'è? Dobbiamo andare in ospedale?- disse quasi fuori controllo, quell'urlo gli aveva fatto perdere la ragione.

Sospirai -s..si- e iniziai a piangere, faceva troppo male.

Non aspettò un secondo di più e mi prese in braccio con tutte le forze che aveva, dato che durante questa gravidanza ero ingrassata di ben 13 kili.

-Neymar..- dissi a corto di fiato mentre mi stringevo nelle sue braccia.

-dimmi tesoro-

-scusami-

-e di cosa dovresti scusare? Sta nascendo nostro figlio o figlia sono la persona più felice del mondo!-

Sorrisi a quella frase, nonostante non avessi nemmeno la minima forza di aprire bocca.

Ancora non sapevamo il sesso del bambino, avevamo preferito saperlo direttamente alla nascita, anche se ammetto che è stato molto difficile non poterlo sapere prima. Ma in ogni caso è comunque la cosa più bella che ci sia capitata senza alcun dubbio. Questo bimbo non ha fatto altro che rafforzare il nostro legame, così magico e stretto già fin da prima di questa grande notizia che ci ha stravolto la vita.

Pensavo di non potercela fare, pensavo di non essere ancora pronta, ma le parole di Neymar e soprattutto di mia mamma mi avevano fatto cambiare idea. Il mio desiderio più grande si sta avverando proprio ora. Tra poche ore o forse minuti terrò in braccio il mio bambino e sono sicura che sarà l'emozione più grande della mia vita.

Le acque si erano rotte durante la notte, senza che nemmeno me ne accorgessi, ma pochi minuti dopo sono iniziate quelle maledette fitte che non mi hanno lasciata tranquilla fino ad ora.

Neymar mi caricò in macchina, dopo essersi accertato di aver messo la borsa parto nel bagagliaio.
Ero seduta, ma la situazione si stava evolvendo sempre in peggio, sentivo un dolore immenso al ventre.

Mentre Neymar saettava tra le strade di parigi mi dava qualche occhiata ogni tanto, per verificare che stessi bene. Quando alzai il viso e vide la mia espressione esasperata e il volto totalmente sudato mi prese la mano e la strinse per confortarmi.

-tra poco passa tutto Jen, tieni duro, e avremo tra le braccia il nostro amato bimbo- lasciò un lieve bacio sul dorso della mano. Quel contatto con le sue labbra calde mi fece per quell'attimo rilassare.

Alzai leggermente gli angoli della bocca per rivolgergli un leggero sorriso, che fu quasi impercettibile.

I respiri si facevano sempre più affaticati, ogni tanto usciva qualche verso lamentoso. Sentivo le gocce di sudore rigarmi la fronte nonostante fossimo in autunno.

L'estate era passata perfettamente, ma purtroppo ci aveva lasciati troppo presto. Era da sempre la mia stagione preferita, e con al mio fianco Neymar è stata davvero stupenda. Mi aveva portata in Brasile, poi a Ibiza e infine in qualche isola dei Caraibi, inutile dire che erano state vacanze indimenticabili, che mi sarei solo potuta sognare di fare. Inoltre Neymar era sempre molto prudente per via della mia pancia che man mano che passava il tempo si faceva sempre più ingombrante. Fino ad arrivare ad oggi, 21 ottobre.

Sei tutto ciò che voglio. || Neymar jrDove le storie prendono vita. Scoprilo ora