CAPITOLO PRIMO - parte 1

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Sally era china sul tavolo, intenta a disegnare qualcosa su di un foglio bianco stropicciato. Muoveva le mani velocemente facendo scorrere una matita verde sulla carta, ed i boccoli castani che pendevano sulle sue spalle dondolavano energicamente.
-Fratellone!- esclamò poi -Vieni a vedere cosa ho disegnato!-.
Il pavimento della vecchia casa scricchiolò sotto alle suole di Jeff mentre si avvicinava svogliatamente. Non gli interessava affatto guardare quel disegno, ma sapeva che se non lo avesse fatto la bambina avrebbe insistito per ore.
Si fermò dietro di lei ed afferrò il foglio di carta, per poi sollevarlo e puntarlo sotto al fascio di luce che entrava dalla finestra rotta. Il disegno non era altro che un prato, su cui sorgeva una casetta storta.
-Quella è la nostra casa!- disse la bambina, orgogliosa.
-Non ci somiglia neanche un po- ribatté Jeff -E comunque... Questa non è la nostra casa. È solo una casa-.
Sally scosse energicamente la testa in segno di dissenso. -È nostra, invece!- esclamò balzando in piedi. Strappò via il foglio dalle mani di Jeff e lo ripose sul tavolo, per poi voltarsi ancora di scatto. Con un gesto veloce e deciso aprì le braccia e le avvolse attorno alla vita di Jeff, stringendolo a sé. -Sei cattivo, ma ti voglio bene, fratellone!- esclamò.
Il ragazzo si irrigidì, ma non mosse un solo muscolo. Come ogni volta, dovette reprimere il desiderio di spingerla via; non amava essere toccato, da nessuno. Ma quella bambina non aveva nessun altro al mondo, se non lui.
-Io però ho fame- disse poi, indietreggiando di un passo. Gli occhi scuri e profondi della bambina si posarono su quelli chiari del ragazzo; era una piccola così immensamente dolce. La faccia rotonda e gli abbondanti capelli mossi, incorniciavano un volto angelico.
-Che diamine, Sally!- esclamò lui ridacchiando -Mangi più di me!-.
-Ma io devo crescere!- ribatté la piccola simulando un pugno sulla pancia del killer -Quindi devo mangiare tanto!-.
-Sì, ho capito- fece il ragazzo accarezzandola sulla testa -Vedrò che posso fare-.
La vecchia casa in cui si rifugiavano, abbandonata e vuota da chissà quanti anni, giaceva su una piccola collina non lontana dalla periferia di una città piuttosto grande. Era un luogo molto tranquillo, e soprattutto nascosto dagli occhi indiscreti dei passanti; a renderla un nascondiglio perfetto, in particolare, erano i folti arbusti che la circondavano, rendendola pressoché invisibile dalla strada che passava lì vicino.
La casa si alzava su due piani, e nonostante fosse molto vecchia e malmessa, la struttura era piuttosto solida. I mobili erano pochi e quasi tutti in pessime condizioni, ma tanto nessuno di questi veniva utilizzato. Jeff aveva lasciato a Sally la stanza migliore, che pareva essere la meno fredda e la più sicura; aveva insistito molto per convincere la bambina a dormire da sola, visto che nel letto con sé proprio non ce la voleva. Lui dormiva nel salotto, dove aveva trovato ciò che restava di un vecchio divano sfondato; per lui non era affatto un problema, visto che aveva vissuto tutta la vita come un cane randagio.
Tutto sommato non stavano male, in quella catapecchia; anche la piccola Sally, che nei primi tempi aveva fatto fatica ad abituarsi, adesso sembrava molto più serena.
-Esco, tu aspettami quì come sempre- disse Jeff, salutando la bambina con un cenno della mano.
-Ma volevo andare a giocare nel bosco!- si lamentò lei.
-Aspetta il mio ritorno- ripeté lui -Niente storie-.
Sally emise un sonoro sbuffo ed annuì, per poi rimettersi a disegnare. Quello che si era instaurato tra loro due era un rapporto strano; per la bambina Jeff era tutto quanto, ma non si poteva certo dire il contrario. Per il killer lei era perlopiù un peso, una palla al piede che era costretto a portarsi dietro; tuttavia, nonostante le apparenze, anche da parte sua c'era molto affetto.
Jeff uscì dalla porta e la richiuse malamente, per poi sospirare e riempirsi le narici d'aria fresca. Erano passati due mesi dalla fine della guerra, e non c'era stato giorno in cui non avesse pensato a Toby.

Che guerra sia 2 Where stories live. Discover now