CAPITOLO TERZO - parte 1

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Jeff restò immobile a fissare quei due individui con il fiato sospeso. Era tutto così confuso ed irreale, che neanche riusciva a capire se lo stessero prendendo in giro oppure no.
Quelle parole continuavano a ripetersi all'infinito nella sua mente.
Messa in scena.
Messa in scena.
Messa in scena.
Come poteva essere vero? Slenderman aveva messo su una specie di teatrino?
No. Le cose non stavano così e lui lo sapeva bene; la guerra era stata reale, e lui c'era stato dentro. La gente era morta davvero; Toby, Kagekao e tutti gli altri vi avevano rimesso la vita. Non poteva trattarsi di una semplice messa in scena; era impossibile.
Inoltre, se anche fosse, che motivo avrebbe mai avuto Slenderman di organizzare tutto ciò?
-Non dici nulla, Jeff the killer?- lo pizzicò il ragazzo in maschera, ridacchiando -Sei talmente scioccato da aver perso la lingua?-.
Jeff si voltò verso di lui e scosse il capo. -Non è come dite voi-.
-E perché mai?- chiese il il tipo coperto dal passamontagna.
Il moro strinse le mandibole ed intrecciò le dita della mano libera con gesti nervosi. -Sono morti in tanti. Io ero là, nel mezzo di quella stupida guerra, e so per certo che non si trattava di una messa in scena-.
-Forse mi sono espresso male- disse ancora l'altro -Intendo dire che le finalità della guerra non erano quelle che tutti credevate... L'Operatore non voleva constatare quale tra voi fosse il suo "figlio" più degno...-.
-E allora quale credi fosse lo scopo?!- grugnì il killer.
-È questo il punto. Non lo sappiamo, ma lo scopriremo-.
Jeff scosse energicamente il capo e sospirò. -In ogni caso non mi interessa, perché quel mostro maledetto è morto. Quindi andatevene, e non torn...-.
-Ti sbagli- lo interruppe il ragazzo in maschera -L'Operatore non è morto-.
Quella frase causò al moro un brivido lungo la schiena, che scosse interamente il suo corpo. Poteva anche tollerare l'esistenza di quei due, ma Slenderman.... No.
Non poteva accettare che fosse ancora vivo; non poteva. Toby era morto per uccidere quel mostro, così come Kagekao. Non poteva pensare che il loro sacrificio fosse stato vano.
-Io... L'ho visto morire- farfugliò incurante del fatto che la sua voce tremava -È morto davanti ai miei occhi...-.
Il ragazzo in maschera intrecciò le braccia sul petto. -Sono davvero spiacente di doverti informare che l'Operatore è pressoché immortale. La sua forza va ben oltre l'immaginabile, quindi dubito che tu o quella bambina abbiate avuto la forza necessaria ad eliminarlo-. Sistemò la maschera con la mano sinistra e disse: -Inoltre, pensi che potrebbe essere stato così stupido da fornire una semplice bambina, o chiunque altro, di un potere maggiore del suo? .... Ma fammi il piacere...-.
-Ok, ok- farfugliò Jeff strofinandosi le mani sulle guance -Allora mi state dicendo che Slenderman è vivo... E...-.
-Jeff- intervenne il ragazzo con il passamontagna -Noi due siamo i suoi Proxy.... Diciamo che lavoriamo per Slenderman, in un certo senso-.
Il moro restò il silenzio, ad ascoltare il resto. La sua mente era in subbuglio.
-So che sei stato amico di Toby-.
A quel punto il killer alzò la testa. -Sì- si limitò a dire.
-Lui era un apprendista Proxy, ecco perché aveva avuto molti più contatti con il capo rispetto alle altre creepypasta-. Il ragazzo infilò le mani nelle tasche dei pantaloni e continuò. -Ciò che voglio dirti è che noi abbiamo una simbiosi speciale con Slenderman... Ed è proprio per questo che siamo quasi certi che non sia morto-.
-Okay...- fece Jeff cercando di riordinare i pensieri -E quindi? Cosa volete da me?-.
-Beh, c'è qualcosa che non va- intervenne il ragazzo in maschera, in tono calmo. -Vedi, il fatto è che dalla fine della guerra non si è fatto più sentire... Noi due siamo diventati cani randagi, in cerca del nostro padrone.... Ma è come se lui stesso non volesse farsi trovare-.

Che guerra sia 2 Where stories live. Discover now