CAPITOLO DICIANNOVESIMO - parte 1

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Seedeater si lanciò ferocemente su Dina, senza neanche darle il tempo di pensare. Con le fauci spalancate afferrò il suo braccio sinistro e conficcò i propri denti aguzzi nella sua carne, costringendola ad emettere un sonoro grido di dolore.
La bestia sollevò poi uno dei suoi possenti arti, e la sbatté violentemente a terra per poi bloccarla. Spalancò nuovamente la bocca, e pochi attimi prima che potesse morderla per la seconda volta venne improvvisamente colpito da dietro. Sentì dolore, ed istintivamente mollò la presa sulla propria preda e si voltò.
Jeff, con i nervi tesi ed un'espressione decisa sul volto, era scattato verso di lui ed aveva conficcato la lama del coltello nel suo fianco, squarciando quella pelle dura con una facilità inaspettata. Il ragazzo estrasse l'arma; dalla ferita aperta, adesso, usciva fuori una sostanza molto simile al sangue, ma dalla colorazione decisamente più scura.
Seedeater ruggì, e concentrò l'attenzione su di lui; ancorandosi saldamente al terreno con le zampe posteriori, sollevò quelle anteriori e tentò di colpirlo con gli artigli; Jeff, tuttavia, fu abbastanza veloce da schivare l'attacco ed avvicinarsi di qualche metro a Dina.
-Stai bene?- gridò.
La ragazza era ancora distesa a terra; si issò sulla schiena emettendo un gemito di dolore, poi saltò in piedi dimostrano che le sue condizioni fisiche non erano preoccupanti. -Sì!- esordì decisa -Sto bene-. Non disse che le ferite che riportava sul braccio sembravano molto profonde, e che le facevano davvero male; in quel momento, il problema più grande non era di certo questo.
Seedeater si lanciò ancora in avanti, riuscendo questa volta a colpire Jeff; seppur non lo morse, afferrò un lembo della sua felpa con le fauci e questo bastò per permettergli di spingerlo a terra. Premette poi una delle sue zampe sul petto del ragazzo, schiacciandolo contro la terra fredda.
Questa volta fu Dina ad intervenire in suo soccorso, riuscendo finalmente a ghermire la sua spada come si deve; attaccò la bestia conficcando la punta nel suo fianco, ma si rese conto che quella pelle era davvero molto dura da scalfire. La ferita che riuscì a procurargli era molto superficiale, poco più di un graffio.
Tentò di colpirlo ancora, sperando di riuscire almeno a liberare Jeff dalla sua presa attirando la sua attenzione; gridò, e sferrò il colpo più forte che le riuscì.  La lama della sua spada, questa volta, riuscì a ferire la bestia sulla schiena.
-Jeff!- gridò poi -Resisti!-.
Come previsto il ragazzo, approfittando di un calo di concentrazione del mostro, riuscì a sfuggire alla sua presa rotolando via di lato; saltò in piedi agilmente e recuperò il coltello, che giaceva a terra. Nel frattempo, Dina aveva sferrato ancora un altro colpo.
Ormai sanguinante, il mostro fece un balzo indietro, con l'intento di allontanarsi dai nemici. Corse via, poi si fermò con le quattro zampe ben salde sul terreno e la testa bassa; e lì rimase immobile per qualche secondo, come se stesse pensando. Poi, tutto d'un tratto, tornò all'attacco: scattò in una veloce corsa dritto in direzione di Jeff.
Ad ogni suo passo, il terreno tremava. Sembrava ancora più deciso ed arrabbiato di prima.
Quando fu a meno di un metro di distanza dal ragazzo, sollevò gli arti e mise in mostra la sua brillante fila di artigli ricurvi che avrebbero fatto venire i brividi a chiunque. Jeff si protesse con l'ausilio del coltello, con il quale ferì la bestia sul volto, poi schivò l'attacco con una mossa agile. Si aspettava una reazione violenta da parte della bestia, e per questo sgusciò subito via di lato; il mostro, tuttavia, non lo seguì. Al contrario, rimase immobile, ancora con la zampa sollevata, come se fosse improvvisamente diventato di pietra.
Il killer aggrottò lo fronte ed approfittò della situazione per riprendere fiato, senza però mai staccare gli occhi dal nemico. Non capiva che cosa stesse accadendo a quel maledetto animale, ma osservando meglio poté dare risposta alle sue domande.
C'erano quatto o cinque fili dorati, conficcati nella sua schiena.
Puppeteer.
Dove diavolo era stato, tutto il tempo?
Il killer lo cercò con lo sguardo, e lo vide; nascosto tra gli alberi, con le dita sollevate e lo sguardo palesemente divertito. -Non ci voleva molto, no?- esclamò.
Jeff strinse i denti, e venne pervaso dalla rabbia. -Perché hai aspettato tanto, eh?!- gridò annaspando -Se potevi fermarlo con così poco, perché non l'hai fatto subito?-.
Il burattinaio si avvicinò a passo lento, con il solito ghigno odioso sulle labbra. -Diciamo che ho approfittato per... Testare la vostra forza. E tutto sommato non siete così male, anche se vi manca la tecnica-. Indicò Seedeater con un dito; la bestia feroce, adesso, era tornata a comportarsi come un cagnolino.
-Sarà sufficiente tenerlo a bada fino a che non saremo portati via da qui-.

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