CAPITOLO DICIOTTESIMO - parte 1

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-Voglio evitare fraintendimenti e situazioni scomode- affermò Jeff, guardando con aria seria il burattinaio. Quest'ultimo, in piedi davanti a lui, lo ascoltava con un odioso accenno di sorriso sulle labbra.
-Quindi...- continuò il killer -Ho delle regole da dettare-. Si passò una mano sulla bocca, coprendo per qualche istante parte della cicatrice che decorava il suo volto.
Il burattinaio annuì divertito. -Bene... Sentiamo-.
-Regola numero uno- esclamò l'altro con decisione -Non avvicinarti mai troppo a me, o a lei- disse indicando Dina con un cenno della mano. Lei lo guardava con occhi attenti, senza però dire nulla; la sua grande spada, adesso, era stretta in un laccio di cuoio che la ancorava alla sua schiena.
-Regola numero due... Non prendere iniziative senza consultarci-.
Pupp emise una lieve risatina, coprendosi la bocca con le mani. -Scusa.. Scusa... Continua- esclamò poi.
Jeff lo guardò truce e scosse il capo con aria irritata, prima di continuare a parlare. -Regola numero tre: dovrai condividere con noi qualunque informazione utile tu disponga, riguardo ai nemici-.
-Questa è facile- esclamò il burattinaio -Inizio subito: siamo nel bosco di Seedeater-.
Dina inarcò le sopracciglia. -Davvero?- disse con aria preoccupata -Ne sei sicuro?-.
-Ovvio che sì- rispose l'altro, sfoggiando un finto sorriso amichevole. -Ma non avete nulla di cui preoccuparvi, siccome ci sono io ad aiutarvi-. Fece un giro su sé stesso per scrutare l'ambiente attorno con più attenzione, poi si rivolse nuovamente agli altri. -E se mister sorriso finto non ha nessun'altra imposizione da darmi, direi che possiamo incamminarci-. La sua voce era pungente, irritante; ed il suo atteggiamento, era quello tipico di un individuo in cerca di guai. La sicurezza che aveva in sé stesso, tuttavia, era percepibile da chiunque: era conscio del fatto di essere molto più forte di loro.
Jeff annuì vagamente. -Sì... Andiamo- si limitò a dire, stringendo i pugni per reprimere la rabbia.
Si incamminarono senza fretta, calpestando i ciuffi d'erba verde che erano cresciuti a terra ricoprendo quello che, forse molto tempo prima, sembrava essere stato un viottolo o addirittura una via. Attraversava il bosco in orizzontale, circondato da entrambi i lati da grossi alberi verdi; alcuni di questi, molto più bassi e anelli, avevano iniziato a crescere anche nel mezzo del sentiero ormai del tutto inutilizzato.
Pupp apriva la fila, con la sua camminata decisa e spavalda, seguito dal Jeff e Dina che camminavano l'uno affianco all'altra.
-È una bestiaccia molto istintiva- iniziò a spiegare il primo, senza voltarsi indietro -Ed è maledettamente veloce... Ho già avuto uno scontro con lui, una volta-.
-Quindi... È un animale?- chiese Jeff, continuando a guardarsi intorno con la massima attenzione. Dina si voltò per un attimo verso di lui, e gli fece un sorriso.
-Qualcosa del genere- rispose il burattinaio -Come The Rake... Può essere definito animale?-.
Il killer fece spallucce. -Forse... E che aspetto ha?-.
L'altro ridacchiò sotto ai baffi. -Tutto quello che ti serve sapere è che la bestiaccia corre come una gazzella, azzanna le prede come un leone, e si arrampica sugli alberi come fosse una scimmia... Sostanzialmente, è abile in tutto. Il suo punto debole è il fatto che, come tutti gli animali, agisce d'istinto-. Si voltò indietro e sorrise in modo strano. -La nostra migliore arma contro di lui sarà la furbizia-.
Jeff annuì, ed aumento progressivamente il passo. Nonostante lo scetticismo e la scarsa stima che provava nei confronti di quell'individuo, era allo stesso tempo rassicurante averlo nel gruppo. Si chiedeva quali fossero i suoi poteri, ed in quale occasione li avrebbe sfoggiati; sperava solo di non pentirsi di aver scelto di fidarsi di lui.
Il silenzio piacevole e fiabesco che avvolgeva quel bosco, d'un tratto, fu bruscamente interrotto da quello che pareva essere stato un grido. Un grido forte, profondo, animalesco, che si propagò nell'aria facendo eco un paio di volte.
Quel suono raccapricciante fu seguito, subito dopo, da un secondo rumore: quello di rami che si spezzavano.
Il gruppo si mise sull'attenti, e tutti iniziarono a guardarsi intorno nel tentativo di capire da quale direzione provenissero quei suoni, resi confusi dall'eco e dal fruscio del vento tra le foglie.
Jeff si girò indietro con un balzo, e lo vide: un essere piumato dall'aspetto impotente avanzava verso di loro rapidamente, saltando da un albero all'altro senza alcuna difficoltà. I suoi artigli affilati scavavano solchi nel legno dei tronchi, mentre la sua pelliccia di piume scure ondeggiava ad ogni movimento.
-È lui! Seedeater!- gridò Dina, indietreggiando.

Che guerra sia 2 Where stories live. Discover now