CAPITOLO VENTIQUATTRESIMO - parte 2

486 65 24
                                    

I corpi dondolavano in modo appena percettibile, appesi da alcune corde legate attorno ai loro busti.
Il respiro di Jeff si fece pesate. Scorreva gli occhi su quelle figure sospese a mezz'aria davanti a lui, e le riconobbe tutte quante.
-L'avrai già capito ma...- esclamò Jason, posizionandosi nel suo campo visivo -Queste sono tutte le persone che, in un modo o nell'altro, sono morte a causa tua-.
L'atmosfera si fece pesante, e la stanza cadde in un improvviso terribile silenzio. Un silenzio così forte da spaccare i timpani.
Infondo a sinistra, le sue prime vittime: i corpi dei suoi genitori, e di suo fratello Liu. Poi, a seguire, ciò che restava di tutte le vittime innocenti a cui aveva strappato la vita durante la sua orribile carriera da killer: donne, uomini, bambini, tutti coloro che erano stati inermi vittime del suo coltello. Poi ancora, davanti a lui, pendeva il corpo immobile di Toby, ed al suo fianco quello di KageKao. La sua testa iniziò a girare, e dovette trattenere un conato di vomito. Ancora oltre, il piccolo corpo di Sally, con la testa piegata di lato ed i capelli che pendevano mollemente sulle sue gracili spalle. A seguire, a destra, l'orribile corpo di The Rake i cui lunghi artigli sfioravano il pavimento; poi ancora, a chiudere la fila, il cadavere di....
Una lacrima solcò il volto pallido del killer, che non riusciva più a smettere di tremate.
Il cadavere di Dina.
-Come puoi vedere, sono tutti in ottimo stato di conservazione- esclamò Jason, con entusiasmo. -Loro sono... Le mie meravigliose bambole-.
Jeff non capì da subito che cosa quel folle volesse dire, ma in un secondo momento, osservando meglio quei corpi senza vita, poté notare che c'era qualcosa di davvero orribile in loro. La pelle aveva un aspetto strano, molto rigido; non vi era alcuna traccia di decomposizione, nemmeno nei corpi più vecchi; ciò significava che erano stati probabilmente imbalsamati, o protetti da una qualche forma di magia esercitata da Jason. I loro occhi, erano stati sostituiti da sfere di vetro finemente realizzate per essere pressoché uguali a quelle originali, ed i loro vestiti ripuliti e cuciti laddove erano stati danneggiati.
Fu una scena davvero raccapricciante.
-Come ... Perché hai...- farfugliò il killer, distogliendo lo sguardo da quei corpi.
Jason sembrò davvero soddisfatto della reazione che aveva notificato nella sua vittima. -Vuoi sapere come ho fatto, o perché l'ho fatto?- domandò, ridacchiando.
Jeff indicò i cadaveri a sinistra allungando la mano, ma senza guardarli. -Come hai trovato quelli? Sono.... Molto vecchi... A malapena li ricordo...-.
-Oh, beh... Semplicemente sono andato sulle tue scene del crimine e li ho recuperati... Non è un lavoro poi tanto difficile-.
Il killer scosse la testa. -Ma è impossibile... Sono passati molti anni....-.
Jason sospirò. -E quindi? Davvero non capisci, Jeff?-. Scroccò le dita delle mani e sbatté le palpebre un paio di volte. -Semplicemente, io ti seguo da molto più tempo di quanto immagini-.
Quella frase colpì il ragazzo come una freccia che si conficca nel petto. Ciò significava che, per tutti quegli anni, quel pazzo lo aveva seguito con il fine di recuperare ogni cadavere?! Con quale scopo? E come aveva potuto agire con cotanta precisione da non farsi mai beccare una sola volta?!
-È... Impossibile...- farfugliò.
-Lo credi davvero? Eppure.... La mia collezione è proprio qui davanti a te-.
Jeff trattenne il fiato qualche istante, cercando di calmarsi. -Perché.... Perché l'hai fatto?-.
La risposta di Jason fu tanto ovvia quanto distruttiva. -Amo giocare con le persone, semplicemente. E tu... Tu sei stato il mio più grande divertimento, fino ad ora-.
Lo sguardo perso del ragazzo si fermò ancora una volta sul corpo di Dina, che giaceva immobile appeso infondo alla fila. Soltanto adesso ricordò che stava per seppellirlo, e che Pupp era rimasto accanto al cadavere mentre lui era intento a cercare una pala.
Ciò significava che... ?
-Cos'hai fatto a Puppeteer?!- esclamò, voltandosi verso Jason.

Che guerra sia 2 Where stories live. Discover now