Parte 4 - Molly

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Molly

''Signorina, si svegli, siamo arrivati.'' apro gli occhi e mi ritrovo un tipo a pochi passi da me, lo guardo con aria confusa.
''Scusa?'' chiedo.
''Siamo arrivati in Florida''. Mi guardo attorno e metto a fuoco la situazione.
Sono in aereo e siamo appena arrivati a destinazione ed io ho dormito per tutto il viaggio.
''Oh, grazie'' rispondo al tipo che mi ha svegliata.
Prendo il mio bagaglio a mano e scendo dall'aereo.
Fa un caldo terribile e questo posto è più grande del previsto.
Mi guardo intorno un po' smarrita e finalmente riesco a trovare i miei bagagli e ad uscire da questo aeroporto.
Ovviamente fuori è peggio che dentro, ci vorrà un eternità a capire che direzione prendere.
Tiro fuori la cartina e l'indirizzo appositamente scritti per me da mia mamma, compreso di percorso segnalato.
Sono talmente intenta a guarda una cartina che urto qualcosa, o meglio qualcuno.
Alzo lo sguardo e due occhi azzurri mi fissano, spaesati almeno quanto me.
''Scusa'' sussurro alla ragazza di fronte a me.
''Scusa tu, non ti ho proprio vista'' replica lei con aria di scuse.
Noto che ha anche lei una cartina tra le mani e la cosa mi fa sorridere.
Siamo esattamente nella stessa situazione.
''Dove sei diretta?'' chiedo con un sorriso indicando la cartina.
''Alla Estern University, ma non credevo fosse tanto complicato ambientarsi qui'' replica confusa mentre si guarda attorno.
''Bhe, magari potremmo provarci insieme. Anche io vado alla Estern da quest'anno e non ho idea di come arrivarci''
Sono davvero contenta di non dovermela sbrigare da sola, probabilmente ci avrei impiegato un'eternità, anche se lei non sembra più esperta di me.
Ma almeno non sarò sola.
''Sarebbe fantastico'' esclama sorridendo. ''Comunque io sono Stephanie, ma preferisco Steph'' continua dandomi la mano.
''Io sono Molly'' replico con un sorriso.
Sembra una ragazza davvero simpatica, penso proprio che andremo d'accordo.
Osserviamo le nostre cartine per un po' e valutiamo se sia il caso di andare a prendere la metro o un pullman.
Alla fine arriviamo entrambe alla conclusione che la soluzione migliore è chiamare un taxi.
Raggiungiamo un marciapiede e dopo svariati tentativi un taxi si ferma.
L' autista scende e molto gentilmente ci aiuta a caricare le nostre cose; una volta salite in auto ci chiede.
''Dove andiamo ragazze?''
''Estern!'' rispondiamo entrambe e scoppiamo a ridere.
Penso proprio che questa ragazza sia assolutamente fantastica e non solo perché ci assomigliamo, ho solo voglia di conoscerla meglio e magari diventare amiche.
Impieghiamo poco a raggiungere il college e quando arriviamo inizio a pensare che le foto non gli rendano giustizia, è assolutamente molto meglio.
C' è un enorme edificio al centro di un grande prato fatto di mattono rossi e due edifici più piccoli ai lati, non molto distanti dal principale.
Ci sono centinaia di studente in giro e sembrano tutti molto sereni.
''Io devo andare in segreteria'' esclamo ''ho bisogno di avere la chiava della mia stanza in dormitorio''
''Oh, io ho già la mia. Quindi penso che andrò direttamente lì. Magari possiamo vederci dopo, mi lasci il tuo numero?'' chiede dandomi il suo cellulare.
Faccio lo stesso col mio e ci scambiamo i numeri prima di salutarci e di incamminarci ognuna nella propria direzione.
Direi che come primo giorno non è niente male, ho già conosciuto una ragazza e non è niente male.
Raggiungo la segreteria dopo aver chiesto informazioni ben due volte e finalmente ho la chiave della mia stanza tra le mani.
Mi incammino verso i dormitori e realizzo che questa struttura è troppo grande.
Attraverso i giardinetti e mi guardo bene intorno: ci sono studenti che salutano i proprio genitori con le lacrime agli occhi, altri che studiano e perfino qualcuno che gioca a baseball.
È un' atmosfera molto accogliente.
I miei pensieri vengono interrotti dal rombo di un auto.
Mi volto e vedo un auto correre veloce e con la musica a tutto volume verso quello che suppongo sia il parcheggio.
Ne scende un ragazzo dai capelli scuri che indossa un paio di occhiali da soli e che si comporta come se fosse chissà chi.
Odio le persone come lui, odio quelli che si credono superiori a tutti.
Per un attimo guarda nella mia direzione e mi rendo conto che lo sto fissando; distolgo subito l'attenzione e mi incammino verso i dormitori.
Secondo piano, corridoio C, stanza 303.
Prendo l'ascensore e raggiungo la mia nuova camera.
Alla porta sono già stati attaccati alcuni adesivi, segno che la mia nuova coinquilina è già qui così decido di bussare invece di usare la chiave.
Mi aprono poco dopo , la porta si spalanca e dalla stanza compare Steph.
''Cosa ci fai tu qui?'' esclamo sorpresa.
''È la mia stanza, cosa ci fai tu qui?'' replica altrettanto sorpresa.
''È anche la mia stanza!'' esclamo contenta.
Sono felice di essere capitata in camera con Steph, in realtà non potevo chiedere di meglio.
Mi fa cenno di entrare e la raggiungo dentro; la camera è davvero molto carina e più spaziosa rispetto a quanto immaginassi.
''Ho preso questo letto, se per te non è un problema'' dice indicando il letto più vicino alla porta.
''No, va bene così.'' replico.
''Sai sono contenta di essere capitata in camere con te, temevo di capitare con qualche snob'' confessa ridendo.
''Beh, anche io'' replico sorridendo.
''Ti va di venire a fare un giro del campus con me? Mio cugino si è offerto di farmi da guida, lui ha iniziato a studiare qui l'anno scorso, te lo presento.''
''Certo, mi sembra un'ottima idea'' rispondo.
Inizio a sistemare le mie cose prima che il cugino di Steph ci raggiunga poi prendo il cellulare per chiamare Taylor.

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