Parte 61 - Molly

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C'è qualcuna che abita nelle zone colpite dal terremoto? Come state?
Vi sono vicina❤️
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Molly

Non era così che me l'ero immaginata questa giornata. Non mi sarei mai aspettata una cosa del genere dal padre di Micha; come può un padre nascondere una cosa del genere a suo figlio? E per così tanto tempo. Micha non meritava una cosa del genere, non adesso che stava iniziando ad aprire il suo cuore.
Ho visto un velo gelido ricoprire i suoi occhi mentre mi parlava, non era la stessa persona di qualche ora prima, non era lo stesso ragazzo che ho conosciuto io.
Era qualcuno di completamente diverso, irriconoscibile.
Le sue parole hanno fatto male, come tante lame, si sono infilate dentro di me, lacerandomi la pelle e faceva male, molto più di quanto non riuscissi a sopportare.
Certo volte, le parole sono in grado di uccidere, più dei gesti e, le sue, mi hanno distrutta.

Micha è uscito da questa stanza da ormai qualche ora, non so dove sia finito e non ho il coraggio di chiamarlo. Sono preoccupata per lui, nelle condizioni in cui era sarebbe stato in grado di fare qualsiasi cosa ma, sono abbastanza sicura che sarà in grado di tornare a casa tutto intero.
Questa casa inizia a starmi stretta senza lui, senza il suo calore, il suo affetto. Senza la sua presenza sembra tutto così vuoto, tutto privo di senso. Mi guardo intorno perdendomi nei ricordi legati alla sua infanzia, pochissime foto coi genitori, tante con Beth e qualche amico; non deve essere stato per niente facile per lui.
Mi concentro suo ogni cosa in questa stanza, pur di non pensare a lui, pur di non pensare alle sue parole, al modo in cui le ha dette, come se volesse ferirmi. Come pallottole sparate con lo scopo di ferire.
Cerco di convincermi che erano parole mosse dalla rabbia del momento, da un dolore nuovo, insopportabile; straziante. Un dolore che probabilmente non è in grado di gestire, non da solo.
E anche adesso, nonostante tutto, vorrei essere al suo fianco.

Sono stesa a fissare il soffitto da quella che mi sembra un'eternità; mi volto a fissare la sveglia: sono le quattro del mattino e di Micha non c'è ancora traccia. Per una volta, decido di mettere da parte l'orgoglio; afferro il cellulare e digito un messaggio.
<Dove sei?>
Nessuna risposta.
Pochi minuti dopo sento una serie di rumori provenire dalle scale; mi alzo istintivamente ed esco nel corridoio ritrovandomi di fronte ad un Micha completamente ubriaco che riesce a stento a reggersi in piedi. La voglia che ho di salvarlo prende il sopravvento su ogni altra emozione.
Corro verso di lui e lo afferro aiutandolo ad arrivare in camera.
''Dove sei stato?'', provo a chiedere. Non mi aspetto che mi risponda, non nelle sue condizioni.
''Hai sentito la mia mancanza?'', replica avvicinandosi alle mie labbra. Una puzza di vodka mi invade, deve averne bevuta davvero parecchia a sentire l'odore che emana.
''Vieni qui che rimediamo subito'', aggiunge mentre avvicina le sue labbra alle mie. Lascio che mi baci per qualche istante per poi allontanarlo da me.
''Okay, adesso basta. È ora di dormire'', dico mentre lo spingo verso il letto; quando ci cade sopra mi tira giù con sè.
''Micha smettila''
Si tira su bloccandomi sotto di lui col suo peso, non riesco a vedere null'altro che i suoi occhi iniettati di sangue, per la prima volta da quando ci conosciamo, ho paura di lui; di quello che potrebbe fare.
Le sua mani iniziano a vagare sul mio corpo in un modo brusco, ben diverso dal suo solito. Sono mani che non chiedono, che pretendono. Mani invadenti, che non lasciano spazio per opporsi.
''Micha basta!''. Cerco di allontanarlo da me ma non ci riesco. Il peso del suo corpo mi impedisce di scappare.
''Oh, andiamo che ti piace''
Cerca con insistenza di baciarmi mentre tenta, in modo goffo, di togliermi i vestiti di dosso.
Sento gli occhi iniziare ad inumidirmi; provo ad opporre resistenza a questo ragazzo che ormai mi sembra di non conoscere più. Fa dannatamente male.
Il modo brusco con cui mi tocca, il modo in cui mi guarda; ben diverso dal suo solito. La sua presa è ferma, il suo sguardo privo di alcun sentimento.
Sembra non abbia alcuna intenzione di fermarsi nonostante io non voglia stare con lui nelle condizioni in cui è.
Quando le lacrime iniziano a scorrere e la mia maglia è ormai sgualcita, Micha si blocca di colpo.
Si stacca da me e, improvvisamente, ritorna alla realtà.
''Molly io...''
Lo spingo via da me con tutta la forza che mi rimane. Se prima ero preoccupata per lui e volevo stargli accanto, adesso provo solo rabbia. Per il modo con cui ha scelto di affrontare la situazione, per non essersi fidato di me. Per essere scappato appena ne ha avuto l'occasione.
Micha non si è fidato di me, non si è fidato dal nostro amore e adesso, sono io a non fidarmi più di lui.
''Lasciami''
Esco da quella stanza sbattendomi la porta alle spalle. Micha mi raggiunge poco dopo; puzza ancora di alcol ma sembra essersi, almeno in parte, ripreso dalla sbronza, o almeno abbastanza da capire quello che stava per fare.
''Scusa, non so cosa mi sia preso. Mi dispiace, scusa''
''Sta' zitto!'', lo interrompo prima che possa continuare a dire altro. ''E lasciami in pace''.
Apro la porta di casa sua e percosso il suo giardino piangendo finchè, una volta fuori, mi accascio sul marciapiede. Digito il numero di Steph e aspetto che mi risponda.
Ci sono limiti che non andrebbero superati, gesti che non andrebbero mai fatti e parole che non andrebbero mai dette e Micha ha fatto tutto ciò in poco tempo lasciandomi distrutta.

Non è vero che un cuore che ha sofferto non può farlo ancora; il mio continua a sanguinare da una ferita che non si era ancora rimarginata.

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spazio autrice
non mi odiate!
ma qui le cose si mettono maleeee! :(

comunque, volevo ringraziarvi per tutti i commenti al capitolo precedente: Li ho letti tutti! E adoro quando scrivete quei commenti lunghiii 😍😍😍

dato che questa storia sta quasi per finire, vi aspetto nelle altre mie storie
'MY DJ'
e
'UNA BREVE STORIA D'AMORE'
grazie, di tutto❤️

Da quando ti ho incontratoWhere stories live. Discover now