Parte 17 - Micha

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Micha

Molly parla come se sapesse cosa significhi essere figlio di Ethan Efron!
Come se sapesse cosa significhi ricevere le pressioni di quanti si aspettano che tu abbia lo stesso successo di tuo padre.
Quando l'ultima cosa che voglio è seguire le sue orme.
La lascio nel parcheggio da sola e mi dirigo a passo svelto in aula, non ho voglia di parlarle, è solo l'ennesima persona che giudica senza sapere.
Come se i soldi ti rendessero la vita facile.
Mi siedo in un banco vuoto infondo all'aula e noto una biondina che mi fissa.
Non è tanto male, è formosa e ha le curve al punto giusto.
Cerco di guardarla, per concentrarmi su di lei ma è come se ovunque guardassi vedessi quei dannati occhi verdi, sempre pronti a giudicarmi.
Come se sentissi la sua voce farmi la predica.
Mi volto a guardare alla lavagna, provo a convincermi che la storia degli Stati Uniti sia più interessante di quella che vorrei vivere con Molly.
Ma ogni parola, ogni frase mi riportano alla mente con lei, o forse sono solo i sensi di colpa che ho per essermi comportato come un coglione.
La conosco da così poco eppure ne ho già combinate abbasta.
Mi pento del mio comportamento, ma adesso è impossibile tornare indietro per rimediare.
Magari potrei comprarle delle rose, come faceva sempre mio padre con mia madre, ma io non sono lui e l'idea delle rose è ridicola.
Decido che quello che posso fare è convincerla a venire a pranzo con me in qualche ristorante in centro e magari fami perdonare con una buona torta.
Poco prima che la lezione finisca mi precipito fuori per raggiungere la classe in cui Molly ha lezione.
Mi fermo poco distante dalla porta e fisso i ragazzi uscire dall'aula uno ad uno finchè non la individuo.
È sempre bellissima con quei modi di fare da ragazzina e lo sguardo sempre altrove.
Si ferma a parlare con un ragazzo, la rabbia inizia ad impossessarsi di me e inizio a fissarla male, spero che mi noti e mandi via quel coglione prima che intervenga io.
Trattengo l'istinto di sbatterlo contro il muro e mi sporgo in avanti per sentire che cosa si stanno dicendo.
''Ci vediamo domani alle 7.30'' la sento affermare prima che, con passo svelto e deciso, mi supera e va via.
Rimango immobile per alcuni secondi fissando il tipo con cui parlava mentre se la ride con un amico.
Non ci penso due volte e scatto nella sua direzione afferrandolo per il colletto della polo e sbattendolo contro il muro.
Mi fissa con uno sguardo da cucciolo indifeso, probabilmente non se l'aspettava.
''Devi stare lontano da lei! Hai capito?" dico con un tono minaccioso.
''E tu chi saresti?'' chiede con un tono di sfida.
Lo stringo più forte e lo sbatto ancora una volta con la testa contro il muro.
''Non sono affari tuoi! Meglio per te se le stai lontana!''
Gli do un leggero pugno nello stomaco e mi allontano.
Bene, direi che non si azzarderà ad uscire con lei.

Il resto delle lezioni passa tranquillamente, quando arrivo in mensa mi siedo vicino a Thomas e ad alcuni ragazzi.
''Loro sono Trenton e Jacob'' dice il mio amico appena mi avvicino.
Saluto entrambi e mi siedo.
''Allora, sapevi che due si sono azzuffati fuori all'aula di letteratura?'' esclama uno di quelli.
E capisco che si riferiscono alla mia piccola zuffa.
''Certo, ero io.'' esclamo non curante delle loro facce sbalordite mentre continuo a mangiare.
''Cosa? Perché?'' chiede divertito Jacob.
''Un tipo infastidiva una ragazza, gli ho solo consigliato di lasciarla in pace, ma niente di che.'' replico.
Continuano a farmi domande, la notizia si è diffusa velocemente e ha assunto caratteri poco reali.
Quando ha detto perfino che gli ho rotto la testa e l'altro è finito in ospedale; incredibile quando la gente sia pettegola e quando presto facciamo ad inventarsi le cose.
''Beh, io vado a lezione, ci vediamo dopo.'' Esclamo salutando tutti.
L'ultima lezione della giornata è letteratura inglese, una delle lezioni che ho in comune con Molly.
Quando entro in aula lei è già seduta in prima fila e ha tirato fuori i suoi quaderni e libri; tipico.
Prendo posto accanto a lei e la fisso per un po' sperando che mi rivolga la parola.
Niente, non mi degna di uno sguardo per tutta l'ora, nemmeno un cenno.
Non so proprio comportarmi con questa ragazza.
Ha accettato di uscire con un altro e adesso fa pure l'arrabbiata?
Che faccia tosta.

Quando il professore annuncia la fine della lezione, Molly scatta via come una molla, come se non vedesse l'ora di allontanarsi da me.
Ma io sono più veloce e la raggiungo costringendola a girarsi verso di me.
''Ehi aspetta'' dico mantenendo un tono calmo e gentile.
''Che vuoi?'' chiede spazientita.
Altre ragazze sarebbero contente delle mie attenzioni, a lei invece sembrano dare fastidio.
''Volevo solo chiederti scusa per prima!'' esclamo esasperato.
''Si, in realtà ti sei comportato da vero cretino!''
''Oh certo, non sono io quello che accetta di uscire col primo che capita!'' dico in tono accusatorio.
''Fatti gli affari tuoi!''
''Tu sei affar mio!'' replico fissandola negli occhi.
''Ho un ragazzo!'' dice usando un tono di superiorità. Ma non le credo, non posso crederle.
''Si, ed io sono Brad Pitt!'' replico ridendo, ma ovviamente la battuta su di lei ha un effetto contrario.
''Idiota!'' replica con tono furioso spingendomi via mentre si incammina verso l'uscita.
Appena si allontana la bionda di qualche lezione fa mi si para davanti.
Oh, fanculo Molly e tutte le sue complicazioni.
Rivolgo uno sguardo seducente a questa ragazza e la porto via con me.

Da quando ti ho incontratoWhere stories live. Discover now