Parte 64 - Micha

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Micha

Maledizione. Me la sono lasciata scappare un'altra volta, ultimamente non riesco proprio a farne una buona; casini su casini e, la cosa peggiore, è che ogni volta finisco per far allontanare Molly.
Non ne posso più di tutto questo tira e molla, ho bisogno di lei molto più di quanto avessi mai immaginato.
Quando lei è con me, posso fare a meno di tutte quelle stronzate che prima consideravo indispensabili, quando sto con lei mi sento completo, una persona nuova, diversa. Sento finalmente di aver trovato il posto giusto e mi sento talmente impotente, perché non riesco, nonostante mi sforzi, a farle capire quanto la sua presenza, nella mia vita, mi è indispensabile per stare completamente bene.
Questa stupida festa, piena di gente di cui a malapena so il nome, piena di alcol e cose a cui prima non avrei saputo rinunciare; inizia a sembrarmi vuota, senza senso. Non riesco a trovare un valido motivo per restare, ora che lei non c'è.

Rientro dentro cercando di evitare, almeno per quanto posso, questa gente. Proprio non capisco come faceva a piacermi stare in luoghi come questo.
Quella ragazza ha davvero cambiato la mia vita.
Trovo Steph e Tyler in un angolo della sala appartati, lontano dal caos della pista da ballo.
"Non è andata molto bene, vero?", chiede Tyler. Conosce già la riposta, evidentemente il mio volto parla da sè, per cui, mi limito ad annuire.
"Penso che me ne tornerò a casa, l'unica ragione per cui volevo rimanere è appena andata via", affermo.
"Certo, ma non fare cazzate", replica il mio amico.
Sa che è molto semplice, quando sono in situazioni come questa, che mi cacci nei guai ritrovandomi in situazioni assurde.
Mi allontano ma vengo affiancato poco dopo da Steph.
"Lasciale del tempo, presto si renderà conto di quello che sta perdendo", dice facendomi l'occhiolino.
"Magari domani mattina potresti passare in dormitorio, abbiamo la mattinata libera, ma non dire che te l'ho detto io!", aggiunge sorridendomi. Ricambio il gesto prima di voltarmi e proseguire sulla mia strada.
Steph, quando vuole, sa essere davvero molto utile.

Esco e mi incammino verso il mio appartamento; sono tentato dall'andare diritto nel suo dormitorio ma decido di seguire il consiglio di Steph. Ho aspettato un mese intero per lei, una notte in più non è nulla in confronto e inoltre posso sfruttare il tempo per preparare un discorsetto coi fiocchi per domani.
Ritornare in quest'appartamento fa ancora uno strano effetto, ci sono troppi ricordi legati a lei, troppi attimi che vorrei rivivere ancora e ancora...
Tutto sembra avere un aspetto più cupo, come se la sua sola presenza portasse luce nella mia vita.
Faccio una doccia al volo prima di infilarmi il pigiama e nascondermi sotto le coperte; ultimamente, dormire, è la parte che preferisco.
Tutto il dolore scompare lasciando spazio ai sogni e, nella maggior parte di essi, io sono ancora felice, con lei.

Il mattino dopo mi sveglio di buon'ora. Sono le undici ma, rispetto ai miei standard, direi che è piuttosto presto.
Mi vesto e vado in cucina, ho bisogno di un caffè per mettermi in forma e svegliarmi completamente; questo potrebbe essere un grande giorno!
Quando entro, Steph è intenta a bere un bicchiere d'acqua.
"Che ci fai in piedi a quest'ora? Credevo foste tornati tardi ieri sera", le dico.
"Credo di aver bevuto troppo ieri sera e farlo mi toglie il sonno, penso sia una specie di punizione", dice poi, dopo aver bevuto un altro sorso, aggiunge: "Tu stai andando da Molly?"
"Si" replico annuendo.
"Beh, buona fortuna, ti servirà. Ma, posso sapere cosa hai fatto ieri sera per farla scappare via? Non è nemmeno passata a salutarmi tanto andava di fretta"
"Una tipa, ieri sera, mi si è buttata addosso. Ha cercato di baciarmi, ma l'ho spinta via appena le sue labbra hanno sfiorato le mie. Ma ovviamente, Molly si è voltata a guardarmi proprio in quel momento senza nemmeno darmi modo di spiegare", le spiego.
"Beh, sei davvero sfigato"
Detto ciò, prendo il mio caffè ed esco.
Prima di andare al dormitorio passo dal fioraio, è la prima ragazza a cui regalo dei fiori e sono felice che sia così.
Passo anche dalla sua pasticceria preferita a prenderle qualche dolce, quelli che adora tanto.

Quando arrivo di fronte alla sua stanza ho un sorriso timido stampato sulle labbra e tanta speranza mi riempie il cuore, spero davvero che questa possa essere la volta buona, sono stufo di tutte queste stronzate.
Busso un paio di volta ma nessuno viene ad aprirmi.
"Molly, sono io. Per favore apri", dico un paio di volte.
"È inutile, non c'è", replica qualcuno alle mie spalle.
Harry.
"E fu che diavolo vuoi?", chiedo.
"Molly non c'è, l'ho accompagnata io stesso all'aeroporto. È evidente che non voglia vederti più", replica.
"Dove è andata?"
"Non sono cose che ti riguardano. Nulla di lei di riguarda più! Lasciala in pace, lascia che finalmente qualcuno che la ama veramente possa prendersi cura di lei senza farla soffrire!"
"Ah si? E questo qualcuno saresti tu?", replico con la voce alterata dalla rabbia.
"Si! E farai meglio a starle lontano"
"Senno?", chiedo avvicinandomi al suo volto. Pochi centimetri ci separano, mi basterebbe poco per prenderlo a pugni in questo momento.
"Dimmi dove è andata", replico ancora una volta.
"Fottiti"
In un attimo il mio avambraccio è premuto contro il suo collo in modo da tenerlo fermo vicino al muro.
Il cellulare mi vibra in tasca e, con la mano libera, visualizzo il messaggio appena arrivato.
Steph
<Molly è tornata a casa sua>
Mollo la presa su questo stupido idiota ma, prima di uscire, mi volto verso Harry.
"Ringrazia Steph, se non fossi suo cugino adesso ti ritroveresti con una mascella rotta"

Una volta fuori dal dormitorio mi rendo conto che ho due possibilità: la prima è seguire il cervello, lasciarla perdere e lasciare che ancora una volta, sia l'orgoglio a vincere. La seconda è seguire il cuore, prendere il primo aereo e raggiungerla.

Per la prima volta, decido di seguire la parte di me in grado di rendermi felice.

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Spazio autrice
Scusate se non aggiorno da un po', qualche giorno fa il mio coniglietto nano, dopo 9 anni, mi ha lasciata per raggiungere il Paradiso degli animali e niente, davvero non so che altro dire...

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