Parte 31 - Micha

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Quella mattina
Non ho chiuso occhio tutta la notte, il pensiero di Molly mi ha tenuto occupato tutto il tempo.
Alle sei del mattino decido di alzarmi dal letto in quanto realizzo che ormai, per me, non c' è più nessuna possibilità di dormire ancora un po'.
Sono più stanco di quanto non lo ero ieri sera e odio tutto quello che mi ritrovo intorno.
Il tavolo dove abbiamo pranzato ieri, tutto quello che abbiamo comprato al supermercato, odio perfino il letto in cui ho passato la notte, quello in cui era stesa lei prima di andarsene.
Questo appartamento inizia a soffocarmi, finché decido che è il momento di uscire così faccio una doccia al volo e mi metto al volante della stessa auto che ha guidato lei qualche giorno fa, per accompagnarmi a casa.
Mi metto in auto e senza rendermene conto accosto nel parcheggio di fronte al dormitorio di Molly; forse il mio inconscio vuole dirmi di non mollare, di continuare a lottare per lei.
Non so Molly come abbia intenzione di raggiungere gli uffici ma penso che un passaggio le farebbe molto comodo quindi decido di mettere da parte l'orgoglio e aspettare che si decida ad uscire.
Ho ancora la mia scusa per poterla vedere tutti i giorni ma non so se questo sia un bene oppure no, questo stage mi serviva per conquistarla ma ora non so più se ci siano speranze per noi.
Dopo mezz'ora vedo Molly uscire dai dormitori e senza rendermi conto di quello che faccia la raggiungo.

Sono riuscito a convincere Molly a venire con me, abbiamo parlato pochissimo e sono riuscito a mantenere le distanze da lei e a trovare il coraggio di dirle che possiamo restare amici.
Io non voglio essere suo amico, ma non voglio forzarla, non voglio che si allontani maggiormente da me.
Fingere che ieri sera non sia successo nulla, che lei non mi abbia spezzato il cuore, è stato più difficile del previsto ma alla fine ce l'ho fatta, anche se credo che se ne sia accorta ma è l'unico modo che ho per restarle vicino e siccome il mio stupido cuore ha deciso di non mollare, devo farcela.
Devo dimostrarmi forte e indifferente per non farla allontanare, per cercare di ristabilire un rapporto normale tra di noi, senza imbarazzo, solo noi due, come all'inizio.

Entriamo nell'imponente edificio, noto che Molly è un po' spaventata e ansiosa, probabilmente lo sarei anche io al posto suo.
''Sei pronta?'' le chiedo per rompere il silenzio.
''No'' piagnucola.
Le faccio un sorriso di incoraggiamento mentre andiamo verso gli ascensori.
Mi sento completamente a mio agio qui o semplicemente non mi importa niente di questo posto; spero che nessuno si lascia scappare nulla su mio padre; seppur la situazione con Molly non è delle migliori, non voglio che continui a peggiorare a causa delle mie bugie.
Arriviamo al primo piano e ci avviciniamo ad una segretaria, quella di mio padre.
''Buongiorno, siamo qui per lo stage. Siamo della Estern.'' dico mantenendo un tono e sguardo neutro.
''Oh si, tu devi essere Micha e tu Molly, giusto? Vi stavamo aspettando.'' fa un largo sorriso e mi viene quasi voglia di tirarle un pugno in faccia.
Il suo volto mi irrita e la sua vocina ancor di più.
''Seguitemi, il signor Efron vi riceverà a breve.'' dice indicando le poltrone dietro di noi.
Mi allontano dalla segretaria seguito da Molly e ci accomodiamo sulle poltroncine; Molly continua a torturarsi le mani e a guardarsi attorno spaesata.
Vorrei dirle di stare tranquilla, che è una ragazza fantastica e se ne accorgeranno tutti, vorrei rassicurarla dicendole che farò licenziare chiunque tenti di metterla in imbarazzo ma non lo faccio.
Non ci riesco.
Per quanto senta una stretta allo stomaco nel vederla così, non riesco a non pensare a quando è andata via chiudendosi quella dannata porta alle spalle.
Mi rivolge un sorriso che non ricambio e pochi minuti dopo la segretaria è di nuovo da noi.
''Venite.''
Ci alziamo allo stesso momento ed entriamo nell'ufficio di mio padre.
''Salve ragazzi.'' saluta entrambi stingendoci la mano e facendo un gesto verso le poltroncine dietro di noi.
Ci accomodiamo entrambi.
Molly continua a guardarsi attorno meravigliata e felice mentre io non posso fare a meno di sentirmi fuori luogo in quest'ufficio che conosco fin troppo bene.
''Tu devi essere Micha e tu Molly, giusto?'' chiede mentre legge qualcosa su un foglio.
È un bravo attore, questo devo ammetterlo.
''Si'' risponde Molly con un sorriso, finalmente inizia a rilassarsi.
''Per oggi non è prevista nessuna attività, solo la visita dell'edificio. Comunque da domani inizierete come prima cosa ad assistere la segretaria, almeno per capire come funzionano le cose qui. Poi continuerete con la valutazione delle bozze che ci arrivano. Se fate un buon lavoro, siamo anche disponibili ad assumervi alla fine dello stage.'' e mi rivolge una strana occhiata.
Aspetta da una vita di potermi vedere lavorare qui.
Intanto Molly sembra molto contenta di quella notizia, probabilmente è quello che sogna da una vita.
''È fantastico, è un'esperienza meravigliosa per me.'' esclama con un sorriso.
''Ne sono contenta, quello è Logan, sarà la vostra guida per oggi.'' dice indicando un ragazzo poco più grande di noi che sta entrando in ufficio.
Logan ci fa un cenno di saluto mentre si sofferma un po' troppo a guardare Molly.
Brutto stronzo, se continua così non arriverà a fine mese.
''Per oggi vi saluto. A domani ragazzi.'' dice mio padre alzandosi.
Ci stringe la mano poi, finalmente, usciamo da quest'ufficio.
''Ciao ragazzi, io sono Logan, chiedetemi qualsiasi cosa, sono a vostra disposizione.'' esclama appena usciamo.
Già inizia a starmi sulle palle ma a Molly, ovviamente, sembra stare simpatico.
''Grazie, sei davvero gentile.'' gli risponde.
Ma quale gentile? Lo pagano per questo, vuole solo provarci ma Molly è troppo ingenua per capirlo.

Facciamo il giro dell'ufficio e Logan ci presenta qualche collega che, ovviamente, già conosco.
Ci porta a vedere ogni stanza e settore fino a condurci nelle nostre postazioni; mio padre ha voluto fare le cose in grande, ci ha perfino assegnata un ufficio tutto nostro.
''È bellissimo! Io voglio la scrivania vicino al balcone!'' esclama andandosi a sedere dietro di essa.
Il suo entusiasmo mi fa sorridere e mi viene voglia di darle un bacio.
''Il mio ufficio è proprio qui accanto, nel caso aveste bisogno di qualcosa. Conosco anche un paio di bei posticini in cui andare a pranzo.'' esclama l'ultima parte rivolto più verso Molly che me.
Questo tizio inizia davvero a snervarmi, forse non sa chi sono; gli farò avere il messaggio.
''Non ce n' è bisogno, li conosco anche io.'' puntualizzo in tono sgarbato.
Molly mi lancia un'occhiataccia ma non mi importa.
''Adesso noi andremo, se non ti spiace.'' aggiungo facendo segno a Molly di alzarsi.
Per oggi questa falsa è durata abbastanza.
''Ok, ci vediamo domani.'' esclama Logan uscendo dal nostro ufficio.
''Potresti anche essere più simpatico! È così che intendi procurarti un posto di lavoro?'' mi rimprovera.
Povera Molly, se solo sapesse come stanno le cose.
''Ci stava provando spudoratamente con te e lo fa da quando ti ha vista!'' replico mantenendo un tono freddo.
''Ma hai ragione, che vuoi che mi importi.'' aggiungo uscendo.
Mi dirigo verso l'ascensore e sento Molly seguirmi.
Quando entriamo in questo piccolo spazio quadrato la rabbia è quasi svanita per lasciare il posto al desiderio che ho di lei.
Potrei baciarla qui, in questo momento ma decido di resistere.
Devo mantenere le distanze da lei, devo farle capire cosa significa perdermi, solo così, forse avrò una possibilità con lei.
Quando l'ascensore arriva al piano terra usciamo entrambi in silenzio e lo manteniamo finché non arriviamo all'auto.
Dopo circa mezz'ora di auto Molly rompe quel silenzio.
''Pranziamo insieme?'' chiede.
Sento lo sforzo nella sua voce, deve esserle costato tanto chiedermelo; non che non lo volesse, solo che la seno combattuta.
Probabilmente non sa nemmeno lei quale è la cosa giusta da fare.
''Non posso, ho da fare.'' replico freddo.
Devo mantenere la mantenere la mia posizione, mostrarmi freddo, è l'unico modo che ho per riprendermela o almeno, l'unico che conosco.
Vedo la delusione sul suo volto e stringo le mani intorno al manubrio, vorrei andare ovunque con lei ma non posso.
Molly deve capire cosa significa perdermi, solo così capirà quanto conto davvero per lei.

Quando arriviamo al parcheggio la sua espressione è tristissima, come se non volesse allontanarsi.
Beh, poteva pensarci due volte ieri sera prima di spezzarmi il cuore.
''Io vado.'' sussurra quando mi fermo.
''Ok.'' replico mantenendo un tono freddo e tenendo lo sguardo fisso davanti a me.
''Ci vediamo domani.'' aggiungo.
''Passi a prendermi?'' chiede con un tono incerto.
''Si, non ci sono problemi.''
Le vedo spuntare un sorriso e devo trattenermi per non fare lo stesso.
Quando chiude lo sportello parto a gran velocità verso casa.
Ma il mio appartamento continua a sembrarmi così dannatamente vuoto ma, del resto, anche io mi sento allo stesso modo.

spazio autrice
non ho avuto tempo per rileggerla, mi fate sapere se ci sono errori e cosa ne pensate?
la prima parte mi convince poco.
aspetto vostri commenti, intanto vi ringrazio per le vostre letture.
non immaginate quanto mi fa piacere sapere che qualcuno sta leggendo questa storia, ho ancora così tanto da raccontarvi su Molly e Micha!
grazie a tutti❤️💕📖

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