Parte 46 - Micha

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Innanzitutto grazie a tutti quelli che mi hanno risposto nel capitolo precedente. Ho letto ogni commento, è importante per me il vostro parere!❤️❤️❤️
Detto questo, che ne dite se cambio il nome a questa storia in ''Find you'', vi piace? O preferite ''Da quando ti ho incontrato"?
comunque, come promesso, un nuovo capitolo. Spero vi piaccia.
Grazie a voi e al tempo che mi dedicate ❤️
Buona lettura 📖
ps: fatemi sapere che ci sono errori o se qualcosa non va, perché non l'ho riletto. Grazie 💕

Micha

Tutti gli ospedali hanno un cattivo odore. Sanno di mancanza, di speranze e dolore.
Ci sono medici e infermieri da ogni parte, qualcuno sembra aere un'aria preoccupata, ad altri sembra che non importi di nulla, come se tutto il resto gli fosse indifferente.
Ogni piccolo rumore può essere un campanello d'allarme, ogni parola o gesto può essere causa di dolore e lacrime.
E questo non fa eccezione.
Sono in sala d'attesa da almeno un'ora e nessuno si degna di darmi qualche notizia, cerco di mantenere la calma, di non avere attacchi di rabbia me è davvero troppo difficile. Mi sento così impotente, non riesco a far a meno di disperarmi e pregare che tutto vada per il meglio perché, in certi casi, è l'unica cosa che puoi fare.

Sto torturando la sedia su cui sono seduto al punto in cui le dita iniziano a farmi male; ci sono altre persone in sala d'attesa e sembrano essere tutti troppo preoccupati. La cosa non fa altro che aumentare la mia ansia.
Molly dovrebbe essere insieme a me in questo momento, a casa mia, sul mio letto a stringerci e coccolarci senza pensare a null'altro.
È tutto sbagliato.
Ogni singola cosa è esattamente il contrario di come dovrebbe essere.
Perché proprio lei? Perché non io? Perché le cose brutte accadono sempre alle persone migliori?
Vorrei avere una risposta ad almeno una delle domande che mi ronzano per la testa, ma a cosa servirebbe? Tanto la situazione non cambierebbe comunque.
E ho voglia di spaccare tutto, ogni cosa intorno a me; ma non posso.
E non c' è niente di peggio della rabbia repressa, sento che mi sta consumando dall'interno e non riesco a fare niente nemmeno per questo.
Sono completamente inutile.

''Micha!'' alzo la testa appena sento pronunciare il mio nome e mi ritrovo di fronte a Tyler e Thomas che mi fissano con uno sguardo preoccupato.
''Come sta?'' chiede il mio amico.
''Non lo so, non mi hanno fatto sapere nulla, nessuno sa niente in questo maledetto ospedale! È lì dentro da un'ora e nessuno si degna di dirmi cosa diavolo le stanno facendo!'' sbraito a voce un po' troppo alta.
Una signora, poco distante da me, copre le orecchie del figlio e mi lancia un'occhiataccia.
Ma non mi importa, non mi è mai importato di nessuno, solo di Molly; solo di lei, e non sono stato nemmeno in grado di prendermene cura.
''Non posso permettermi che le accada qualcosa!''. Sento le lacrime bruciarmi gli occhi; non sono uno che piange spesso, ma stavolta non sento il bisogno di trattenere le lacrime. Voglio solo che Molly sia qui, con me.
''Hai bisogno di riprenderti un secondo, andiamo a prendere qualcosa da bere, ok?'', afferma Thomas prendendomi per un braccio verso l'uscita della sala d'attesa.
''Non posso, se dovesse arrivare qualche dottore...'' dico ma vengo interrotto da Tyler, che aggiunge: "Non succederà niente in 10 minuti, il distributore è qui vicino.''
Usciamo e raggiungiamo i distributori, poco lontani da dove eravamo in attesa; seleziono un caffè e aspetto che la macchinetta me lo prepari.
''Dov' è Steph? Le avete detto di Molly?'', chiedo.
''Si, sta arrivando.''
Appena Tyler termina di dire la frase, vedo la testa di Steph sbucare dalla fine del corridoio.
Corre nella nostra direzione, ha gli occhi rossi dal pianto e uno strano tipo la segue a poca distanza da noi.
''Micha! Come sta? Cosa le è successo?'', chiede appena si avvicina a noi.
''Non so nulla. I dottori ancora devono uscire. E lui chi è?'', replico indicando il ragazzo che è arrivato con lei.
''È mio cugino, Harry.''
Gli faccio un cenno a mo di saluto e mi avvio verso la sala d'attesa. Steph mi raggiunge in modo da allontanarsi dagli altri e da poter parlare solo con me.
"Micha devo dirti una cosa, ma non voglio che ti arrabbi o cose del genere. Penso solo di aver fatto quello che Molly credeva fosse giusto.''
''Che succede? Passa al dunque!'' replico brusco.
''Ho mandato un messaggio a Taylor quando ho saputo dell'incidente. Non ho il numero dei genitori di Molly e volevo solo che Taylor me lo desse o che li avvisasse. Io credevo fosse già in volo...'' si interrompe e mi fissa con un'aria colpevole.
''E allora?'' le chiedo alzando il tono della voce.
''L'aereo di Taylor era in ritardo quando ha ricevuto il mio messaggio e ora sta venendo qui'', aggiunge tutto d'un fiato.
''Cosa?''
Maledizione, anche quel coglione qui.
Non so fino a quando riuscirò a trattenere la rabbia, troppe cose, troppe e tutte insieme.
''Dov'è adesso?'', aggiungo con un tono che lascia trapelare tutta la mia rabbia.
So che Steph ha fatto la cosa giusta avvisandolo, ha il diritto di sapere; ma questa consapevolezza non riesce a far diminuire la mia rabbia.
''Sono qui'', replica una voce alle mie spalle.
Mi volto di scatto e Taylor è lì.
Ha il volto colmo di dolore e le lacrime agli occhi; probabilmente devo avere il suo stesso aspetto e mi rendo conto che, per quanto lo detesti e detesto ammetterlo, Taylor ama Molly e questo non posso più negarlo.
Se io non mi fossi intromesso, se avessi lasciato perdere, se avessi evitato di volerla conquistare ad ogni costo, probabilmente, in questo momento, lei sarebbe altrove e sarebbe felice.

Da quando ti ho incontratoWhere stories live. Discover now