Parte 21 - Micha

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Molly è così contenta per lo stage che non credo avrò mai il coraggio di dirle che l'unico motivo per cui è riuscita ad ottenerlo è mio padre.
''Sono così contento.'' le dico prendendola per mano e portandola nel giardino.
''Non immagini quanto lo sia io! Aspetto questo momento da sempre, potrebbe essere l'occasione giusta'' replica.
Gli occhi le brillano per la felicità,vorrei vederla sempre così, sempre così allegra.
Ma mi piacerebbe che la causa di quel sorriso sia io.
''Stasera festeggiamo, che ne dici?"
Ci pensa un attimo su, poi sembra convincersi della mia proposta.
''Si, penso che dovremmo festeggiare.'' replica poi con un sorriso.
Cavolo, è davvero bellissima quando lo fa.
L'abbraccio senza pensarci due volte e le stampo un bacio sulla fronte.
Sembra sorpresa del mio gesto, ma non si tira indietro, anzi, mi stringe a sè per un secondo prima di lasciarmi.
''Passo a prenderti stasera, a dopo.'' la saluto e mi allontano senza darle il tempo di cambiare idea.
Prendo l'auto e me ne torno al mio appartamento.
Quando arrivo di fronte al palazzo di casa mia la mamma di Thomas è lì fuori mentre è intenta a portare delle buste della spesa.
''Aspetti signora, l'aiuto.'' le dico avvicinandomi.
''Oh ciao Micha, grazie mille.'' replica con un sorriso.
''Stasera ceni con noi ?'' chiede con un tono gentile.
''No, esco con una ragazza.'' rispondo istintivamente.
Non so perché gliel'abbia detto ma questa donna mi ispira molta sicurezza, è come la mamma che non ho mai avuto.
''Oh, non sapevo avessi una ragazza; dovresti proprio presentarmela.''
''Non è la mia ragazza, almeno non ancora.''
''Capisco. Sai, se posso darti un consiglio, dovresti farla ridere, le ragazze amano quelli che le fanno ridere o magari portarle dei fiori, o almeno ai miei tempi era così. Niente giochetti, solo tanta sincerità.'' mi dice e sembra quasi che mi abbia letto nel pensiero.
Io non sono stato completamente sincero con Molly, ma non posso rovinarle questo momento; era così contenta di aver realizzato il suo sogno da sola che non voglio essere io quello che lo rovinerà.
''Beh, grazie signora. Siamo arrivati.''
Appoggio le buste vicino al muro mentre apre la porta di casa.
''Thomas non c' è?'' le chiedo aiutandola a portare tutto dentro.
''No, è in giro da qualche parte. Evidentemente stare con la sua mamma non lo diverte molto.'' dice con un tono afflitto.
E mi viene voglia di dare un pugno in piena faccia a Thomas, non capisce quanto sia fortunato ad avere una mamma che voglia prendersi cura di lui.
''Vuole un po' compagnia? O le serve una mano in casa?'' chiedo d'istinto, non mi va di vederla con quel muso lungo.
Lo sguardo le si illumina leggermente e accenna un sorriso.
''Grazie, un po' di compagnia mi sarebbe utile, odio rimanere in casa da sola.'' mi fa segno di sedermi vicino al tavolo della cucina e la fisso mentre riordina tutto ciò che ha comprato.
''Allora Micha, che mi dici di questa ragazza?''
''Beh, Molly è diversa.'' ammetto.
''In che senso?'' chiede curiosa e so dove vuole arrivare.
''Nel senso che non è come le altre, ha una strana luce negli occhi, sembra che mi legge niente; mi fa sentire così vulnerabile. Ed è fidanzata o almeno così dice, non l'ho mai vista con qualcuno.''
''E te lo ha detto lei questo?'' chiede.
''Si, almeno un paio di volte.''
''E tu pensi di riuscire a conquistarla?''
''So solo che voglio vederla sorridere come faceva oggi. E voglio sapere che quel sorriso è opera mia.''
Pensarlo è una cosa, dirlo ad alta voce è tutta un'altra storia.
Mi sento quasi uno sfigato, uno di quegli innamorati persi senza speranza che finiscono per confidarsi col primo che capita pur di alleviare il penso che sentono dentro.
Quella ragazza mi sta trasformando in qualcuno che non sono ed io glielo sto lasciando fare.
Mi sto esponendo al rischio di essere ferito e questo non posso permetterlo.
''Wow, sembra che tu ci tenga davvero.'' interrompe i miei pensieri e capisco che è il momento di mettere la parola fine a questa storia, prima che sia troppo tardi.
''No, in realtà no. Scusi ma adesso devo andare.''
Saluto la signora ed esco di casa rientrando nel mio appartamento.
Parlarne ad alta voce mi ha fatto capire qual è la piega che sta prendendo la mia vita e non è quella che desidero per me.
Non permetterò ad una ragazza qualsiasi di avvicinarsi a me per farmi soffrire ancora.
L'amore non esiste e non sarà di certo lei a farmi cambiare idea.

Mi infilo sotto la doccia e rimango sotto il getto caldo per un'ora; quando esco mi dirigo in camera mia e prendo le prime cose che capitano.
Il cellulare squilla. Un messaggio.
Molly
<a che ora ci vediamo?>
Fisso il cellulare per qualche istante; è questa la vita che voglio?
Dipendere da una ragazza? Soffrire per qualcuna che non mi conosce nemmeno?
È un rischio che non posso correre.
Spengo il cellulare e afferro le chiavi dell'auto, stasera mi diverto a modo mio.
Esco di casa ed entro in auto, metto in moto e mi dirigo nella prima discoteca che incontro per strada.
Devo dimenticarmi di Molly, quello non sono io.

Da quando ti ho incontratoOnde histórias criam vida. Descubra agora