Parte 25 - Micha

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Micha

Mi sveglio disteso sul divano con un forte mal di testa e proprio non capisco perché stanotte ho deciso di dormire qui.
Ricordo di essere uscito per andare in discoteca, poi il nulla assoluto e mi sembra perfino strano di essere qui da solo, nessuna ragazza da dover mandar via.
Mi tiro su e mi sento un vero straccio, mi sento come se non dormissi da una settimana e sto morendo di fame.
Decido che prima di fare qualsiasi altra cosa ho proprio bisogno di una doccia calda per rimettermi in sesto; vado in bagno e rimango sotto la doccia per almeno mezz'ora prima di uscire.
Come al solito ho dimenticato di prendere dei vestiti puliti da poter indossare.
Mi arrotolo un asciugamano in vita e mi dirigo in camera mia.
Appena apro la porta mi sorprendo nel vedere Molly dormire nel mio letto, sotto le mie coperte, con la testa sul mio cuscino.
Mi sono perso qualcosa?
Forse è il mio compleanno?
Guardo il calendario e no, sono abbastanza sicuro che non sia oggi.
Mi avvicino a lei e la fisso dormire, è assolutamente bellissima; riesco a scorgere il pigiama e proprio non riesco a capire come sia finita lì.
Anche se la cosa non mi dispiace per niente.
Penso che quello sia il posto perfetto per lei.
Mi avvicino all'armadio e tiro fuori un paio di jeans e una maglietta cercando di fare meno rumore possibile per non svegliare.
Quando esco dalla stanza il mio cellulare squilla.
Tayler
''Cosa vuoi a quest'ora?'' rispondo.
''Amico è mezzo giorno! E comunque ti chiamo perché ieri ho visto tuo padre e non so se credere a quello che mi ha detto.''
''Che ti ha detto?'' chiedo mantenendo un tono di voce basso, non voglio che Molly si svegli.
''Perché parli così piano?'' mi domanda quasi urlando.
''Sh! Molly sta dormendo!''
''Wow amico, te la sei fatta?''
''Dio no! Smettila di fare il porco e dimmi cosa ti ha detto mio padre!''
''Andrai a lavorare da lui? Sul serio?''
''Si, farò uno stage. Con Molly.'' ammetto.
''Cavolo, sei proprio cotto! Comunque la settimana prossima sarò lì, adesso devo lasciarti. Ciao.''
''Ciao.'' dico concludendo la chiamata e andando in cucina.
Apro i mobili e tiro fuori tutto quello che c' è di commestibile; non molto direi, penso proprio che dovei andare a fare la spesa.
Potrei abituarmi all'idea di Molly qui, ma non credo che a lei piaccia mangiare cibo da asporto tutti i giorni.
Prendo gli ingredienti e inizio a preparare una colazione quanto meno decente; il succo c' è, latte e caffè pure.
Preparo i pancake e aspetto che Molly si svegli.
Mentre inizio a cambiare canali a caso per cercare qualcosa da vedere in tv per ingannare il tempo suonano alla porta.
Chi diavolo è?
Mi alzo e, spalancando la porta, mi trovo di fronte Thomas.
''Ehi amico, stamattina sono passato, non mi ha risposto nessuno. Volevo sapere se era tutto okay.''
''Si, non preoccuparti.'' replico.
''Come mai non sei venuto?'' chiede.
''Io...'' cerco di inventarmi una scusa qualsiasi ma lui mi interrompe.
''Ah ecco! Potevi dirmi che eri in compagnia!'' afferma con un sorriso.
Mi volto e dietro di me c' è una Molly imbarazzata che cerca di nascondere il suo adorabile pigiama.
''Bene, adesso devi andare!'' esclamo mentre spingo il mio amico fuori.
''Ciao, io sono Thomas, piacere di conoscerti!'' replica lui rivolto a Molly, non curante di me.
''Ciao, piacere Molly.'' esclama lei che ormai è diventata rossa dalla vergogna.
''Ciao Thomas.'' esclamo ironico spingendolo fuori e chiudendogli la porta in faccia.
Mi volto verso Molly e le rivolgo un sorriso rassicurante.
''Penserà che sono una poco di buono! Che vergogna!'' esclama coprendosi il volto con le mani.
La raggiungo e afferro le sue mani tra le mie.
''Non lo pensa e se lo fa lo riempio di botte.'' esclamo guardandola negli occhi.
''Ti ho preparato la colazione.''
Le prendo delicatamente una mano e la porto in cucina facendola sedere e mettendole davanti tutto quello che ho preparato.
Mi siedo di fronte a lei e inizio a mangiare anche io.
''Dormito bene?'' chiedo per rompere il silenzio.
''Abbastanza.'' replica abbassando gli occhi sul piatto.
''Mi dispiace per qualsiasi cosa sia successa ieri sera, probabilmente è stata solo l'ennesima volta in cui mi sono comportata da coglione.'' dico rompendo il silenzio.
''Tu non ricordi nulla di ieri?'' chiede infastidita.
Ho paura di sbagliare a dire qualcosa o di ferirla in un modo o nell'altro; opto per dire la verità.
''No, mi dispiace.'' replico.
''Ah'' è la sua unica risposta.
Rimane in silenzio per tutto il resto del tempo in cui mangia e questa situazione inizia ad innervosirmi.
Ho sbagliato ancora una volta.
Quando si tratta di lei, per quanto mi sforzi, non ne combino mai una giusta.
Quando finisce di mangiare si alza e mi aiuta a sparecchiare e a rimettere tutto in ordine silenziosamente.
''Sei arrabbiata?'' chiedo.
''No.'' replica con un tono triste.
''Non ci credo.''
''Non sono arrabbiata, sono solo delusa, se noi ieri... se io, e tu.'' inizia ad agitare le mani distrattamente.
''Oh, lascia perdere.'' conclude dirigendosi in camera mia.
Entra e si siede sul letto; la imito facendo lo stesso e improvvisamente ho un flashback della notte scorsa.
''Sono venuto da te in dormitorio, tu mi accompagni in camera, poi io ho provato a baciarti.'' mi interrompo guardando lo sguardo speranzoso con cui mi fissa.
''Ero ubriaco e ancora adesso non ricordo esattamente tutto in modo preciso, ma non mi sembra che tu ti sia tirata indietro.'' esclamo infine.
Molly non risponde e abbassa lo sguardo.
''Cosa stiamo combinando?'' le chiedo.
''Non lo so, io non posso!'' dice alzandosi in piedi.
Non voglio farla arrabbiare o deludere ancora, ne ho già combinate abbastanza per oggi; voglio solo che sia tranquilla.
''Devo fare la spesa, mi accompagni?'' le chiedo cambiando argomento.
Mi guarda in modo confuso, poi finalmente sorride.
È stupenda quando lo fa.
''Okay.'' replica infine.

Da quando ti ho incontratoWhere stories live. Discover now