Parte 30 - Molly

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Chiudere quella e lasciare Micha da solo dopo tutto quello che mi ha detto non è stato per niente semplice.
Sento le lacrime rimangi le guance durante tutto il tragitto da casa sua al dormitorio, è tardi ma non ho avuto altra alternativa.
Quando varco l'entrata del college mi asciugo le ultime lacrime rimaste e vado in camera mia, Steph dorme profondamente e non voglio svegliarla coi miei problemi.
È stata una scelta difficile, potrà pure sembrare crudele, ma penso sia la cosa migliore.
Non potevo tradire Taylor e Micha merita molto di più che un bacio e via.
Riesco solo a far star male le persone e me prima di tutto; forse, la ragione per cui è stato tanto difficile alzarmi da quel letto e andare via è che ormai tra me e Micha non vi è più solo una semplice amicizia.
Domani mattina iniziamo lo stage e non ho la minima idea di come comportarmi con lui, non so se sia il caso parlare di stasera, di noi o semplicemente lasciar perdere.
Sono già abbastanza nervosa per il mio primo stage e quello che è successo con Micha di certo non mi aiuterà.
Le lacrime intanto continuano a scendere, l'unica cosa a cui riesco a pensare, l'unica che riesco a vedere ogni volta che chiudo gli occhi è il suo volto mentre mi parlava, come se mi stesse pregando in silenzio di amarlo.
E l'unica cosa che sono riuscita a fare è ferirlo.
Tra una lacrima e un sospiro riesco finalmente a dormire, i miei sogni però sono agitati, quegli occhi azzurri, stavolta, sono colmi di odio; odio per me, per il dolore che gli ho fatto provare.

Il mattino dopo mi sveglio stanca, ho passato la notte a lottare contro la paura di perderlo.
Una piccola parte di me, quella razionale, continua a ripetermi che forse è il momento giusto per lasciar perdere, per allontanarmi definitivamente da lui e impedire a qualsiasi cosa stesse nascendo tra di noi di ingigantirsi.
Tra qualche giorno Taylor verrà qui e tutto tornerà come prima.
Mi alzo dal letto, stamattina più che mai, devo arrivare in orario.
Prendo una gonna a tubino sera con giacca e camicia coordinata e vado in bagno, faccio una doccia e indosso i vestiti con le scarpe; esco dalla stanza ma Steph dorme ancora, dopotutto è davvero presto ma mi aspetta almeno un'ora di pullman prima di raggiungere l'edificio.
Prendo la borsa ed esco.
Mentre attraverso il parcheggio per raggiungere al fermata degli autobus, non riesco a credere a quello che vedo.
Micha si allontana dalla sua auto incamminandosi verso di me.
Vorrei sparire in questo momento, diventare trasparente e fuggire via.
''Ciao.'' mi saluta come se non fosse mai successo niente, come se ieri sera non fosse mai esistita.
Lo guardo attentamente, ha un'espressione stanca, probabilmente come me ora e un sorriso falso stampato sul volto.
''Ciao.'' replico fissandolo immobile, non riesco a muovere un solo muscolo.
''Ho pensato che volessi un passaggio.'' afferma mentre cerca di guardare ovunque tranne che a me.
Non so se sia una buona idea, passare del tempo con lui in uno spazio tanto ristretto ma alla fine la mia bocca risponde senza il consenso del cervello.
''Sei stato davvero gentile, grazie.'' faccio un cenno con la testa cercando di nascondere l'imbarazzo.
Mi rivolge un timido sorriso prima di voltarsi e incamminarsi verso la sua auto.
Entra dentro ed io faccio lo stesso; nessuno dei due dice una parola e prima che la situazione diventi troppo pesante per entrambi, Micha accende lo stereo impostandolo a tutto volume.
La musica alta mi infastidisce ma non voglio litigare con lui, non adesso, non dopo quello che gli ho fatto.
Lo osservo guidare mentre concentra tutta attenzione sulla strada; non mi rivolge nemmeno uno sguardo, come se io non esistessi, come se non fossi qui con lui, ora.
Lo so che me lo merito, che ho sbagliato con lui ma la sua indifferenza e gentilezza mi infastidiscono.
Mi aspettavo che mi rivolgesse le peggiori parole, che mi odiasse o che almeno mi dicesse qualcosa ma la sua indifferenza è perfino peggiore.
Meno di 12 ore fa mi stava consegnando il suo cuore su un piatto d'argento ed ora sembra che non gli importi nulla.

Trascorriamo il resto del tragitto in silenzio, solo la musica a farci compagnia.
Quando ci avviciniamo all'imponente edificio inizio a sentirmi davvero piccola; il parcheggiatore ci indica dove lasciare la macchina e quando appoggio i piedi a terra inizio ad essere invasa da un senso di ansia, mi sento fuori posto, troppo poco per questo posto.
Micha deve aver notato il mio stato d'animo, infatti, fa il giro della macchina e si avvicina a me.
''Va tutto bene?'' chiede con un tono disinvolto.
Come se per lui tutto questo fosse normale, come se l'avesse fatto un altro milione di volte.
''Sono agitata.'' ammetto.
''Dai, andrà tutto bene.'' replica accennando un sorriso.
''Micha mi dispiace.''
''Per cosa?'' chiede dubbioso.
''Per ieri, per come me ne sono andata.''
Si stampa un sorriso in faccia e assume un'espressione scherzosa palesemente falsa.
''Dai, è tutto okay.''
Cerca di nascondere la sua delusione ma ho imparato a conoscerlo fin troppo bene; vedo il dolore infondo ai suoi occhi e sento il cuore dolermi al pensiero di esserne la causa.
''Sii sincero.'' dico.
''Molly, io voglio prima di tutto che tu sia felice e se non posso esserne io la causa allora mi faccio da parte. Possiamo restare amici comunque.'' sorride mentre sento il mio cuore sprofondarmi sotto i piedi.
Micha si sta allontanando da me.

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spazio autrice: allora, cosa ne pensate?
grazie ancora per il tempo che mi dedicate, vi adoro ❤️📖

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